Dopo la dipartita di pochi giorni fa della quasi totalità della dirigenza teatina sono giunte ieri pomeriggio le dimissioni del direttore sportivo Omar Trovarello.

La divergenza di vedute che i vari Di Iorio, Pollio, Basile e Reale hanno esplicato nel loro comunicato del 25 Aprile aveva già ampiamente minato la solidità societaria ed ora, a pochi giorni dal termine del campionato, arriva un’altra doccia fredda per la società di via Enrico Mattei.

Omar Trovarello ha infatti rassegnato le dimissioni “portando a termine un’impresa che lui stesso definisce stoica” viste le problematiche economiche del club e conclude il suo comunicato affermando che “senza l’entusiasmo travolgente della Curva Volpi non ha senso fare calcio in città”. Parole dure che fanno trapelare un malcontento che cela (a fatica) rapporti non più idilliaci con i vertici.

Dopo il fuggi fuggi di questa settimana il presidente Di Giovanni è malinconicamente solo: tutti quelli che lo hanno affiancato e sostenuto sono scappati a gambe levate al raggiungimento del risultato sportivo e le fondamenta del progetto Chieti, a patto che ce ne fossero, sono miseramente crollate.
Questo è quello che la città e l’ambiente percepisce e che ha portato la stessa tifoseria neroverde a voltare le spalle alla dirigenza.

Sta ora al presidente Di Giovanni dimostrare a tutti che è stato un errore voltare le spalle ad una società vincente e far riavvicinare tessuto sociale, tifoseria, imprenditoria locale e non ultimo la rappresentanza politica cittadina alla propria squadra di calcio.

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