Se fino a ieri mancava l’ufficialità, oggi è arrivata: il Chieti è in vacanza e saluta questo campionato con una prestazione praticamente in ciabatte di fronte ad un Teramo che invece è entrato in campo con gli scarpini ben allacciati e la voglia di vincere dominando il proprio avversario dal primo all’ultimo minuto.
Ad aprire le marcature è Pavone e si arriva alla fine nel primo tempo sull’1-0, ma con i segnali chiari che il Teramo è pronto a dilagare visto che per tre volte Mercorelli compie interventi decisivi e para anche un rigore. A pochi secondi dal duplice fischio poi il Chieti si condanna con l’espulsione di Di Filippo, assegnata con un cartellino rosso diretto a gioco praticamente fermo, evidentemente perché il centrale di Palombaro dice qualcosa di troppo nei confronti dell’arbitro.
E infatti nel secondo tempo accade il prevedibile. Il Teramo parte forte e, dopo due chiare occasioni, colpisce in contropiede. Altri 5 minuti e arriva anche il 3-0. I locali allentano la morsa, ma non più di tanto, e il Chieti riesce a giocare un po’ di più riuscendo a segnare al 24’ con Forgione di testa. Speranze? Ci pensa due minuti dopo Pavone a soffocarle facendo il 4-1 e a festeggiare la sua doppietta personale. E farsi umiliare da lui è ancora più umiliante per noi tifosi.
I restanti 20 minuti sono di pura accademia per il Teramo e di ordinaria amministrazione per gli uomini di un Amaolo che, arrivato per risolvere i problemi di gioco e dare a questa squadra una solidità difensiva, può dire tranquillamente a sé stesso di avere fallito portando il Chieti, dopo un iniziale miglioramento, ad un’involuzione del gioco che è lampante nelle ultime giornate, accanto al chiaro disimpegno di alcuni giocatori sul campo.
È vero: dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare che la scorsa estate non siamo spariti per un pelo, ma è anche vero che in questa squadra ci sono nomi di peso (soprattutto monetario) e alcuni di essi hanno deluso. Ora si chiuda questo capitolo e se ne apra un altro. Ora e per sempre Forza Chieti!
