In vista del big match di domenica contro il Sambuceto abbiamo ascoltato uno che non ha bisogno di presentazioni, quel Fabio Lalli che ha scritto la storia del neonato Chieti FC e del surrogato predecessore Torre Alex.
Fabio è nato ad Ortona il 23 gennaio 1986 e dopo tanto girovagare nelle categoria minori abruzzesi (Ovidiana, Spal Lanciano e Francavilla tra le altre) approda a Chieti nell’estate 2016 abbracciando il progetto Chieti FC Torre Alex: per lui 32 reti nel campionato di Promozione regionale che significano conferma alla guida dell’attacco del Chieti FC per la stagione 2017-18 e i gradi di capitano.


Buongiorno Fabio e bentornato sulle pagine di TifoChieti. Partiamo con un piccolo flashback e torniamo all’estate 2016: quali sono stati i motivi che ti fecero sposare il progetto Chieti FC Torre Alex?
Innanzitutto buongiorno a tutti, sono felicissimo di tornare a fare una chiacchierata con voi e altrettanto felice di tornare a calcare l'erba dell' Angelini, anche se da avversario. I motivi che mi hanno spinto a sposare il progetto sono semplici: quando una squadra come il Chieti è costretta a partecipare a campionati regionali minori come la Promozione, è una grandissima opportunità per noi calciatori dilettanti di iniziare a far parte di un progetto importante e ambizioso. Giocare per la città di Chieti è una fortuna che non tutti possono avere, la scelta non è stata difficile: da non sottovalutare anche la presenza di ottime persone nello staff tecnico con le quali già avevo avuto la fortuna di lavorare (Aielli, Periotto, Di Martino).


Nell’estate 2017 l’ambiente si ricompatta: cade il nome Torre Alex e si torna tutti sotto un’unica bandiera con grandissimo entusiasmo, culminato con la presentazione agostiana della squadra in piazza G.B.Vico. Parlaci delle tue emozioni in quella serata.
Indescrivibili, ci siamo sentiti orgogliosi di rappresentare la città di Chieti. Vedere migliaia di persone che ti dimostrano quell' affetto e l'amore per la maglia ti fa capire cosa vuol dire giocare per la casacca neroverde. UN ONORE!

 

Stagione partite con i migliori auspici ma conclusasi amaramente con due inutili secondi posti in campionato e coppa Abruzzo: il Chieti passato dalla guida tecnica di Aielli a quella di Marino parte con una grande rimonta stoppatasi in concomitanza del tuo infortunio al braccio.
Si fece un gran parlare del mancato arrivo di un tutore che ti avrebbe permesso di giocare, puoi svelarci qualche aneddoto in merito?
Mi sono infortunato alla mano proprio nel nostro momento migliore e nel momento in cui siamo arrivati a soli tre punti dal Giulianova. Diciamo che se ci fosse stata un’organizzazione medica migliore probabilmente sarei rientrato dopo pochissimi giorni, Higuain giocò un Napoli Juventus dopo solo otto giorni dallo stesso intervento. Ormai è acqua passata e la cosa che mi dispiace di più è quella di non aver potuto contribuire alla rincorsa al primo posto e alla finale di coppa Italia.



A livello personale è stata comunque un’ottima stagione per te con 19 reti in 31 presenze, reti che però non sono bastate a garantirti la conferma. Colpa soltanto dei rapporti non idilliaci con mister Marino?
Sì, è stata una stagione personalmente positiva ma avrei barattato tutti i miei gol per la promozione in D della squadra. Non so di chi sia la colpa della mia non-riconferma e sinceramente poco mi interessa: sono un autocritico, di sicuro potevo dare qualcosa in più per convincere tutti, non dò la colpa né a Marino, né alla società.

 

Cosa ti ha amareggiato di più della separazione di questa estate?
La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata quella di non aver ricevuto neanche una telefonata, ho appreso della mia mancata riconferma dal giornale e dalle dichiarazioni della nuova società.


Veniamo ad oggi: dopo una partenza a razzo con sei vittorie di fila e una brusca frenata nelle successive giornate, il Sambuceto è tornato alla vittoria domenica scorsa contro il Nereto con la tua griffe (la nona stagionale) a suggello del 3-0 finale. A cosa è dovuta questa altalena di risultati?
La nostra è una squadra molto giovane, era preventivabile che i nostri risultati fossero così altalenanti ma di certo non pensavamo di arrivare alla tredicesima giornata ad affrontare il Chieti all' Angelini da primi in classifica.


Per te e Fabrizio Selvallegra domenica sarà una giornata particolare : vi ritroverete di fronte alcuni amici con cui avete condiviso lo spogliatoio come Salvatore, Ricci e Cellucci. Cosa ti passerà dalla testa salendo i gradini che ti porteranno sul terreno di gioco dell’Angelini?
Domenica sarà una partita speciale per noi: ci piacerebbe dimostrare ai nostri ex tifosi che potevamo dare una mano anche quest' anno alla causa neroverde ma purtroppo qualcuno ha deciso che non eravamo all'altezza. Sentire durante la partita i cori dei ragazzi della curva sicuramente ci farà un effetto particolare.

 

Uno sguardo al quadro tattico: ti aspetti da subito un Chieti arrembante o almeno all’inizio sarà una partita dominata dalla voglia di non perdere?
Il Chieti domenica sicuramente sarà arrembante: con il nuovo allenatore hanno una marcia in più e sin dal primo minuto cercheranno di fare la partita, noi abbiamo le nostre armi e ce la giocheremo di sicuro. Siamo due squadre alle quali piace attaccare quindi ci sarà da divertirsi. Ritrovare i miei compagni sarà bellissimo, specialmente so quanto sarà dura giocare contro Daniele Ricci che oltre ad essere un grandissimo giocatore è innamorato in maniera viscerale della maglia che indossa.


Il Sambuceto lotterà fino alla fine per la promozione diretta?
Se gioca con la spensieratezza che lo ha contraddistinto fino ad ora non deve porsi limiti, se inizia ad avere assilli di classifica si complicherà la vita da solo.

 

Ai tifosi del Chieti che sognano un tuo ritorno nel mercato di riparazione cosa diciamo?
Nel mercato di riparazione non ho mai cambiato squadra per il rispetto della parola data a inizio stagione con ogni società nella quale ho giocato. Ricevere una telefonata dal Chieti sarebbe un onore perché vuol dire che forse non è stato così giusto mettermi da parte, ma per ora penso al Sambuceto.


Chiudo con una curiosità: Antonio Cipriani, tuo allenatore nelle giovanili del Pescara, sosteneva che in carriera avresti potuto ripercorrere le orme di un certo Fabio Grosso. Cosa credi ti sia realmente mancato per fare del calcio la tua unica professione?
Percorrere la carriera di Fabio Grosso? Forse il mister Cipriani aveva bevuto un pochino quel giorno, passatemi la battuta. Il calcio è un mondo tanto bello quanto strano, sono contento di quello che mi ha dato fino ad ora e di quello che mi sta dando, non ho rimpianti.


Grazie mille Fabio per la chiacchierata ed in bocca al lupo per il campionato, a Chieti ti ricorderemo sempre con grandissimo affetto!
Grazie mille a voi per avermi contattato, è sempre un piacere trovare il mio nome sulle vostre pagine. Auguro a tutti i tifosi neroverdi di tornare a vedere la squadra nei campionati che più le competono e che i tifosi stessi meritano. Grazie mille ancora!

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