Una squadra costruita per vincere con nomi altisonanti per la categoria che in campo diventa piccola piccola e riesce a perdere per la seconda volta consecutiva tra le mura amiche questa volta contro un Miglianico che prima di oggi aveva solo due punti.

Un primo tempo giocato a ritmi bassissimi senza grinta senza gioco senza qualità e senza identità. Anche oggi regalato un tempo intero ad una modesta formazione che è riuscita ad imbrigliare un Chieti veramente deludente. È ovvio che gli avversari, dopo aver capito che questo Chieti in campo non ha nulla di così temibile, prendono coraggio e campo. È ovvio che qualcosa non funziona ed è ovvio che il Chieti non ha la mentalità per annientare l'avversario.

Morale: il Chieti non fa paura!

Primo tempo giocato malissimo e soltanto Delgado negli ultimi minuti di gioco riesce a creare scompiglio nella difesa ospite. Il Chieti trova il gol con Miccichè per essere raggiunto subito dopo da un calcio di rigore per un fallo di mano evidente in aria.

Nella ripresa ti aspetti una bella reazione e invece in tre minuti Miglianico mette a segno due reti che segano le gambe neroverdi.

Ma il Chieti reagisce Con tanto cuore ma anche con tanta confusione sfiorando la rete con Delgado per poi portarsi sul definitivo 2 a 3 grazie ad un calcio di rigore realizzato dallo stesso. Il finale un arrembaggio improduttivo fino al fischio finale che decreta l'ennesima figuraccia di una squadra guidata male e forse costruita peggio.

Ora serve una scossa perché questo Chieti non ha nulla che possa far pensare ad un campionato di vertice. Solo fischi nel finale e Marino sotto la curva ad inventare chissà quale scusa quando scuse proprio non ci sono. Se si assume le responsabilità per queste sconfitte significa che è lui il responsabile.

La tribuna dello stadio Guido Angelini di Chieti.

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