È stato importante protagonista di un periodo di storia neroverde carico di speranze e di promesse. Non durò a lungo e presto i sogni svanirono. Ma grande fu l'impegno di Carmine Rodomonti perché fosse scongiurato l'inevitabile epilogo. Carmine è stato il direttore sportivo del Chieti per quasi tre anni dal 1977 quando il club passò dalle mani di Guido Angelini ai promotori della Società per azioni che avrebbe dovuto aprire orizzonti nuovi. Carmine è scomparso il 3 marzo 1992, esattamente 29 anni oggi, in giovane età (era nato il 31 gennaio 1936) dopo aver lasciato tracce profonde del suo impegno nel calcio sia nel ruolo di arbitro sia dopo come manager competente e onesto. È stato lui nell'autunno del 1977 a volere Ezio Volpi alla guida del Chieti e nel 1982 ne ispirò l'arrivo anche a Francavilla. A Teramo ricordano Carmine con il premio "Carmine e Archimede Rodomonti" istituito dalla locale sezione arbitri e destinato "al dirigente e all'arbitro maggiormente distintisi nelle passate stagioni sportive". "La sua vita fu interamente dedicata al calcio, da giovane atleta ad arbitro di livello nazionale a direttore sportivo" si legge nella motivazione del Premio. C'è inoltre un Memorial di calcio giovanile a lui intitolato. Oltre alla riconosciuta competenza, Carmine aveva un carattere splendido: forte carica umana, accattivante simpatia, un profondo senso dell'ironia. Vogliamo ricordarlo nel 29° anno della scomparsa.

 

Ezio Volpi allenatore, Luciano Marino presidente e Carmine Rodomonti direttore sportivo: il vertice del Chieti 1977/78

 

 

Con l'attaccante Antignani davanti all'hotel Russell di Londra in occasione del torneo anglo-italiano del 1979

 

 


Con Enzo Bearzot e il presidente del Francavilla, Emidio Luciani

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