Andare avanti guardando indietro: prendiamo in prestito questo modo di dire dal gergo della palla ovale perché pensiamo che ben si sposi a questo rush finale di stagione. A cinque giornate dal gong la zona playoff è lì ad un solo punto di distanza ma poco più giù a sole quattro lunghezze si spalanca la porta dell’inferno dei playout. Il Chieti vive in questo limbo di incertezza da ormai inizio campionato, in alcuni tratti è sembrato troppo brutto per essere una farfalla e spiccare il volo, in altri è stato troppo bello per rimanere solo crisalide. Di prestazioni altalenanti ne abbiamo viste tante, cadute e riprese, riprese e cadute, ora il tempo volge al termine e se si vuole lasciare un’impronta decisa su questa annata è il momento di non sbagliare più un colpo. Il banco di prova di domenica sarà uno di quelli tosti visto che ci troveremo di fronte la seconda forza del campionato capace ancora di restare agganciato al sogno promozione. Resta il fatto che i neroverdi hanno saputo farsi valere con le grandi del torneo, speriamo che anche stavolta l’aria di trasferta sappia spingere i ragazzi verso l’ennesima impresa lontana da Viale Abruzzo.
Ecco alcuni cenni sul centro marchigiano che ci ospiterà.

Tolentino conta circa 18.000 abitanti e sorge al centro della vallata del Chienti, a mezz’ora dal mare e a una settantina di chilometri dai Monti Sibillini. Ai piceni, primo popolo a stabilirsi nella vallata, seguirono  romani ed invasioni barbariche. Nel Medioevo Tolentino divenne un comune potente: la città si arricchì di chiese e conventi, si cinse di una cinta muraria e visse una crescita economica importante grazie a concerie, mulini e lavorazioni tessili. Durante l’egemonia ecclesiastica papa Sisto V elevò Tolentino al grado di città e diocesi.

Il centro è noto per la stipula del Trattato di Tolentino siglato nel 1797 tra Napoleone Bonaparte e Pio VI con il quale la Chiesa dovette accettare dure imposizioni economiche da parte del tiranno d’oltralpe.

Tolentino è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

 

COSA VEDERE

Torre degli orologi
Campanile della chiesa di S.Francesco si erge a pochi metri dal palazzo comunale ed è ormai ritenuto uno dei simboli della città. L’orologio ha quattro quadranti che indicano le fasi lunari, l’ora, l’ora astronomica e i giorni della setttimana. Fu costruita nel 1822 da Antonio Podrini.

 

 


Castello della Rancia
Sorge nell’omonima contrada a pochi chilometri dal centro. Eretto a metà del 1300 è ancora ben conservato e visitabile.

 

Basilica di S.Nicola
Fu eretta tra il XIII e XIV secolo, è in stile barocco e racchiude cappelle di straordinaria bellezza come quella intitolata a San Nicola che conserva un ciclo di affreschi trecenteschi ancora in ottimo stato.

Per il resto vi consigliamo di dare un’occhiata alle pagine: 
http://turismo.comune.tolentino.mc.it/
https://www.turismo.marche.it/

 

 

LA SQUADRA DI CALCIO

La società Unione Sportiva Tolentino fu fondata il 30 agosto del 1919. Dopo la partecipazione a vari campionati regionali nell’immediato dopoguerra i cremisi disputarono due anni in serie C prima di tornare nelle serie minori per oltre un decennio.
Alla fine degli anni sessanta si riaffacciarono in quarta serie grazie ad un ripescaggio ma non riuscirono a stabilizzarsi continuando il saliscendi tra la categorie inferiori. Solo nella stagione 1994-95, guidato da Fabrizio Castori, il Tolentino conquistò la tanto agognata promozione in C2 e riuscì a mantenere la categoria per tre stagioni.  Al termine di quell’esperienza Castori passò a guidare il Lanciano e i cremisi, tornati in D, dovettero attendere il 2003 per riassaporare le platee professionistiche. Dopo due anni nuova discesa verticale fino all’Eccellenza e nuovo ritorno in serie D conseguito nella stagione 2018-19, proprio allo scoccare del centenario.

Il Tolentino disputa le sue gare casalinghe presso lo Stadio della Vittoria. Inaugurato nel 1974 l’impianto può contenere fino a 5000 spettatori, ha una pista di atletica, una grande tribuna coperta e due curve scoperte. La curiosità è che le curve non sono opposte ma si trovano sullo stesso lato e sono divise da una siepe che riproduce la scritta Tolentino. Lo stadio così come si presenta oggi è il frutto della ristrutturazione seguita alla promozione in Serie C2 della stagione 1994-1995.

 

 

Ultimo incrocio tra le due compagini risale al 15 dicembre 2019. Il Chieti allenato da Pino Di Meo perse 2-0 in terra marchigiana con le reti firmate da Capezzani e Di Domenicantonio.

Ricordiamo che Tolentino ha dato i natali a Giovannino Pagliari, attuale allenatore della Recanatese ed indimenticato centravanti neroverde dell’era Mancaniello.

Info biglietti: come comunicato dalla società ieri tramite social i biglietti per la gara sono acquistabili sul circuito vivaticket al costo di € 11,50, i tagliandi disponibili per il settore ospiti sono 200.

 

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