Gabriele Aielli non ha dubbi: a Miglianico il suo Chieti ha guadagnato un punto piuttosto che averne persi due, ma la squadra c’è ed è pronta ad affrontare il Capistrello, priva di Costantini, squalificato per 2 giornate, e Fanelli ancora alle prese con la febbre. «È un peccato – commenta il tecnico neroverde – perché stavamo trovando la quadratura e l’equilibrio, ma dobbiamo andare avanti» e non risparmia lodi al pubblico: «Di un’altra categoria: questo è calcio vero».

Un punto guadagnato con il Miglianico o due punti persi?

«Io penso un punto guadagnato, assolutamente. Sono un po’ amareggiato, come del resto lo sono i ragazzi, per il risultato, ma sono molto soddisfatto per la prestazione. La squadra aveva voglia di vincere e ci ha provato anche in 10. Per farlo ha rischiato chiaramente qualcosa perché eravamo sbilanciati e con un attaccante in più, però ci abbiamo provato. E nel primo tempo il Miglianico non ha passato la metà campo. Su un campo piccolo e veloce, con loro che si erano messi tutti dietro, non era semplice trovare gli spazi, ma il pallino del gioco lo abbiamo avuto sempre noi e  siamo riusciti a fare 4-5 conclusioni. Se avessimo fatto gol con un po’ di più di lucidità, avremmo potuto fare un’altra partita».

In ogni caso, la squadra ti è piaciuta…

«Sotto l’aspetto dell’atteggiamento, dell’impegno, della voglia e dell’applicazione, non posso dire nulla. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, non dovevamo cadere in alcune provocazioni e rimanere equilibrati, come è successo a Costantini che è stato buttato fuori e si è preso 2 giornate di squalifica per un fallo di gioco, tra l’altro, senza alcuna spiegazione nel referto. Mi dispiace, anche se ho giocatori che possono supplire a certe mancanze. Speriamo che finisca questo momento negativo».

Quali sono gli altri indisponibili per domenica?

«Oltre a Costantini e, ovviamente, Fruci e Marinelli, Calderaro è fuori dopo l’operazione al piede e Fanelli continua ad avere la febbre. Il problema della caviglia dovrebbe essere risolto o quasi. Anche Cattenari ha avuto l’influenza, ma gli è passata e ieri (l’altroieri, ndr) si è già allenato. Speriamo che non abbia ricadute e sia disponibile per domenica».

Per quanto riguarda invece il morale della squadra? Ha acquisito ulteriore convinzione o va avanti sempre allo stesso modo?

«La squadra ha lavorato bene come sempre e sa che, al posto di chi è fuori, abbiamo valide alternative e questo le dà sicurezza. Abbiamo comunque cercato di recuperare energie perché ci attende una settimana molto impegnativa con una partita anche il mercoledì, una doppia trasferta e poi, la settimana dopo, abbiamo il Giulianova in casa. Dunque siamo alla vigilia di un miniciclo molto importante».

L’ultima giornata di campionato che cosa ha detto? Sempre le stesse cose o qualcosa di nuovo?

«Il campionato ha detto che le squadre davanti mantengono lo stesso passo e quelle che erano in ritardo, come il Giulianova e soprattutto lo Spoltore, hanno fatto pesare i loro valori. Sono sempre convinto che saranno queste le squadre che lotteranno per il vertice fino alla fine o per un punto nei playoff. E ci metto anche il Capistrello che incontreremo domenica».

Ecco, parliamo del Capistrello, una squadra dotata di ottime individualità davanti, ma soprattutto imprevedibile. Che cosa ne pensi?

«Sì, è una squadra molto fisica, che ha giocatori molto pericolosi davanti, ma capaci anche negli altri settori del campo. Dietro hanno difensori di grande struttura, a centrocampo hanno qualità e quantità e davanti hanno giocatori come Paris, Leccese e Bolzan. In porta poi hanno un portiere esperto come Di Girolamo. È una squadra di tutto rispetto, che come valore è da primi posti».

Tra le squadre attese come protagoniste, solo il Martinsicuro sembra invece in difficoltà. Perché?

«Da quello che ho visto, è stata una questione di episodi. Contro lo Spoltore ha pareggiato sbagliando un rigore al novantesimo e, in altre occasioni, ha pareggiato o perso immeritatamente. Credo che sia un periodo negativo, anche perché è quella che ha cambiato meno nell’organico e, dunque, non dovrebbe avere i problemi di amalgama delle squadre che si sono rinnovate invece di più».

Magari ci sono squadre più forti quest’anno?

«Sicuramente. Ma conoscendo l’allenatore e il valore dei giocatori, sono certo che emergeranno».

Infine, una parola sul pubblico. Domenica i giocatori hanno vissuto per la prima volta l’apporto massiccio del pubblico in trasferta. Quali sono le loro impressioni?

«Posso parlare personalmente, con due parole: semplicemente fantastico! Quando domenica sono entrato in campo e visto tutta quella gente, mi sono detto: ma in che categoria siamo?! Penso che un pubblico e una tifoseria così non ce l’hanno neppure in categorie professionistiche e credo che ci possono dare quell’energia e quella motivazione in più per ricambiare tutti i sacrifici che loro fanno per noi. Spero che saranno sempre più numerosi, soprattutto in trasferta. Loro ci danno la sensazione di calcio “vero”. Sono molto contento che abbiamo ridato loro qualche gioia e spero che gliene possiamo dare ancora tante altre».

Al di là della partecipazione domenicale, ne vedi di più anche durante la settimana?

«Sì, c’è maggiore partecipazione. C’è più attenzione da parte dei media e degli addetti ai lavori, durante le partite di allenamento c’è anche un po’ di pubblico, cose che l’anno scorso non c’erano. Sicuramente, c’è maggiore interesse e questo non può che farmi piacere».

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