Ora sono cavoli dall'allenatore. «Mi rendo conto, adesso tocca a me, non possiamo sbagliare» ammette Alessandro Lucarelli dopo i quattro acquisti perfezionati in pochi giorni dal Chieti. Ricapitolando, arrivano: Manuel Spadafora, attaccante (classe 1994), Mattia Rodia, attaccante (1990), Cristiano Verna, centrocampista (1994) e Marco Donatangelo (1995), centrocampista. Tutti giocatori di categoria nel senso che sono stati prelevati da club dell'attuale Eccellenza: Nerostellati, Nereto, Sambuceto e Penne nell'ordine. Una strategia che ci sentiamo di condividere: gente che conosce bene la dura realtà con la quale il Chieti deve confrontarsi. Intanto lunedì dovrebbero essere definite le trattative per l'esperto Antonio Aquilanti (1985) e per Manfredo Pietrantonio (1998), due difensori. Il primo, espertissimo ex della Virtus Lanciano, è svincolato, l'altro arriva dallo Spoltore. «È stato già raggiunto l'accordo con entrambi, lunedì si dovrebbe soltanto mettere nero su bianco». Spiega Lucarelli. Non resta che definire il discorso sui due o tre under e poi la "nuova" campagna acquisti sarà chiusa.

Soddisfatto?

«Molto. Obiettivi centrati, ora tocca al sottoscritto valorizzare le potenzialità di un gruppo abbastanza rinnovato e potenziato».

Soprattutto in attacco c'è una batteria di giocatori che in teoria promettono un adeguato volume di fuoco. A Galli e Fabrizi si aggiungono Rodia e Spadafora

«Non dimenticate il talento di Ikramellah e di Tacchi. Ho a disposizione un nucleo di attaccanti che hanno attitudini diverse. Ognuno ha caratteristiche e qualità che lo differenziano dagli altri. Questo è un particolare importante. Spadafora, per esempio, è una seconda punta che affianca efficacemente l'altra. Abbiamo cercato di fare le cose per bene, tenendo d'occhio anche le esigenze degli altri settori della squadra».

La società si è mossa con una prontezza sorprendente

«Siamo stati coerenti con l’impegno più volte dichiarato di farci trovare pronti per l'eventuale ritorno in campo».

Bussando alla porta di società ferme perché hanno deciso di non proseguire la strada, le cose forse sono state più facili

«Questo è vero in parte perché bisogna comunque darsi da fare e agire rapidamente, non puoi prendertela con calma nemmeno in un momento particolare come quello che attraversiamo. Quindi bisogna riconoscere i nostri meriti».

Si ricomincia quando?

«Aspettiamo la riunione del Consiglio Federale di martedì, quando saranno prese le decisioni definitive. Se tutto dovesse andare come speriamo, mercoledì potremmo riprendere gli allenamenti».

Dove?

«All'Angelini si può lavorare una volta a settimana, per il resto occorre trovare una struttuta adeguata. Che non può essere il Sant'Anna, utilizzabile solo quando sarà pienamente agibile. Adesso allenarsi su quella superficie sintetica è troppo rischioso».

Si delinea la prospettiva di un minitorneo di 12 giornate molto emozionante e bello

«È così. Peccato solo non avere i tifosi sugli spalti».

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