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Un Chieti scialbo e abulico si fa imbrigliare 0-0 dal River Chieti e porta a casa un misero punto che per i neroverdi è più di una sconfitta e per i rosanero è invece più di una vittoria, frutto di orgoglio e anche di testa, con un atteggiamento tattico perfetto per incanalare la partita sul risultato ad occhiali e far emergere ancora una volta i limiti caratteriali di un Chieti che va a corrente alternata e in casa non riesce proprio a conquistare i tre punti.

Prima del via, vengono premiati i grandi ex del confronto: Francesco Marchetti e Davide Antignani. Il Chieti scende in capo schierando dal primo minuto il neo arrivato Sassarini, affiancato da Simonetti nella zona nevralgica del campo. Il campo parla di un Chieti più propositivo nei primi minuti, ma i grattacapi più grandi li crea il duo Antignani-Criscolo che, in un paio di occasioni, si scambiano gli assist: il giovane colpisce addirittura la traversa, il “vecchio” ci prova al volo dal limite dell’area, ma la palla finisce due metri a lato. Il Chieti rovina il pallone di passaggi, ma raramente riesce a sfondare il reticolato messo a punto da Marchetti, in particolare per Lalli e Catalli, spesso vittime di raddoppi e triple marcature. Nessuno riesce ad incidere e su tutti spicca Ricci che evidentemente sente la partita più di tutti e si danna l’anima per la sua maglia. Fatto sta che il Chieti non cambia passo e così finisce il primo tempo.

Ci si aspetta qualcosa di più il secondo, e in effetti i neroverdi cercano di velocizzare il gioco, ma senza riuscirci e senza mai sfruttare la fasce o cercare la profondità. In più, ci si mettono gli errori dovuti solo in parte alle condizioni pietose di un manto che definire “erboso” sarebbe errato vista la quantità di sabbia che è stata messa in alcuni punti. Il River con ordine e calma imbriglia i più quotati avversari e qualche volta tenta di ripartire, ma è chiaro che lo fa più per portare il pallone lontano dalla sua porta che per fare male. Aielli allora comincia a fare i primi cambi e addirittura sostituisce Giannini con Calderaro, un difensore centrale con un attaccante di fascia. Il '98, reduce da un infortunio al piede, cerca di dare dinamismo e manca per un soffio l’1-0. È poi la volta di Iommetti al posto di Simonetti e infine di Fruci per Patacchiola che colpisce addirittura il palo di testa.

Al triplice fischio la squadra va verso la curva, ma i tifosi, dopo essersi girati dall’altra parte negli ultimi minuti della partita, fanno chiari segni di non volerne sapere stavolta di salutare una squadra che ha lasciato il cuore e le gambe nello spogliatoio. Ben più calda è la reazione del pubblico della tribuna che contesta violentemente il tecnico Aielli. Poche ore più tardi e va in onda il servizio di Rete 8 con Trevisan che annuncia provvedimenti per rinforzare una squadra che, per sua stessa ammissione, oggi non è mai scesa in campo. Il titolo è “Trevisan si dimette”, ma di tutto questo nel servizio non c’è nulla e il sito della società tace. Una cortesia: fateci capire che cosa sta succedendo.