5 aprile 1968.  In piedi da sinistra: Carboncini, Bacci, Contestabile, Di Pucchio, Pezzotti, Vitaloni. Accosciati: Negrisolo, Paradiso, Lancioni, Spinelli, la mascotte Ricci, De Pedri

 

(di Franco Zappacosta)

Nell’estate del 1965 Guido Angelini decise di imprimere una svolta alla strategia per il potenziamento della squadra. Il 1963-64 era stato il campionato delle “scommesse” nel senso che il presidente aveva puntato su molti semisconosciuti affidandoli alle cure di un allenatore anch’egli tutto da scoprire: Tom Rosati. I risultati furono apprezzabili, costituendo una vera sorpresa il secondo gradino del podio alle spalle del Trani promosso in serie B. L’anno dopo arrivò un onorevole decimo posto con un gruppo di livello qualitativo non elevato, affidato ad un pragmatico e concreto allenatore: Giacomo Blason. Ma nel ’65 il presidente decise di spendere puntando su giovani che si erano messi in grandissima evidenza. Voleva tornare ai vertici della classifica attraverso investimenti che forse – chissà – avrebbero in futuro arricchito le casse della società attraverso il definitivo lancio di questi talenti emergenti, opportunamente ricollocati sul mercato. Le due più importanti operazioni furono l’acquisto dell’attaccante Adriano Contestabile dall’Aquila e del centrocampista Claudio Di Pucchio dall’Avellino. Erano stati i migliori nella serie C dell’anno prima. Senza trascurare Antonio Lancioni, terzino già nel giro delle selezioni giovanili azzurre.

Purtroppo Angelini che sempre si fidava del proprio intuito (e dei consigli di quella grande donna che era la moglie Mimì) stavolta andò un po’ oltre un ragionevole rischio affidando la squadra all’inesperto Giosuè Stucchi. L’ex difensore della Roma, al debutto in panchina, sarebbe stato anche giocatore: un equivoco e un azzardo (sarà esonerato a metà strada e la squadra consegnata a Sebastiano Buzzin). L’epilogo fu una dolorosa retrocessione in serie D e per fortuna il Chieti tornò subito in C “grazie” al pasticcio (leggi illecito) combinato dal Brindisi del commendatore Franco Fanuzzi (per eccesso di passione, bisogna riconoscerlo a quel grande personaggio del calcio brindisino scomparso in  giovane età).

Il celanese Adriano Contestabile (nato il 29 maggio 1946) dopo l’apprendistato con i rossoblù aquilani nel 1963-64, Arnaldo Leonzio in panchina, era poi letteralmente esploso nel 1964-65 con l’Aquila di Aroldo Collesi. E Angelini lo volle ad ogni costo pagandolo profumatamente. <Braca ed io eravamo i migliori della squadra> conferma Adriano che ha il tono un po’ guascone di sempre.

<La mia prima stagione a Chieti non fu brillante ma non esclusivamente per colpa mia. C’erano troppi galli nel pollaio. Dopo le prime difficoltà non riuscimmo a tirarci fuori e a reagire. All’interno dello spogliatoio si percepivano forti rivalità professionali, ognuno pensava di essere più bravo dell’altro e che avrebbe fatto più strada dell’altro. Si ragionava sul piano individuale non in termini di collettivo. E’ il solito discorso dell’orchestra e dei solisti> confessa Contestabile.

L’attaccante esordì in maglia neroverde il:

19 settembre 1965 Del Duca Ascoli-Chieti 2-0

Del Duca Ascoli: Bardin; Masetto, Capelli; Mazzone, Bigoni, Tomassoni; Marcos, Beccaccioli, Ghelli, Raccuglia, Aldi

Chieti: Negrisolo; De Pedri, Lancioni; Vitaloni, Bonomelli, Cioni; Pezzotti, Contestabile, Bonaldi, Di Pucchio, Spinelli

Arbitro: Cruciani di Terni

Reti: pt 36’ Aldi, st 37’ Ghelli

<Ma una grande soddisfazione di quell’anno non la dimenticherò mai, ne conservo ancora il ricordo. Parlo della bella rete realizzata contro il Bari in una Civitella piena di gente e di passione>.

2 gennaio 1966 Chieti-Bari 1-1

Chieti: Negrisolo; Carboncini, Lancioni; De Pedri, Vitaloni, Pezzotti; Paradiso, Di Pucchio, Contestabile, Bacci, Spinelli.

Bari: Rossi II; Baccaro, Gambi; Buccione, Cantarelli, Carrano; Rossi I, Siciliano, Galletti, Giannini, Cicogna

Arbitro: Sanmicheli di Firenze

Reti: pt 19’ Cicogna; st 13’ Contestabile


Chieti-Bari 1-1 del 2 gennaio 1966. Da sinistra in piedi Ascatigno, De Pedri, Contestabile, Gridelli, Bonfadini, Lancioni. Accosciati: Savini, Tarquini, Dalle Fratte, Galati, Sanseverino

L'eco del prestigioso pareggio contro il Bari. Gara del 2 gennaio 1966

 

Come detto, il Chieti finì in serie D ma Angelini non aveva sbagliato le due mosse se è vero che Contestabile venne trasferito al Catania (in serie B) e Di Pucchio alla Lazio (serie A).

Nelle file dei rossoazzurri siciliani Adriano debuttò (con gol):

11 giugno 1967 Catania-Genoa 2-1

Catania: Rado; Buzzacchera; Rambaldelli; Montanari, Bicchierai, Vaiani; Albrigi, Pereni, Contestabile, Frara, Girol. All. Ballacci

Genoa: Grosso; Campora, Venera; Colombo, Bassi, Rivara; Taccola, Lodi, Cappellaro, Locatelli, Brambilla. All. Tabanelli

Arbitro: Giunti di Arezzo

Reti: 7’ Contestabile, 39’ Frara, 50’ Locatelli

Ma dopo Catania altra stagione al Chieti. <In Sicilia ero andato in prestito, il Catania avrebbe voluto prendermi in via definitiva ma Angelini alzò il prezzo, fu irremovibile e la trattativa fallì>.

E allora eccolo nuovamente neroverde nel 1967-68 con Leonardo “Nardino” Costagliola tecnico, in autunno sostituito (secondo consolidata abitudine di Angelini)  dall’argentino Oscar Montez, quello che passava ore a contemplare le onde dell’Atlantico infrangersi sugli scogli fuori Lisbona.

L’esordio-bis avvenne in una partita che diede una fortissima scossa di adrenalina alle migliaia di spettatori presenti alla Civitella: il derby contro il Pescara vinto 2-0 dai neroverdi.

19 novembre 1967 Chieti-Pescara 2-0

Chieti: Gridelli; Bonfadini, De Pedri; Lancioni, Carboncini, Martella; Cerroni, Cignani, Ascatigno, Contestabile, Sestili. All. Montez

Pescara: Ferrero (Lamia Caputo); De Marchi, Cressoni; Fanti, Misani, Cantarelli; Pinna, Cavallito, Ciocca, Maestri, Patino. All. Giammarinaro

Arbitro: Marchetti di Teramo

Reti: pt 5’ Ascatigno, 28’ Cerroni



La presentazione del derby del 19 novembre 1967

 


Il Tempo celebrò così la storica vittoria neroverde

 

La domenica successiva doppietta dell’attaccante marsicano.

26 novembre 1967 Chieti-Trani 3-1

Chieti: Gridelli; Bonfadini, De Pedri; Lancioni, Carboncini, Martella; Cerroni, Cignani, Ascatigno, Contestabile, Sestili. All. Montez

Trani: Genero; Pignataro, Crivellenti; Tacchini, Ancona, Caradonna; Barbato, Brigo, Ciannameo, Ricci, Calzolari. All. Cervato

Arbitro: Lattanzi di Roma

Reti: pt 7’ Ascatigno, 24’ Brigo; st 7’  e 22’ Contestabile

La formazione che sconfisse il Trani 3-1 il 26 novembre 1967.. In piedi da sinistra l'allenatore Montez, il cav. Ricciuti, il segretario Visini, Carboncini, Gridelli, il presidente Angelini, Il vice allenatore Pinti, il medico sociale Valentini, Martella, De Pedri, Lancioni, Bonfadini. Accosciati: il massaggiatore Apolloni, Sestili, Cignani, Cerroni, Contestabile, Ascatigno

 

 


La doppietta contro il Trani il 26 novembre 1967

 

 

L’ultimo gol neroverde fu realizzato da Adriano il:

12 maggio 1968 Crotone-Chieti 2-1

Crotone: Bertoni; Barbetta, Golfarini; Troli, Parolini, Virgili; De Giuliani, De Carolis, Birtig, Chiricallo, Seghezza. All. Morisco

Chieti: Gridelli, Lancioni, Cerroni; Tarquini, Carboncini, Contestabile; Sanseverino, Cignani, Ascatigno, Galati, Sestili. All. Di Santo

Arbitro: Pilotto di Roma

Reti: st 11’ Chiricallo, 33’ Birtig, 38’ Contestabile.

Narriamo i capitoli successivi. <Dopo la seconda esperienza al Chieti, sicuramente migliore di quella precedente, andai a giocare nel Venezia e non fu un’annata per me positiva. Quindi un campionato al Benevento e infine il ritorno a casa>.


Contestabile nel Venezia '68-69. Da sinistra Bubacco, Rigo, Chinchio, Penzo, Tarantino, Del Zotto. Accosciati Grossi, Bellinazzi, Borsetto, Gorin, Contestabile (fonte Il Gazzettino)

 

Per un po’ di tempo è restato nell’ambiente. Profeta in patria a Celano. <Ma l’arbitro Pasquini* di Lanciano una domenica fece in modo che dicessi addio al calcio. Non sono mai stato uno accomodante, pronto ad abbassare la testa. Magari andando contro i miei interessi ho sempre detto quello che pensavo, ne ho pagato il prezzo però so di essere stato uno vero. Turbolento, difficile da gestire, mai finto>.

In seguito è stato dipendente dello zuccherificio marsicano e un affermato agente di assicurazioni.

Qual è il ricordo che ti porti dentro del Chieti?

<Quando penso a quei due anni provo soltanto sensazioni bellissime. Sono da sempre un tifoso del Chieti, i suoi colori ce li ho nel cuore. Mi dispiace però non aver dato in maglia neroverde quanto avrei potuto e voluto dare. E soprattutto non dimentico il presidente Angelini, persona eccezionale>.


Il Chieti 1967-68 da sinistra Lancioni, De Pedri, Montanaro, Savini, Martella, Gridelli, Contestabile, Dalle Fratte, Cignani, Galati, Ascatigno. Foto scattata alla Civitella il 22 marzo 1968

 

Sposato con Anna che gli ha dato tre figli: Fabio è anche stato calciatore <nel Francavilla di Luciani>.

Il Chieti è stato promosso in serie D dopo anni difficili. <E sono contentissimo, leggo sempre gli articoli che parlano del Chieti per tenermi informato. Lasciare un campionato regionale rappresenta un risultato importante. Ma anche in D una squadra che porta il nome di Chieti deve essere soltanto di passaggio>.

24 marzo 1968: un momento di relax alla Villa Comunale. Da sinistra Bruno Dalle Fratte, il tecnico Riccardo Di Santo (sostituto di Oscar Montez), Pino Galati, Antonio Lancioni, Adriano Contestabile

 

* Inevitabile nota a margine

Franco Pasquini, giovane arbitro di Lanciano, venne brutalmente picchiato nel corso di Cliternum Celano-Raiano, campo neutro di Avezzano per la squalifica del terreno celanese, il “Bonaldi”, il 19 febbraio 1978, partita valida per il campionato di Promozione abruzzese. Aveva annullato una rete di Contestabile, espulsi Caroso e lo stesso Contestabile (che quella domenica rientrava dopo aver scontato 2 turni di stop). Con il Raiano in vantaggio 0-1 ci fu un’invasione di campo culminata nell’aggressione al direttore di gara, poi costretto a una lunga degenza in ospedale. Il Cliternum fu radiato, a Contestabile ritirata la tessera (per aver anche lui – sentenziò il giudice – picchiato Pasquini). Non un “addio” senza rumore… Il guaio, per il Celano, fu che i fatti di Avezzano vennero dilatati perché due settimane dopo, il 5 marzo, si verificarono ad Andria fatti analogamente gravi ai danni dell’arbitro milanese Camensi (Andria-Potenza 2-2) e le conseguenti condanne non potevano che essere esemplari per tutti. Caro Adriano quella domenica hai commesso un errore, ma è acqua passata, c’è da tempo una pietra sopra. Per una botta di nostalgia ti ricordiamo la formazione celanese di quella (maledetta) domenica: Ciciotti; Caroso, Persia; Curti, Morgante I, Di Francesco; Cerone, Vergari, Contestabile, Andreetti, Nebbioso. L’allenatore era Pedro “Piedone” Manfredini.


Una brutta domenica: 19 febbraio 1978

 

 

 
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