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Un Chieti mai domo vince la quarta partita consecutiva contro un coriaceo Porto D’Ascoli dopo 100 minuti trasformatisi in battaglia negli ultimi frangenti che però hanno premiato la tenacia dei neroverdi. Prima dell’inizio, consueta premiazione per vecchie glorie da parte del comitato per i festeggiamenti del Centenario: stavolta la targa e gli applausi di ringraziamento vanno a Vittorio di Luzio, Giancarlo Bianchini, Stefano Anelli e Fabio Fiaschi.

Partita a due anzi a tre facce quella giocata dagli uomini di Lucarelli che scendono in campo con il piglio giusto e, senza essere troppo pericolosi, impongono ai marchigiani i loro gioco fino al 22’ quando D’Alessandro ferma un tiro dei teatini con la mano. Impossibile non dare il rigore e non espellere il giocatore ospite, eppure il signor Mallardi, dopo aver indicato il dischetto, opta per l’ammonizione. Francesco Mele si incarica dell’esecuzione: palla tesa a sinistra, il portiere Testa a sinistra e il Chieti è meritatamente in vantaggio. Gli uomini di Ciampelli tentano allora una reazione, ispirati dal capitano Napolano, ma non riescono mai ad avvicinarsi mai alla porta fino al duplice fischio con un minuto di recupero.

La ripresa si apre bene per i neroverdi: al 4’ st D’Alessandro interviene in malo modo su Siragusa e si prende il secondo giallo che gli vale l’espulsione già guadagnata moralmente nel primo tempo. Il Chieti dovrebbe sopraffare l’avversario ed invece rallenta troppo il gioco incoraggiando la reazione nervosa degli ospiti che al 12’ sfiorano il pareggio con un rasoterra velenoso di Evangelisti. I teatini non pungono e il Porto D’Ascoli è una squadra tosta anche in inferiorità numerica. E con una spallata di carattere riesce a pareggiare al 23’: Spagna colpisce di testa, Forti para in mischia, ma viene spinto all’indietro con la palla in possesso. L’arbitro vede la sfera andare dietro la linea di porta e assegna la marcatura al Porto d’Ascoli.

Il Chieti sembra finalmente scosso dal suo torpore e inizia a spingere di più, ma senza mai risultare davvero pericoloso e, quando il 90’ sta arrivando e l’arbitro assegna 5 minuti di recupero, la partita sembra incanalata su un binario morto. Ed invece al 92’ Puglielli vede la palla partire dalla sinistra e, con un’elevazione prodigiosa, colpisce di testa il cross che trasforma nella rete del nuovo vantaggio. Il Guido Angelini esplode e crollano tutti i freni inibitori. Gli animi si accendono e i falli si fanno più cattivi tra le proteste vibranti anche dei rispettivi allenatori che vengono espulsi e stessa sorte riceve Rossi, dopo un fallo su Orlando mentre i 5 minuti sono diventati 10. Finalmente arriva il triplice fischio e i neroverdi possono festeggiare con tutto il pubblico.

Il Chieti dunque colleziona la quarta vittoria di fila con una prova che dà ulteriore valore a questo mini-ciclo vincente iniziato con la ripresa del campionato e l’anno del Centenario. Dopo la sosta la squadra di Lucarelli ha cambiato passo e, partita dopo partita, sta trovando consapevolezza vincendo e convincendo, ma soprattutto facendolo in modo sempre diverso. I neroverdi potranno mettersi ancora alla prova domenica prossima andando a fare visita al Fano. Costruita per un campionato di vertice, la squadra di Catalano lotta invece nella parta bassa della classifica e sulla società si stanno addensando nuvole minacciose. Ciononostante, oggi i granata sono andati a vincere 0-1 sul campo del Castelfidardo. All’andata finì 1-1: al gol iniziale di Luca Fabrizi rispose Casolla sul finire del primo tempo.

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