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Il Chieti pareggia con la Sambenedettese riequilibrando i conti al 95’ dopo una partita da quattro gol, otto ammonizione e cinque espulsioni tra cui quelle di mister Chianese e di Lauro, tornato al "Guido Angelini", oggi gremito da 4mila spettatori, per ricevere prima del fischio di inizio gli onori dovuti ad uno dei protagonisti della promozione in C1 del 2001.

Vista dai numeri, sembra sia stata una battaglia nel vero senso della parola, ed invece è stato solo un incontro maschio, corretto ma con qualche scaramuccia, peggiorato dal solito arbitraggio insufficiente e dalle parole deliranti alla fine della partita sia da parte di Lauro, che ha accusato in video il giudice di gara di condividere lo spogliatoio con i neroverdi, sia da parte del presidente ospite che ha accusato la tifoseria locale di aggressione con bottigliette all’arrivo della sua squadra al Guido Angelini. Peccato che a sconfessare il signor Massi ci sia il filmato preso in diretta, e tutt’ora presente sulla nostra pagina Facebook che mostra chiaramente come, a parte qualche parola e un paio di fischi, non sia stato lanciato alcun oggetto verso il pullman della compagine rossoblu. Tra l’altro, i tifosi neroverdi, che si trovavano di fronte al bar loro abituale punto di ritrovo, bevono solo birra e non l’avrebbero mai sprecata per rimanere a gola asciutta.

Forme di infantile vittimismo che non fanno certo bene al calcio. Per fortuna il pubblico di San Benedetto, accorso in massa a Chieti, è assai migliore della dirigenza e dello staff della propria squadra perché ha pensato ad incitare l’undici in campo. Anche coloro che si sono accomodati in tribuna, a pochi metri dai sostenitori teatini, non hanno creato alcun problema. Va anche detto che mister Chianese poteva mantenere maggiore calma proprio nel momento in cui doveva ostentare la pacatezza del timoniere e le dichiarazioni fatte dal presidente Serra all’inizio della settimana potevano essere più caute. E anche in questo il pubblico di Chieti ha dimostrato tutta la propria maturità regalando a se stesso una giornata in cui ha sentito battere il Vecchio Cuore Neroverde forte come non accadeva da tempo e, dopo tante bastonate e umiliazioni, si è rivisto allo specchio bello, sorridente e grintoso. Questa è Chieti!

Ma parliamo della partita che vede i neroverdi partire forte e decisi, a tal punto che al 7’ la sbloccano, ancora una volta da una situazione da calcio da fermo. Stavolta con una rimessa laterale dalla tre quarti: Paletta si ritrova il pallone in area e, senza pensarci due volte, scarica un tiro che si insacca in rete con violenza. Lo stadio esplode e sembra l’incipit giusto di una vittoria. Invece la Sambenedettese cresce e, seppure incapace di avvicinarsi alla porta protetta da Serra, riesce a ribaltare il risultato in soli 4 minuti. Al 35’ grazie ad un rigore per un supposto fallo di mano di Marino, ai più apparso perlomeno dubbio. Arrigoni va sul dischetto e il suo tiro è intuito da Serra, ma non può nulla per pararlo. Quattro giri di lancette e l’ineffabile signor Ranieri di Como fischia ai neroverdi un fallo sulla loro tre quarti. Cross lungo in area e Sirri in scivolata anticipa in uscita un Serra non incolpevole nella circostanza.

La Sambenedettese a quel punto pensa di potersene andare in spiaggia e, oltre a cercare di rallentare il ritmo, si diletta in tuffi di vario genere. E al duplice fischio, mister Chianese, prima di rientrare nel tunnel, compie un ingenuità con il piede nei confronti di un giocatore avversario di fronte all’arbitro che, senza esitazione, estrae il cartellino rosso. Il Chieti torna in campo volenteroso e tosto, come sempre, ma con poche idee. Al 20’ però Salvatore sfugge ancora una volta al suo marcatore Barberini, già ammonito, che non può far altro che placcarlo. Un altro cartellino e Sambenedettese in 10, ma il Chieti non riesce a rendersi pericoloso anche con i cambi che sbilanciano in avanti il baricentro della squadra - Fall, Salvatore, Ardemagni, Gatto e Mancini contemporaneamente in campo... - anzi sono i rossoblu ad avere l’occasione migliore con una rovesciata che Serra smanaccia in angolo.

Nel frattempo, anche Lauro trova il modo di farsi espellere per proteste mentre i neroverdi si riversano nella metà campo avversaria e reclamano per un rigore, ma l’arbitro dice di no e assegna 8 minuti di recupero. Ed ecco che al quinto giro di lancette dell’extra time, sul solito calcio d’angolo, Forgione la sfiora di testa, c’è un batti e ribatti, ma è Gatto l’ultimo a tirare. La palla rimbalza su un avversario sulla linea di porta e finisce sulla gamba di Fall che, per la statistica, può spostare un altro tassello sul proprio personale pallottoliere. I due minuti successivi servono a Sirri per farsi espellere per proteste: lui racconta di avere semplicemente detto all’arbitro che il gol era stato fatto con la mano. Evidentemente, il capitano rossoblu era già al bar mentre i propri compagni arrivavano in pullman e, con la stessa perfetta buona fede, avrà raccontato pure che i tifosi del Chieti bevono acqua e gettano bottigliette agli avversari.

Scherzi a parte, il Chieti può raccogliere gli applausi dalla Curva Volpi per avere conquistato un punto con la determinazione di chi non molla mai e non vuole uscire dal campo senza la riconoscenza del proprio pubblico. Prossima giornata domenica prossima 26 novembre a Termoli che oggi ha perso in casa di misura contro il Riccione ed è appoggiato sul fondo della classifica con 8 punti. Sembra una partita facile, ma quando si gioca contro una squadra disperata con eccesso di sicurezza, si rischia. Vedere quello che è successo a Vastogirardi per credere, ma soprattutto per imparare e non fare gli stessi errori.

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