Il Chieti vince con indomita feterminazione contro una coriacea Fermana e si avvicina ulteriormente alla testa della classifica. Un’affermazione ottenuta in rimonta dopo essere andati subito sotto, averla pareggiata all’inizio del secondo tempo con Di Filippo e averla rovesciata al 92’ minuto con un colpo di testa di Forgione che ha fatto esplodere il Guido Angelini.
Il Chieti parte volitivo, ma al 12’, alla prima occasione, sono gli ospiti a passare spizzando di testa un calcio d’angolo che gela i 2.500 tifosi teatini. Esultano invece i 50 fermani che vedono la squadra di casa incapace di reagire e sbandare più volte frastornata. Verso la mezz’ora i neroverdi sembrano finalmente rinsaviti ed iniziano a spingere collezionando alcune occasioni, la più clamorosa quella di Forgione che tenta una sforbiciata mandando però alta la palla.
Il Chieti rientra in campo deciso e in due minuti colpisce una traversa e arriva al pareggio su azione da calcio d’angolo, dopo un batti e ribatti di fronte alla porta concluso da Di Filippo in rete. I ragazzi di Amaolo sembrano trasformati e due minuti dopo è Forgione che si mangia il gol che significherebbe il sorpasso. La Fermana si chiude nella propria metà campo e stavolta è lei ad essere frastornata mentre tenta di fermare i neroverdi con le buone e con le cattive.
Persino troppo, visto che un brutto fallo degli ospiti costringe l’arbitro a tirare fuori il cartellino rosso. È passata la mezzora e c’è giusto il tempo per lanciare il forcing finale, invece il Chieti rallenta e la Fermana in 10 sta per approfittarne due volte su altrettanti calci d’angolo risolti da un ottimo Servalli. Nel frattempo Amaolo inizia a operare con i cambi, ma i suoi ragazzi sembrano non averne più nelle gambe. E sembra davvero segnata quando Di Paolantonio la manda fuori da pochi passi.
Dagli altri campi arrivano le notizie di Sambenedettese e de L’Aquila che perdono. Il pareggio appare come una maledizione, mentre l’arbitro indica al 90’ che ci sono altri 4 minuti da giocare. Ma ecco che capitan Forgione si fa perdonare le occasioni perse e una prestazione non certo positiva con un perentorio colpo di testa (nella foto) che gonfia la rete al 92’. È il 2-1 che trasforma lo stadio in una bolgia e scalda gli animi a tal punto che qualcuno si fa prendere la mano, anzi il gomito.
È Oddo ad alzarlo contro un avversario a gioco praticamente fermo. A due passi però c’è l’arbitro che solleva il cartellino rosso mandando negli spogliatoi il fuoriquota neroverde. I tifosi intravvedono di nuovo l’ombra della maledizione, anche perché la Fermana ci crede e, a parità di uomini in campo, vuole vendere cara la pelle. Anche stavolta però Servalli si fa trovare pronto all’ultimo arrembaggio afferrando la palla pochi istanti prima del triplice fischio.
Vittoria, tre punti e -8 dalla vetta. La gioia esplode e c’è ancora voce per cantare mentre i giocatori vanno verso la Curva Volpi a ringraziare chi, ancora una volta, li ha sostenuti ininterrottamente per 95 minuti, e a raccogliere i meritati applausi per aver sconfitto non solo una squadra, ma soprattutto la paura di vincere dentro le mura amiche. E proprio oggi che c’era quell’occasione che altre volte ci siamo lasciati scappare. Con la voglia, con il Vecchio Cuore Neroverde abbiamo vinto!
Da domani si prepara la trasferta a Termoli contro i cavallucci marini che oggi tornano corsari niente di meno che da Ancona. Visto il gemellaggio con i tifosi molisani, non si può parlare d’invasione, ma di esodo sì, con un unico obiettivo: spingere la nostra squadra verso un’altra vittoria, senza pensare ai passi falsi degli altri, senza paura e con la consapevolezza che questa squadra è formata da un grande gruppo che sul campo cerca la vittoria fino all’ultimo istante. Noi non molliamo mai!