"Ci aspetta una maratona. Interminabile, difficile, logorante sul piano fisico e mentale". Alessandro Lucarelli, l'allenatore che tenta di compiere la seconda impresa alla guida del Chieti dopo aver centrato la promozione in serie D due stagioni fa, commenta così il calendario. "Ci aspetta un campionato che per numero di impegni somiglia a quello della serie B. Trentotto partite più quelle di Coppa Italia. In tutto una quarantina di gare, da qui fino a maggio. Dovremo essere bravi a gestire i momenti di difficoltà, ad avere nervi saldi e concentrazione lungo tutti i tratti del percorso, saranno necessarie doti di fondo e di resistenza fisica. Io credo che la squadra sia pronta. Abbiamo lavorato molto e bene".

A livello di organico, il Chieti è al completo o c'è bisogno di qualche ulteriore inserimento?

"Dovremo allargare il gruppo degli under e prendere un terzo portiere. Ne abbiano già due bravi, ne manca un terzo per una adeguata copertura numerica del ruolo".

Nello scorso campionato si sono alternati quattro portieri ma i problemi non sono mai mancati.

"Quest'anno non ce ne saranno".

Qualcuno dice che manca un attaccante centrale di peso.

"Non sono d'accordo. Capisco il dibattito tra i tifosi ma io ho puntato molto su un attaccante giovane e promettente. Sono sicuro che Luca Fabrizi non deluderà".

Fabrizi viene dal Castelnuovo (8 le reti segnate un anno fa) e cerca la seconda promozione come Croce giunto dal Matelica.

"Croce per esperienza, carisma e qualità tecniche sarà il nostro trascinatore. Ha il carattere e i mezzi per assumere questo ruolo, la responsabilità non gli pesa. Io nel costruire la squadra ho seguito un preciso progetto. Non ho pensato a due giocatori che per doti individuali si staccassero dal gruppo con il resto a fare da contorno per completare il mosaico. Ho invece creduto di allestire una rosa che per valori avesse un generale equilibrio. E soprattutto ho ritenuto opportuno prendere giocatori che offrissero garanzie sul piano fisico, gente di temperamento. Nessun reduce da infortuni, elementi pronti all'inserimento. Il campo darà ovviamente il suo responso".

Il sistema di gioco sarà il 4-3-3?

"Per il momento sì ma dovremo anche essere pronti ad indossare abiti diversi a seconda delle circostanze: avversario di turno, indisponibilità di qualche calciatore o per il semplice scopo di sorprendere la squadra che avremo di fronte. Non ci mancherà la necessaria duttilità tattica. Quella che appunto occorre quando si affronta una maratona".

L'Aquila l'avversario da battere?

"Sembra di sì. Hanno un budget superiore a quello di tutte le altre società. Ma qui a Chieti il dottor Trevisan è solo ed ha fatto sforzi enormi, bisogna solo ringraziarlo. La città, i tifosi devono tenerne conto".

Veniamo alla grana dello stadio Angelini.

"Qui il discorso diventa squisitamente politico e io non voglio entrarci perché non mi compete. Dico solo che se un domani dovessero riconsegnarcelo, l'impianto dovrà essere perfettamente agibile in tutte le sue parti. Non voglio uno stadio rimesso in funzione alla meno peggio. Ricordo che due anni fa abbiamo perso tanti punti per le disastrose condizioni del terreno e fummo costretti a recuperarli in trasferta. Andò bene ma i miracoli si ripetono? ll problema è grande, forse unico in Italia ed è una lesione per l'immagine di un capoluogo come Chieti. Dovremo emigrare nuovamente ad Ortona dove quest'anno ci sono due squadre di Promozione. Probabilmente saremo costretti ad anticipare le nostre partite al sabato e con i turni infrasettimanali come la mettiamo? Impensabile affrontare partite in tempi tanto ravvicinati".

Con spalti deserti e un esilio perenne situazione ben poco incoraggiante.

"Fa rabbia specie pensando alla passione dei tifosi neroverdi. Speriamo che la situazione piu in là possa cambiare. Ma tutto questo non deve costituire un alibi. Non voglio scusanti. Il Chieti deve essere più forte di tutto ed avere le capacità per superare qualunque ostacolo".

Manca addirittura una struttura per gli allenamenti.

"Purtroppo il campo di Chieti Scalo e quello di Sant'Anna hanno superfici impraticabili. I manti andrebbero sostituiti. Abbiamo provato quello di Sant'Anna ma siamo stati costretti a rinunciare. Se piove si creano delle bolle, in più punti si solleva. I giocatori sono sempre grandemente esposti al rischio di infortuni, dovrebbero allenarsi con scarpe da ginnastica. Vi pare possibile?".

Ripetere un'impresa è sempre più difficile rispetto alla prima volta.

"Forse. Ma sono carico e motivato ed ho una squadra all'altezza del compito che ci attende".

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