Campionato 1972-73: che coppia per il centrocampo neroverde! Giovanni Zanotti e Sergio Vriz

di Franco Zappacosta

Sapete come Sergio Vriz ha concluso l’intervista? Così: <Forza Chieti, forza Chieti>. Sorprendente l’attaccamento che conserva per la maglia neroverde. Eppure con il Chieti ha disputato un solo campionato, nel 1972-73, allenatore Antonio Valentin Angelillo. <Un’ottima stagione. Quell’anno fui selezionato per la nazionale di serie C sotto la guida di Enzo Bearzot e si rivelò anche un trampolino di lancio perché dal Chieti venni ceduto al Verona approdando in serie A poco più che ventenne. Perciò non dimentico quel periodo, ne conservo un ricordo bellissimo. Al Chieti mi sento molto, molto legato>.

Sergio Vriz, nato a Raveo (Udine) l’8 gennaio 1952, è uno di quei friulani professionalmente irreprensibili, nel senso che esprimono estrema serietà e dedizione al lavoro, sono spinti da giuste aspirazioni, piuttosto schivi di carattere. Interessanti le analogie con Fulvio Fellet. I due condividono le radici, il percorso professionale (gli inizi nel Pordenone, siamo sempre sulle tonalità neroverdi), il comune trasferimento al Chieti nell’estate del ‘72, un’importante esperienza nelle file dell’Udinese. <Sì, insieme dal Pordenone al Chieti. Io arrivai al mattino presto, in treno, a Chieti Scalo e volli subito vedere lo stadio che mi avevano spiegato si trovava non lontano. Provai una bella impressione>. Era un’alba di fine luglio. La società aveva diramato le convocazioni per sabato 29 fissando, ultimate le visite mediche, a lunedì 31 la partenza per il ritiro di Campo di Giove.

Sergio nel Chieti ha collezionato 31 presenze, 4 i gol realizzati. Centrocampista, attaccante, fantasista? Un po’ tutte queste cose, Vriz è difficilmente etichettabile perché era sapiente organizzatore del gioco, assist-man e calciatore in possesso di apprezzabili attitudini nella fase di finalizzazione. I suoi gol li ha sempre segnati, in tutte le categorie. E infine gran fisico, da vero atleta: alto, leve lunghe, massa muscolare perfetta.

Per questo il Verona lo prenotò subito. <Già a febbraio sapevo che sarei passato al Verona. Avevo richieste anche dal Napoli ma fu Angelillo a consigliarmi: “Sergio, per te è meglio il Verona, giocherai di più, avrai maggiore spazio” mi disse. Ho ripensato alle sue parole all’inizio dell’anno, quando ho saputo della sua scomparsa. Mi è dispiaciuto molto, tra noi era rimasto un bel rapporto>.

Alcuni dei momenti migliori di Vriz in serie A sono legati al Bologna. Nel senso che contro i rossoblù debuttò e ai rossoblù mise a segno il suo primo gol nella massima divisione. Ricordiamo che in A Sergio ha disputato 56 partite (7 gol) con Verona e Udinese, in B 83 sono state le sue presenze con 13 reti (Verona, Novara, Udinese). Il debutto:

28 aprile 1974 Bologna-Verona 1-2

Bologna: Buso; Roversi, Rimbano; Battisodo, Cresci, Massimelli; Ghetti, Vieri, Savoldi, Bulgarelli (66’ Pecci), Landini. 12. Battara, 13. Colomba. All. Pesaola

Verona: Giacomi; Nanni, Sirena; Maddè, Bet, Mascalaito; Franzot, Mazzanti, Luppi, Zaccarelli, Vriz (69’ Zigoni). 12. Porrino, 13. Cozzi. All. Cadè

Arbitro: Motta di Monza

Reti: 25’ Luppi, 45’ Savoldi rig., 71’ Maddè rig.

Il primo gol:

12 ottobre 1975 Verona-Bologna 1-0

Verona: Ginulfi; Nanni, Sirena; Busatta, Catellani, Maddè; Vriz, Mascetti, Macchi, Moro, Zigoni. 12. Porrino, 13. Bachlechner, 14. Luppi. All. Valcareggi

Bologna: Mancini; Roversi, Cresci; Cereser, Bellugi, Nanni; Rampanti, Maselli, Clerici, Vanello, Bertuzzo. 12. Buso, 13. Valmassoi, 14. Massimelli. All. Pesaola

Arbitro: Levrero di Genova

Rete: 50’ Vriz

Un maggior numero di gol Vriz li mise a segno nel suo primo anno all’Udinese (1979-80), ben 5, tutti concentrati nell’ultima parte del campionato:

24 febbraio 1980: Roma-Udinese 1-1 (Pruzzo, Vriz)

30 marzo 1980: Torino-Udinese 1-1 (Vriz, Graziani)

5 aprile 1980: Udinese-Milan 2-1 (Bigon, Vriz, Pin)

4 maggio 1980: Udinese-Catanzaro 1-2 (Vriz, Sabadini, Palanca rig.)

11 maggio 1980: Pescara-Udinese 1-1 (Vriz, Di Michele)

 

Il suo esordio in neroverde risale alla prima giornata del campionato 1972-73.

17 settembre 1972 Chieti-Salernitana 1-0

Chieti: Fontana; De Pedri, Bisiol; Zanotti, Monico, Bacchi; Doffo, Cavicchia, Calisti, Vriz, Berardi (80’ Lippo). 12. Rulli. All. Angelillo

Salernitana: Valsecchi; Di Giaimo, Pigozzi; Bassi, Urbani, Pozzobon; Masuzzo, Vatiero, Lavino (69’ Lambiase), Santucci, Pezzato. 12. Bamonti. All. Chiricallo

Arbitro: Bonassi di Milano

Rete: 59’ Cavicchia rig.

Il primo gol con il Chieti lo realizzò il:

15 aprile 1973 Chieti-Frosinone 1-0

Chieti: Rulli; De Pedri, Sena; Anelli, Bisiol, Fellet; Calisti, Zanotti, Berardi, Vriz, Omizzolo. 12. Fontana, 13. Rossi. All. Angelillo

Frosinone: Recchia; Filipponi, Memo; Iannarino (18’ Franceschi), Montresor, Vuerich; Seghezza, Scicolone, Brunello, Buttino, Sassaroli. All. Mannocci

Arbitro: Meneghini di Brescia

Rete: 40’ Vriz

La “Gazzetta dello Sport” di lunedì così descrisse la rete: <Anelli pescava liberissimo Vriz sul fronte opposto al suo, l’attaccante stoppava la palla e con un gran sinistro la spediva nell’angolino dell’incolpevole portiere Recchia. Un gol bellissimo>.

Nella partita successiva, anticipo nel sabato di Pasqua, Vriz segnò ancora.

21 aprile 1973 Sorrento-Chieti 2-2

Sorrento: Formisano; Fiorile, Saccoccio; Collavini, Albano Cherubini (74’ Costantino); Rinaldi, Di Giovanni, Angrisani, Furlan, Bozza. 12. Tarabocchia. All. Nencetti

Chieti: Rulli; De Pedri, Sena; Anelli, Bisiol, Fellet; Calisti, Zanotti, Berardi, Vriz, Omizzolo. 12. Fontana, 13. Azzoni. All. Angelillo.

Arbitro: Grillenzoni di Finale Emilia

Reti: 14’ Rinaldi, 28’ Calisti, 39’ Vriz, 40’ Rinaldi

Una delle più belle partite del Chieti i tifosi poterono ammirarla proprio nella prima gara dell’anno 1973. In quell’occasione Angelillo utilizzò Vriz come arma tattica: lo inserì in avvio di ripresa in sostituzione di Monico. Un attaccante al posto di un difensore centrale e il Chieti trionfò travolgendo la fortissima squadra campana.

7 gennaio 1973 Chieti-Casertana 3-1

Chieti: Fontana; De Pedri, Rossetto; Bisiol, Monico (48’ Vriz), Fellet; Calisti, Zanotti, Cavicchia, Anelli, Omizzolo. 12. Rulli. All. Angelillo

Casertana: Porrino; Dugaro, Giacomin; Noletti, Gobbi, De Luca; Bellisari, Di Maio, Fazzi (46’ Agnetti), Matteoni, Graziani. 12. Simoncelli. All. David

Arbitro: Sancini di Bologna

Reti: 20’ Dugaro autogol; 59’ Calisti, 69’ Noletti, 77’ Cavicchia rig.


Delle cinque reti in maglia neroverde Sergio è particolarmente legato alle due realizzate contro il Potenza nella domenica dopo l’esonero di Angelillo. <E’ così – svela – perché ad ogni gol andai sotto la tribuna dove c’era, spettatore, il nostro allenatore per manifestargli solidarietà dopo una decisione della società che tutta la squadra riteneva ingiusta. Erano passati pochi minuti. Poi l’arbitro mi espulse, però mi disse che non sarei stato squalificato. E’ stata una delle due espulsioni che ho subìto in carriera. L’altra la presi in occasione di una partita a Roma, Lazio-Udinese, diretta da Redini>. Tutto questo accadde il:

20 maggio 1973 Chieti-Potenza 7-1

Chieti: Rulli (69’ Fontana); De Pedri, Sena; Anelli, Bisiol, Fellet; Calisti, Zanotti, Berardi, Vriz, Omizzolo (26’ Cavicchia)

Potenza: Galantucci; Urgesi, Molfese; Cillis, Luingo, Cavazza; Polino, Gaddi, Cosenza (47’ Aliandro), Foresti, Barone

Arbitro: Bronzino di Monza

Reti: 3’ Vriz, 14’ Vriz, 18’ Calisti, 33’ Anelli, 38’ Zanotti, 47’ Foresti, 80’ Calisti, 89’ Calisti

Note: al 48’ espulso Vriz

Il Chieti edizione ’72-73 è considerato uno dei più forti mai allestiti dal presidente Angelini.

<Era una squadra molto competitiva, ma forse le mancava qualcosina per primeggiare. Il gruppo comprendeva tanti giocatori di qualità. Ricordo il grande Pasquale Spinelli e Walter Berardi, una promessa del calcio, rientrato dopo la parentesi col Napoli. Calisti, Fellet, Giovanardi, Omizzolo. E poi era forte l’allenatore>.

Angelillo aveva carisma.

<Certamente. Conservava intatta la mentalità del giocatore che vantava un prestigioso passato. Anche da tecnico era per il bel gioco e per il massimo obiettivo, sempre. Su noi attaccanti esercitava un grande fascino, il tocco nel calciare la palla restava magico e noi seguivamo ammirati i suoi movimenti in allenamento. Era ancora giovane, in ottima salute. Quando giocavo nel Novara era corsa voce che il presidente Santino Tarantola volesse affidargli la squadra, ma poi il progetto non andò in porto. Lo rividi un giorno a Piancavallo con suo figlio, erano venuti per una breve vacanza in montagna. Tra le altre cose parlammo anche della comune esperienza a Chieti>.

E di Guido Angelini cosa ricordi?

<Gran personaggio, presidente spinto da enorme passione, venne a Pordenone per conoscermi, con lui ho avuto un buon rapporto>.

Dalla serie A con l’Udinese alla C2 con il Pordenone, dove avevi iniziato il tuo percorso professionale, per chiudere la carriera. Cosa fu, una scelta di cuore?

<Una decisione dettata da varie ragioni. L’allenatore Giacomini era passato dall’Udinese al Torino e voleva portarmi con sé alla squadra granata. Non me la sentii e decisi di tornare al Pordenone.  Volli riavvicinarmi a casa dove nel frattempo avevo avviato delle attività che intendevo curare personalmente. Di sicuro ci fu anche una spinta sentimentale>.

Con il Pordenone Sergio nel campionato di C2 1981-82 incrociò il Chieti. La doppia sfida finì in perfetta parità: vittoria dei neroverdi abruzzesi allo stadio “Ottavio Bottecchia”, vittoria dei neroverdi friulani allo stadio “Guido Angelini” e sempre con il punteggio di 2-1. Ecco come andarono le cose.

22 novembre 1981 Pordenone-Chieti 1-2

Pordenone: Da Pieve; Carlo, Zavarise; Fava (46’ Dri), Fortunato, Geissa; Marcellan (46’ Perini), Pillon, Pianca, Vriz, Paviotti. All. Reja

Chieti: Piloni; D’Eramo, Santucci; Di Davide, Cittadino, Casiraghi; Tusi (70’ Ciampoli), Tontodonati (85’ Raffalli), Suncini, Pucci, Berardi. All. Tom Rosati

Arbitro: Scalise di Bologna

Reti: 6’ Paviotti, 14’ Tusi, 78’ Suncini

4 aprile 1982 Chieti-Pordenone 1-2

Chieti: Piloni; Di Davide, D’Eramo; Di Donato (53’ Ciampoli), Cittadino, Casiraghi; Tusi, Santucci, Suncini (53’ Iurlo), Pucci, Berardi. 12. Mancini, 13. Tontodonati, 14. Roma. All. Tom Rosati

Pordenone: Da Pieve; Carlo, Zavarise; Marcellan, Fortunato, Geissa; Pillon, Pianca, Dri, Vriz (58’ Ravioli), Fantinato (72’ Siega). 12. Sorci, 13. Fava, 14. Rosi. All. D’Alessi

Arbitro: Caprini di Perugia

Reti: 29’ e 59’ Dri, 84’ Pucci

Sergio Vriz non ha lasciato il calcio nel senso che è stato a lungo tecnico federale responsabile delle selezioni giovanili del Friuli, incarico ricoperto per dieci anni. Ancora oggi è nel giro, sempre impegnato sui campi della regione.

 <A volte comincio la mattina alla 10,30 e vado avanti fino al pomeriggio inoltrato a seguire partite>. Sempre a caccia di nuovi talenti.

<Ai miei tempi però i vivai erano più salvaguardati. Io a vent’anni sono arrivato in serie A, adesso i ragazzi vivono un autentico dramma per sfondare nel calcio e ci riescono soltanto in pochissimi. La politica in questo ambito andrebbe totalmente rivista. Occorrono dirigenti più sensibili, istruttori capaci, strutture adeguate e soprattutto bisogna limitare l’invadenza dei procuratori>.

Anche il figlio Giovanni ha giocato ad alto livello nel Verona. <Ma un serio infortunio al ginocchio ne ha compromesso la carriera. Purtroppo certi treni non passano una seconda volta…>.

A Chieti sei più tornato?

<No, ma ho rivisto spesso l’Abruzzo. Mia suocera era innamorata di Caramanico per l’efficacia delle sue cure termali>.

Il Chieti è finito giù…

<Lo so bene ed è un peccato ripensando al passato della squadra, alla sua tradizione. Ma bisogna avere fiducia guardando al futuro. Mando un grande saluto ai tifosi neroverdi che ricordo con affetto e simpatia. Forza Chieti, forza Chieti>.

 

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