di Franco Zappacosta

 

Tentiamo un commento alla Aldo Grasso l'inarrivabile critico televisivo (e di costume) che scrive sul Corriere della Sera. Abbiamo seguito buona parte della trasmissione andata in onda ieri sera su Rete 8, dedicata alla prima giornata della serie D. Ospiti il vice presidente del Giulianova, Franco Di Iulio, l'allenatore del Chieti, Alessandro Grandoni, e quello del Pineto, Massimo Epifani. Il piatto forte della puntata è stato proprio il confronto tra i due tecnici che si ritroveranno protagonisti di una importante sfida diretta domenica prossima in Chieti-Pineto (ma a Pineto...). La loro presenza ha dato un sapore speciale alla pietanza a beneficio (crediamo) dell'audience.

Epifani ha esibito un look più  convenzionale: camicia bianca con maniche tirate su e linguaggio con molti luoghi comuni. Accentuata la cautela dialettica. Grandoni si è presentato in veste casual, meno istituzionale, e ha catturato l'attenzione mostrando i plurimi tatuaggi sul braccio sinistro. Esposizione accurata e corretta dei concetti, sorridente il giusto, calibrata prudenza verbale, ci è sembrato più convincente sul piano della comunicazione. Si è sempre rivolto al collega dandogli del "mister" non si sa se per una forma di rispetto o se per marcare una distanza. Simpatico lo scambio sul nome del reciproco avversario da temere. Epifani: "Traini, perché ne conosco il valore, con me realizzò 13 reti". A San Nicolò, se ricordiamo bene. Grandoni: "Alesssandro. L'ho avuto come compagno allo Sporting Terni nella mia ultima stagione da calciatore".

Grandoni ha vinto il duello ma adesso ben più importante sarà il verdetto del campo.

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