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Il Chieti torna da Termoli con un solo punto dopo una partita dominata, ma che ha dovuto rincorrere per l’ennesima volta dopo essere passato in svantaggio, ma che stavolta non è riuscito a ribaltare.

Sta tutta qui la morale di un incontro che ha fornito un compendio di una stagione e cioè una squadra dotata di forza indubbia, in forma fisicamente e vogliosa di fare bene, ma che in difesa inizia come se fosse in vacanza e ha bisogno di prendere il sonoro schiaffo del gol avversario per svegliarsi e mettersi al lavoro. Altre volte il tempo di una partita è stato sufficiente per risolverla, come è successo in altre occasioni, oggi invece non è bastato, nonostante la spinta di 600 tifosi giunti sulla costa molisana per incitare i propri beniamini sotto un vento freddo e teso.

Ed è così che si ripete la storia: il Chieti entra in campo, sembra sul pezzo, ma poi al 10’ si fa infilare sulla tre quarti lasciando liberi gli avversari di battere a due passi: la prima Servalli la prende, sulla seconda non può nulla e il Chieti è sotto. Un film visto troppe volte quest’anno. E come le altre volte, i neroverdi reagiscono. Vuthaj subito dopo va vicino al gol, ma i suoi compagni non fanno abbastanza per essere ulteriormente pericolosi e al 18’ Di Filippo rallenta improvvisamente la sua corsa, probabilmente per un problema muscolare. Il numero 5 stringe i denti fino alla mezz’ora, ma deve poi cedere il posto a Caiazza che per poco non combina un guaio bloccando con le cattive l’attaccante avversario lanciato verso la rete. Per fortuna non è ultimo uomo e il cartellino è solo giallo.

Il Chieti però preme e al 39’ è Ceccarelli a rimettere in pari il pallottoliere con una rasoiata di sinistro da fuori area che batte l’ottimo portiere del Termoli, oggi determinante in diverse occasioni nel tenere a galla la propria squadra. L’inerzia della gara è cambiata e i neroverdi sembrano galvanizzati. Ceccarelli viene scalciato a vista, una volta anche dentro l’area quasi alla linea di fondo, ma l’arbitro dice che non è nulla, poi è Vuthaj, anche lui raddoppiato e triplicato sistematicamente, che manda la palla di poco alta sulla traversa e infine è Forgione che prova il tiro al volo, ma cicca la palla. Il Termoli ce la fa a resistere e la sensazione è che il Chieti abbia finalmente ritrovato se stesso per fare dei locali un sol boccone nella ripresa.

E così è in effetti. I ragazzi di Amaolo partono a testa bassa e il Termoli appare anche lento nelle ripartenze per impensierire una squadra tutta protesa all’attacco, soprattutto perché spesso l’11 molisano è tutto raccolto in 20-30 metri di fronte alla propria area. Il forcing è perenne, ma poco preciso, producendo una quantità industriale di cross da entrambi i lati che il Chieti non riesce a trasformare, fermato dal portiere, dalla propria imprecisione e da una frenesia forse eccessiva. Fatto sta che, anche dopo i 5 minuti di recupero, il Termoli riesce a portare a casa un pareggio frutto di trincea ed elmetto. Il Chieti invece esce dal campo frustrato dalla sua sterilità e da una vetta che oggi è ancora più distante grazie alla vittoria di misura della Sambenedettese.

Inutile pensarci: meglio rivolgere la mente all’aver messo in fila un altro risultato utile e al prossimo avversario: il Sora, che oggi ha punito il Teramo per 2-0 e ha bisogno di punti per tirarsi fuori dalla zona play-out. Il Chieti invece deve misurarsi solo con se stesso e, se possibile, condurre la partita senza mettersi in salita per trovare gli stimoli giusti. Noi ci crediamo ancora!

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