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Cinque anni fa, esattamente 5 anni, avveniva CON-TE-STO: la mobilitazione unita di tutta la tifoseria neroverde che, dopo mesi di contestazione fuori dallo stadio, rientrava nella Curva Volpi per urlare il proprio orgoglio e la propria fede. Oggi viviamo una situazione diversa, ma è bene ricordare quel giorno anche per valutare i giorni che stiamo vivendo e quelli che vogliamo vivere, da tifosi e da sostenitori del Chieti. Di seguito, l'articolo che pubblicammo il 3 maggio 2015 nella rubrica "Orecchie d'Asinio". In calce, due filmati che raccontano quella domenica pomeriggio. Arrivederci a presto. FORZA CHIETI!

 

 

Finalmente è arrivato. Il giorno dell’Orgoglio Neroverde che noi di TifoChieti.com abbiamo atteso e preparato e che oggi segnerà il rientro della tifoseria organizzata nella Curva Volpi dopo mesi di contestazione degli 89 Mai Domi portata avanti di fronte alla tribuna, affinché chi doveva sentire sentisse, ma anche di trasferte per dimostrare che la passione c’è. Per questo il nostro slogan è CON-TE-STO. Perché noi CON-TE-STIAMO questa società, perché noi, o Chieti, CON-TE-STIAMO, ma soprattutto perché noi di TifoChieti.com avevamo messo in guardia da tempo tutto l’ambiente fissando un concetto chiarissimo: la tifoseria che usa il cuore per amare i colori deve usare anche gli occhi e la testa per vedere quello che non va e farne oggetto di discussione nella consapevolezza che da questo possa scaturire solo positività, aiutando a rafforzare ed allargare le fondamenta della società stessa, della tifoseria e dunque di tutto l’ambiente e l’attenzione che ruota intorno al Chieti e a Chieti.

Qualcuno lo ha capito da sempre, qualcuno dopo, altri hanno cambiato idea, altri ancora ci hanno bollato inesorabilmente come “gufi” nel migliore dei casi, altri ancora sono rimasti fedeli, per convinzione o per ignavia, alla linea del portatore di portafoglio, anche se avevano capito che era inesorabilmente vuoto, non solo di denari, ma soprattutto di idee, di voglia e di ambizione. Ecco, oggi noi abbiamo chiamato alle armi tutti, senza fare distinzione, senza dire “tu si, tu no”. L’abbiamo fatto noi perché sentiamo questa responsabilità, ma soprattutto perché vogliamo che ogni tifoso, di qualsiasi tipo, tiri fuori l’orgoglio e la passione che ha dentro per riportarli dentro lo stadio, dentro la Curva. Non ci interessa dire “noi l’avevamo detto”, non ci interessa mostrare la tessera del club di quelli che avevano ragione: vogliamo che TUTTI ritrovino la gioia di tifare, di partecipare alla festa creata da 11 magliette neroverdi che corrono su un prato. Le inimicizie, le divisioni, i distinguo, i rancori… le delusioni! Lasciamoci tutto alle spalle, almeno per oggi, almeno per provare e urlare a noi stessi quello che abbiamo dentro, per ritrovarci tutti insieme avvolti dello stesso calore che ci ha scaldato il cuore e ci ha pure ustionato. C’è chi ha la pelle dura ed è andato avanti, c’è chi ha mollato. Il nostro invito è rivolto anche e soprattutto loro, perché chi ha ancora mentre lucida e forza nelle gambe deve sollevare e incitare chi si è fermato, perché questa non è una corsa dove vince chi arriva prima: si vince tutti insieme e si vince se siamo tanti, anche se siamo diversi.

È arrivato il momento di marciare per noi, di smetterla di aspettare chi ci mette i soldi, di essere semplici spettatori quando lo spettacolo c’è ed è tutto organizzato. Se Chieti siamo noi dobbiamo esserci! Per questo abbiamo coniato lo slogan CON-TE-STO e abbiamo creato questa iniziativa dandole promozione attraverso il muro sul nostro forum, le news e il tam tam sui social network che ha creato risultati inaspettati come i tifosi che ci hanno messo la faccia. Ieri e oggi avete visto il camion con i manifesti e la voce. Vi sarete accorti che è quella di Bob, che si è prestato con grande disponibilità e che è uno dei simboli della Chieti sportiva che non aspetta e non si accontenta, ma dà quello che ha e vuole partecipare. Dobbiamo ringraziare anche Marco, che ha portato in giro il nostro messaggio con passione e professionalità di teatino, perché le due cose devono andare insieme come insieme a volte non vanno. Pensiamo all’organigramma e all’agire senza costrutto della Chieti Calcio, una società capace di riportare in 4 anni i colori tra i professionisti, disputare tre playoff, in uno andando in finale, ma anche di smontare ogni volta le squadre vincenti senza un perché, di mandare via allenatori che altri ci invidiavano, di regalare giocatori o di rinunciare a valorizzarli.

Una società che non ha mai creduto di fatto ai propri giocatori offrendogli solo contratti annuali, salvo l’ultimo anno in cui, dopo aver raggiunto il quarto posto, ha pensato bene di lasciarsi andare riuscendo a raggiungere la retrocessione diretta. Condizione che ha trasformato in carta straccia quell’investimento. Una società che non ha capito (o dimostrato di capire) quale possa essere il ruolo di un settore giovanile per una realtà sportiva come la nostra, e dei giovani ha preso solo il fattore monetario per fare cassa con i contributi della Lega. Quello che brucia è che il Chieti è stato a contatto con realtà che hanno ricalcato sportivamente le sue orme, ma oggi sono andate ben oltre. Il Carpi che va in Serie A o il Teramo di Vincenzo Vivarini che va in Serie B con Amadio, Speranza e Fiore in squadra sono un’ulteriore umiliazione per Chieti, sono il simbolo di una cecità che non bada più neppure all’etichetta, come dimostra l’intervento di Bellia in tv di qualche settimana fa. Bellia è un uomo stanco, preoccupato, che non ha più voglia e vuole vendere. A chi? Se ne parla da settimane, ma non si vedono ancora esiti o segni concreti. Di sicuro c’è chi vuol vendere, chi vuole comprare e anche una mediazione politica che si sta adoperando. Ma su questo sarete informati, molto presto. Quel che è certo che niente sarà come prima, anche per chi dovrà arrivare e questa giornata potrebbe essere per loro un segnale importante, un messaggio inequivocabile di forza, fermezza, ma anche di franchezza e rigore.

Oggi tutto questo non ci interessa. Oggi è il giorno in cui la passione, l’orgoglio e la voglia di esserci e gridare deve essere più forte di tutto, anche se è difficile, anche se l’oggi è amaro, non solo per  tutti i nostri errori, ma anche per tutto quello che gli altri sono riusciti a fare. Oggi è il giorno in cui il futuro deve vincere sul passato, la speranza sullo scoramento, le certezze sui dubbi, l’unità sulle divisioni, di qualsiasi tipo esse siano. Oggi è il giorno in cui i teatini devono fare qualcosa per se stessi e per quel che dicono avere di più caro. L’amore non è fatto di sole parole, ma di fatti, scelte e decisioni, ma soprattutto di presenza. Non per nulla, quando c’è l’amore si dice “TU STAI CON ME”, perché è quello che fa la differenza. La vita non è fatta solo di fiori, di cose facili come le moine e preconfezionate come i cioccolatini, ma soprattutto di momenti difficili che costruiscono un’unione rendendola forte per tutto quello che il futuro riserva. O Chieti, io CON-TE-STO e con te voglio stare. Dobbiamo starci tutti insieme. Oggi io CON-TE-STO perché sento che il mio cuore e la mia vita appartengono a te.

Oggi salirò sui quei gradoni a gridarlo e con me tutte gli amici che sentono di far parte di TifoChieti.com e ci mettono ogni giorno partecipazione, energia, informazioni e passione. Permettetemi di ringraziarli tutti, a cominciare dal webmastro Mauro e dall’altro amministratore Andrea proseguendo per i moderatori e tutti quelli che hanno dato il loro contributo fattivo a questa iniziativa trovando in questo impegno stimoli ulteriori per portare avanti la nostra fede con tutto quello che TifoChieti.com mette e metterà a disposizione, non di un club ristretto, ma di chiunque voglia. Noi siamo più amici non da oggi, ma da ieri: da quando abbiamo finito di preparare tutto e abbiamo scoperto più di prima il piacere di fare le cose insieme. Non siamo tastieristi a tempo perso, ma persone che non hanno altro obiettivo che offrire ai tifosi teatini uno spazio nel quale far crescere idee e coltivare la passione e trasformare i polpastrelli in mani pronte ad applaudire e ad incitare la squadra ovunque, con forza, convinzione e perseveranza. Chi vuole può farlo con le parole, all’inizio. Poi ci vogliono i fatti. Troverà persone che non fanno così, ma sono così. Ve lo assicuro.

La dimostrazione? Che di fronte a questo “morto che cammina” (TifoChieti.com, 21 luglio 2013) noi siamo vivi e che dalle parole siamo passati ai fatti. Noi siamo la città del “cadafacussù?” ma anche quello del “cademafà?”. Noi questa domanda ce la siamo fatta e abbiamo dato la risposta: io CON-TE-STO! Ora tocca a voi, anzi a noi.

Buona domenica a tutti e FORZA CHIETI!!!