È solo la quarta giornata, ma il Chieti FC prova già ad allungare rispetto ad avversarie che non sono certo squadre materasso, anzi: questo campionato è decisamente livellato verso l’alto, grazie anche alla presenza di giocatori provenienti anche da 2 o 3 categorie superiori. È il caso anche del Palombaro, prossimo avversario dei neroverdi e che, come tutte le squadre, avrà diverse motivazioni in più per mettere i bastoni tra le ruote della corazzata condotta da Gabriele Aielli.  E il mister aveva letto bene la partita con il Vasto Marina in anticipo: avrebbero trovato un campo difficile dove recuperare Giuseppe Catalli (nella foto), reduce da un labirintite, avrebbe potuto fare la differenza e così è stato: il numero 10 è stato il migliore del match e ha siglato il gol vittoria. «Volevo recuperarlo a tutti i costi – spiega Aielli – perché, al contrario di quel che si crede, i giocatori tecnici come lui sono quelli che ci vogliono su campi del genere e possono fare la differenza, perché sanno controllare meglio la palla proprio sui terreni difficili. Comunque tutti sono stati bravi».

Anche Menegazzi, stavolta non come finalizzatore, ma come assist man..

«Si, ha fatto bene, come sempre. Mi aspettavo una situazione del genere, con un campo difficile e un avversario che punta a fare la partita della vita, ma noi ci siamo calati nella situazione ed è questa la cosa che mi è piaciuta di più».

Vi trovate ora a punteggio pieno da soli in vetta, mentre gli altri hanno cominciato a perdere qualche punto. Questo vi fa stare più tranquilli o pretende che la squadra continui a questo ritmo uccidendo il campionato?  

«Io voglio che la tensione non rimanga alta, ma altissima: ogni partita va giocata con la massima concentrazione. Certo non ci aspettavamo di essere in testa da soli già alla quarta giornata, ma siamo solo all’inizio: ci sono ancora 90 punti a disposizione e per conquistarli dobbiamo giocare ogni partita senza fare calcoli, guardando sempre avanti».

Guardando la classifica, nelle prime posizioni ci sono squadre rivelazione che avete battuto con relativa facilità in Coppa Italia come il Villa 2015 e il Passo Cordone. Questo dà già una chiave di lettura del campionato o è ancora presto per stabilire i valori?

«È ancora presto. Io penso che ogni squadra abbia un ciclo fisiologico nell’arco del campionato, con i momenti migliori e quelli di crisi. Per quanto riguarda il Villa 2015, credo sia in una situazione psicofisica particolarmente favorevole che l’ha portata a conquistare meritatamente 10 punti. È sicuramente una sorpresa mentre il Passo Cordone non lo è assolutamente, e lo dico da prima che iniziasse il campionato: secondo me lotterà per le prime posizioni fino alla fine, perché ha un ottimo organico e un bravo allenatore».

E per quanto riguarda le squadre incontrate e i singoli?

«La Flacco mi ha colpito per organizzazione e spirito di squadra. Invece tra i singoli non ho incontrato fuoriclasse o fenomeni anche si ci sono individualità levatura superiore in ogni squadra, anche nel Palombaro che è la nostra prossima avversaria: Fonseca e Margarita, che faceva la Serie C fino a due anni fa, non hanno bisogno di presentazioni. Anche La Sulmonese Ofena e lo Spoltore hanno nelle loro fila giocatori che vengono dalla Serie D  o che qualche anno fa erano tra i professionisti. In questo campionato ci sono alcuni giocatori di due o tre categorie superiori».

Quindi pensa che questo campionato sia livellato in alto, a parte voi?

«Assolutamente sì. Non lo dico io, ma gli addetti ai lavori: il campionato di Promozione è diventato una Eccellenza 2, soprattutto il girone B che è il più competitivo. Anche l’altro però non scherza perché ci sono squadre come Celano o Giulianova, forti e di grande tradizione».

Ha introdotto il prossimo avversario che, nonostante abbia i giocatori che ha citato, al momento non ha una classifica particolarmente felice. Che tipo di partita si aspetta? Difficile come sempre o dove potrete giocare?

«La partita è sempre difficile, se non altro perché giocare all’Angelini contro di noi e di fronte ad un pubblico come il nostro, dà ai nostri avversari motivazioni in più. E se fai risultato contro di noi, fai notizia. In più, il Palombaro ha un buon allenatore ed è una squadra organizzata, con giocatori bravi, dunque va affrontato con rispetto. Sicuramente all’Angelini la partita la possiamo giocare come noi sappiamo e non come a Vasto Marina dove, se non ti adatti, rischi veramente di perdere».

Parliamo delle motivazioni. Dopo quattro vittorie, con il pubblico e l’attenzione che stanno crescendo, che cosa sta cambiando dentro la testa dei suoi giocatori?

«Sto riscontrando una maturità davvero inaspettata. Nonostante sia composta da ragazzi del ’95, ‘94 e ’93 come lo stesso Catalli, questa squadra si sta dimostrando matura, pronta, consapevole della propria forza, ma anche cosciente del fatto che le partite devono essere giocate bene una dopo l’altra, senza voli pindarici. Questo mi fa ben sperare e sono molto soddisfatto».

Qual è stato il complimento migliore riguardo la sua squadra?

«Beh, il complimento più bello è stato: finalmente una squadra che prova a giocare a calcio! So che a Chieti il risultato è importante, ma anche il gioco e credo che le due cose siano sempre collegate. Voglio che la squadra provi sempre a giocare. Io lo dico sempre ai miei ragazzi: potete sbagliare tutto, anche un passaggio o un rigore, ma l’atteggiamento no. Le questioni tecniche e tattiche si possono sbagliare e correggere, ma se si sbaglia atteggiamento, allora mi arrabbio!»

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