Domenica si è concluso il girone di andata di Eccellenza e prima di intraprendere la discesa che ci porterà al termine della regular season prevista per il 25.04.2018, diamo un’occhiata ai numeri e ai verdetti di questi primi tre mesi.
In agosto gli addetti ai lavori parlavano di un campionato livellato verso l’alto, con tante squadre a contendersi il primato e partite ostiche ogni domenica: previsione centrata in pieno o quasi, visto che il Giulianova dopo una fase di rodaggio sembra aver preso il largo e viaggiare a vele spiegate verso la serie D.
SeI infatti sono i punti di vantaggio degli uomini di Attilio Piccioni sul Martinsicuro, prima diretta inseguitrice: la corazzata giuliese non avrà di certo un gioco spumeggiante ma ha gli uomini giusti e di esperienza al posto giusto, capaci di risolvere le partite da soli. Dietro i giallorossi la bagarre play-off è infiammata, con cinque squadre in due punti: dal neopromosso Spoltore alla conferma Paterno, dal Sambuceto di Alessandro Tatomir al Martinsicuro di Guido Di Fabio. Ed il Chieti?
Già, il Chieti… Partito con il ritrovato entusiasmo della piazza gli uomini di Aielli sembravano poter recitare un ruolo da primattore: in tanti si aspettavano un duello Chieti-Giulianova per la vittoria finale, duello che per adesso c’è stato soltanto nelle prime giornate.
Ci siamo divertiti infatti a mettere a confronto nel grafico seguente il cammino delle prime sei squadre del girone, prendendo come riferimento gli intervalli temporali della sesta e dodicesima giornata.
Si evince chiaramente la partenza a braccetto delle due più nobili formazioni del girone e quella a rilento dello Spoltore (tre punti dopo cinque giornate, prima vittoria soltanto alla sesta) e del Martinsicuro, insieme al Sambuceto le vere sorprese di questa prima parte.
Tra la sesta e dodicesima il Giulianova ha messo il turbo inanellando sei vittorie consecutive (compresa quella dell’Angelini) e scavando un solco per ora incolmabile, mentre lo Spoltore con cinque vittorie ed un pareggio si è ripreso un posto da protagonista. Le ultime giornate hanno visto una leggera flessione del Sambuceto (un solo punto in tre partite) e lo sprint del Martinsicuro che ha portato i teramani al secondo posto. Ed il Chieti? Dopo la partenza shock contro l’Alba Adriatica, i neroverdi hanno disputato una prima parte di stagione incolore, macchiata dalla doppia sconfitta alla nona e decima contro due dirette concorrenti come Martinsicuro e Giulianova.
In generale la squadra di Aielli non ha mai convinto a fondo: il ruolino di marcia parla di otto vittorie (di cui cinque fuori casa), cinque pareggi e quattro sconfitte (di cui tre in casa). Inutile stare qui a ribadirne le cause e le responsabilità, già abbondantemente sviscerate, fatto sta che i neroverdi sembrano soffrire di prosopagnosia verso se stessi: Aielli ci ha sicuramente messo del suo cambiando troppo spesso volto ed impostazione tattica alla squadra, e così il materiale umano a sua disposizione si è rivelato non di altissimo livello, soprattutto sotto il profilo caratteriale.
In una ipotetica classifica delle sole partite giocate in casa il Chieti sarebbe addirittura tredicesimo ad un passo dalla zona playout, mentre valutando le sole trasferte sarebbe secondo a sole due lunghezze dal Giulianova. La compagine giallorossa, tra le squadre di testa, è l’unica insieme al Paterno a far registrare un rendimento abbastanza equilibrato: 17 punti in casa e 20 in trasferta per i giuliesi, 16 in casa e 14 in trasferta per i nerazzurri. Le altre pretendenti invece hanno costruito la loro importante classifica tra le mura amiche, in particolar modo il Martinsicuro capace di conquistare 20 punti al “Comunale”, primato solitario del girone.
Strano comunque notare che teatini e giuliesi, nonostante il calore del proprio pubblico, facciano molta fatica a dettar legge tra le mura amiche.
Per il Chieti infatti il Guido Angelini sembra diventato un terreno nemico: su 27 punti a disposizione i teatini ne hanno portati a casa soltanto 12, troppo pochi per una squadra che ha ambizioni di vittoria finale. Ad onor del vero le ambizioni erano proprie della piazza, in quanto la società non ha mai sbandierato la volontà di voler vincere a tutti i costi il campionato al primo tentativo, ma è normale che una piazza come la nostra NON possa accontentarsi di disputare campionati rionali.
L’attacco più prolifico del campionato è quello del Giulianova con 32 reti, seguito da Spoltore con 29 e Paterno con 27: la difesa migliore è invece quella del Sambuceto con soli undici reti incassate, seguita a ruota da Chieti, Giulianova e Paterno.
Tornando ai numeri dei nostri amati colori, il Chieti ha realizzato 22 reti: il capitano Fabio Lalli è il principe indiscusso con 9 gioie personali, seguito da Catalli e dallo svincolato Cioffi entrambi a quattro. I gol subiti sono stati 14, di cui ben sei concentrate in due partite, o sarebbe meglio dire due passaggi a vuoto: 0-3 contro l’Alba e 3-3 contro il Cupello.
Il giocatore più presente è Simone Patacchiola che ha messo insieme la bellezza di 1528 minuti, sempre presente dall’inizio alla fine di ogni match se ci eccettuano un paio di sostituzioni a tempo ormai scaduto. Lo seguono a ruota capitan Lalli con 1358 minuti giocati, Francesco Simonetti con 1241, lo sfortunato (ed ormai partente) Francesco Cattenari con 1219 e Giuseppe Catalli con 1200.
Nota lieta della squadra è sicuramente il buon esordio di Ferrante (classe 2000) che piano piano sta entrando in pianta stabile nel giro dei titolari ed il ritorno in campo a pieno regime di Iommetti, dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per diversi mesi.
Da qualche giorno è cominciato il valzer del calciomercato che per ora in casa neroverde ha visto le partenze di Fanelli e Cioffi e l’arrivo di Sassanelli: i tifosi sognano grandi nomi e una rimonta che avrebbe dell’incredibile ma la realtà ci dice che la società attua una politica di piccoli passi, ed ognuno di voi tragga le conclusioni che preferisce.
Come se non bastasse dopo il derby con il River di sabato scorso è arrivata la doccia fredda della dimissioni del presidente Trevisan, per le quali rimandiamo il giudizio a quando le nubi si saranno diradate e tutto diventerà un po’ più chiaro, per valutarne meglio colpe, motivazioni e conseguenze. Ma che non sia un alibi: bisogna provarci fino alla fine, senza se e senza ma, sudare la maglia e lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata, consci che ci potrebbero essere anche i “tempi supplementari” del playoff. Se gli avversari saranno stati più bravi li applaudiremo, ma se ti chiami CHIETI hai il dovere di provarci fino alla fine!