A 4 giorni dall'inizio del campionato, eccole finalmente le nuove maglie del Chieti. Le avevamo viste già di passaggio, appoggiate sulle spalle, indossate di corsa per le foto di rito e infine ripiegate su un tavolo le une accanto alle altre. Ora finalmente le vediamo nella loro veste definitiva addosso ai giocatori e con i loghi di quegli sponsor che per tanto, troppo tempo, abbiamo sognato e sperato di poter avere per dare consistenza e credibilità al nostro Chieti. Il capitano Federico Del Grosso indossa la maglia classica a strisce neroverdi verticali, Mateus Ribeiro Dos Santos quella bianca con strisce diagonali e Ivan Varone quella gialla con strisce azzurre che fa tanto Parma o Svezia, ma è comunque bella come le altre due e non è più quella del Melfi riciclata. Anche in questo si misura la dignità di una Maglia (con la M maiuscola).

L'occasione è propizia per rinnovare un concetto ai giocatori vecchi (pochi) e nuovi (tanti): a noi le maglie non piacciono stirate, ma grondanti di sudore, strappate dagli avversari che non sanno come fermarvi. Quelli che avete addosso sono i colori della nostra squadra, della nostra Città, quelli vestiti da tanti campioni che da Chieti hanno spiccato il volo, dunque anche quel prato che dovete arare è per noi sacro. Noi tifosi teatini siamo esigenti, ma anche generosi: sappiamo vedere l'impegno e lo applaudiamo, al di là del risultato dunque date del vostro meglio e avrete il meglio che potete avere da un pubblico ovvero la riconoscenza profonda, l'incitamento anche nei momenti di difficoltà.

Noi non conosciamo la forza vera di questa squadra, voi forse solo un po' di più. Tutti insieme lo sapremo presto, quando affronteremo la prima partita vera: voi da giocatori e da squadra, noi da tifosi sugli spalti. Sarà importante ben cominciare, ma anche non abbattersi se qualcosa andrà storto. Soprattutto sarà fondamentale costruire uno spirito che dia a tutti fiducia, con i fatti, con l'impegno e con la fedeltà a un progetto di rinascita che sarà misurato dai risultati sul campo e che coinvolga sempre più persone, in modo sempre più intenso. Perché quello che ci manca, siamo sinceri, è un Chieti che vinca e che vuole vincere, maglie neroverdi che corrono spinte dai nostri canti e dalla nostra passione. In bocca al lupo ragazzi, in bocca lupo Chieti!

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