Eccoci qui a santificare una stagione fantastica e per certi versi inaspettata che ha portato la società del presidente Giulio Trevisan a tagliare per prima il traguardo del girone B del campionato di Promozione 2016-17.
Difficile dimenticare da dove e come si è partiti a luglio e lo scetticismo generale che ha accompagnato la nascita di questa nuova realtà. Lo staff dirigenziale e soprattutto quello tecnico è stato capace, a suon di risultati, di far accendere i riflettori su questa nuova creatura che oggi rappresenta la prima realtà calcistica cittadina.
Svestendo per un attimo le strisce neroverdi ed analizzando l’impresa da osservatori neutrali non possiamo che definirla straordinaria: creare una squadra di calcio da zero, andando a pescare l’uomo giusto in panca a sua volta capace di assemblare in tempi ristretti una fuoriserie quasi perfetta è sinonimo di lungimiranza ed organizzazione. Un’impresa che però, rivestendo i panni del tifoso e leggendo i nomi delle avversarie, può sembrare meno grandiosa, ma non bisogna mai dimenticare che i campionati non si vincono con il nome ma vanno sudati sul campo. Ci sembra quindi corretto fare il giusto plauso a tutti gli attori protagonisti e non, comprimari e comparse che hanno permesso di compiere il primo passo di una risalita che tutti speriamo essere più rapida e ripida possibile.

Veniamo ad alcuni numeri che meglio inquadrano la marcia della capolista.
Il rallentamento palesato nel girone di ritorno è sotto gli occhi di tutti: 38 punti in cascina rispetto ai 49 del girone di andata con il distacco sulla seconda sceso a +4 rispetto al +11 del giro di boa sono lì a testimoniarlo. Ci permettiamo però di sottolineare che i ritmi tenuti dalla capolista nel girone d’andata sono stati semplicemente vertiginosi ed un calo psicofisico poteva essere preventivabile.
Sono arrivate anche tre sconfitte: l’ultima in ordine cronologico, il rocambolesco 4-3 in Val di Sangro, aveva fatto temere qualcuno sull’esito di un torneo dominato dall’inizio alla fine e meritatamente portato a casa dai ragazzi di Aielli.

I neroverdi si sono dimostrati una macchina da gol impressionante, 106 reti realizzate (54 nel girone di andata 52 nel ritorno) di cui 64 tra le mura amiche. A farla da padrone Fabio Lalli, il bomber neroverde e capocannoniere del girone B con 32 reti, al quale ci permettiamo simpaticamente di dare una piccola tiratina d’orecchie per qualche penalty di troppo fallito. Al suo fianco gli altri due pezzi da “novanta” del tridente teatino, con 19 reti Giuseppe Catalli e 14 centri Lorenzo Carosone: i tre hanno portato in dote alla causa neroverde oltre il 60% delle realizzazioni totali. Senza dimenticare Simone Bordoni, anch’egli in doppia cifra con dieci segnature.

Non tragga in inganno questo dato: il Chieti ha portato in rete ben quindici marcatori differenti sui ventidue giocatori di movimento impiegati durante l’anno, ovvero quasi il 70% dei calciatori impiegati ha realizzato almeno una rete, un dato che la dice lunga sulla bontà della rosa!

La fase difensiva ha risentito del calo di rendimento di tutta la squadra nel girone di ritorno: 18 le reti incassate da gennaio ad oggi contro i soli sette dispiaceri del girone d’andata, dato che se valutato nella sua globalità parla di una media di 0,7 gol subiti a partita ed è ad ogni modo indice di una ottima difesa.

Tra gli stakanovisti in campo registriamo con il maggior numero di presenze ed in rigoroso ordine alfabetico Bordoni, Carosone, Comparelli, Felli e Lalli, ma è incontrovertibile la capacità di mister Aielli di inserire, in una ossatura collaudatasi nel corso dei mesi, i vari under e nuovi arrivi di gennaio (leggasi Crecchia e De Matteis) in modo da far crescere i meno esperti e far sentire tutti parte del gruppo.

Ora i ragazzi di Aielli sono attesi dall’ultima fatica stagionale, la finale della Coppa Mancini in programma sabato alle ore 16 allo stadio “Rubens Fadini” contro il Giulianova. Ora, però, per tutto il popolo neroverde è arrivato il momento di stringersi senza se e senza ma attorno al “nuovo Chieti” facendosi trovare pronto ai nastri di partenza di un campionato di Eccellenza che si preannuncia infuocato. La destinazione finale l’abbiamo tutti ben chiara in mente: se il viaggio sarà più lungo di quanto ci si aspetta non bisogna subito saltare giù alla prima fermata, ma pensare tutti insieme che la cosa che conta è che siamo su un mezzo di trasporto affidabile e che prima o poi giungeremo a destinazione!

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