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Il Chieti pareggia 2-2 con il Fano dopo essere andato sotto nel risultato nel primo tempo ed averla riacciuffata, ma i marchigiani si riprendono il pareggio durante il recupero riportandosi a casa un punto più che meritato. È questo il riassunto di una domenica che ha visto, ancora una volta, emergere tutti i limiti di questo Chieti, anzi ne ha fatto emergere qualcuno in più visto che mai agli uomini di Chianese era successo finora di trovarsi in svantaggio. E il tecnico salernitano deve dire ancora grazie a Forgione, autore del suo quarto gol di testa (e braccio) su calcio d’angolo, il sesto considerando quelli di Postiglione e Fall, e allo stesso attaccante senegalese, bravo nel mettere la palla in rete dopo un’azione insistita del Chieti, anche questa partita da calcio d’angolo.

Segni evidenti che a questa squadra non difettano carattere, orgoglio ed individualità, ma mancano il gioco e le trame per permettere alle proprie bocche da fuoco di concludere in rete. Oggi i neroverdi lo hanno fatto due o tre volte e senza mai impensierire davvero un Fano invece propositivo, padrone del centrocampo e autore di un numero maggiore di tiri verso lo specchio della porta. Di contro, il primo gol ospite è arrivato al 20’ pt su un grave errore di valutazione da parte di Antignani che si è fatto superare da un rimbalzo. A questo il Chieti non ha saputo contrapporre un minimo di reazione senza essere capace di imbastire una sola azione e continuando a soffrire il predominio territoriale degli ospiti al centro del rettangolo.

Alla ripresa del gioco, il Chieti sembra perlomeno scosso psicologicamente e inizia ad avvicinarsi di più alla porta, dapprima con un tiro di Fall e poi con un’altra incursione dell’attaccante che viene fermato con le cattive a tre metri dalla porta, ma l’arbitro – ancora una volta largamente insufficiente – dice che va bene così, anzi assegna la punizione ai marchigiani. Nel frattempo Chianese inizia la serie dei cambi facendone quattro in 6 minuti e la pressione sale, segnalata dal numero di calci d’angolo conquistati. E al 17’ st, ancora una volta, è Forgione a sfruttarne uno di testa mettendo nel sacco la sua quarta marcatura stagionale. Un copione già visto (per fortuna) al quale seguono solo alcuni minuti di ulteriore forcing, con un ulteriore colpo di testa terminato fuori da poco.

Ben presto però il Chieti scala la marcia e ricomincia a lanciare lungo in modo inconcludente, il gioco diventa spezzettato e l’incontro non prende alcuna piega. Ma al 39’ c’è ancora un altro calcio d’angolo, cui segue prima un cross e poi un contro cross con mischia in area: la palla arriva dalle parti della testa di Fall che, ad un metro dalla porta, salta e la spinge in rete. Sembra l’esito di una partita nella quale una squadra fa valere la propria forza anche se sul campo non ha meritato altrettanto ai punti, ma almeno sa difendere il risultato fino alla fine. Invece la difesa che, fino ad ora era stata blindata, lascia corsie pericolose ai lati e al terzo minuto dei 6 di recupero, Roberti lascia partire un missile dal vertice dell’area di rigore che si insacca alle spalle di Antignani chiudendo i giochi.

L’amarezza per i tifosi teatini è tanta, perché i tre punti erano a portata di mano, c’è però anche la consapevolezza che il Chieti li avrebbe conquistati immeritatamente e non certo grazie al gioco, ma a due episodi che non possono costituire l’unico modo con il quale si può vincere un campionato. Dopo otto giornate e altrettanti gol fatti, sei dei quali su calcio d’angolo, solo tre da parte degli attaccanti (dei quali due su azione) e uno solo di piede, è ormai chiaro che questa squadra fatica a costruire gioco e oggi ha faticato anche a distruggerlo, proprio quando serviva nascondere il pallone per portare a casa tre punti. Inoltre, oggi sono stati incassati altri due gol, segno che anche la difesa comincia a soffrire la mancanza di costruzione a centrocampo e piccoli errori, così come era accaduto ad Avezzano, si possono pagare salati.

Il Chieti ora si ritrova al secondo posto, a 16 punti, insieme a Campobasso e Fossombrone e dietro alla Sambenedettese (18), ieri vittoriosa a Monterotondo. I prossimi due incontri diranno se gli uomini di Chianese sono solo appannati e possono ancora crescere oppure se i limiti emersi sono strutturali: mercoledì si farà visita al fanalino di coda Vastogirardi mentre domenica al “Guido Angelini” scenderà il Fossombrone che domenica dopo domenica si sta confermando ai primi posti della classifica. Due partite che vanno giocate e vinte in due modi ben diversi, come una squadra che vuole lottare per il campionato deve saper fare.

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