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Categoria: Le interviste
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Il direttore Xavier Jacobelli

 

XAVIER JACOBELLI DIRETTORE DI "TUTTOSPORT" : "LA RIPARTENZA IN SERIE C E SERIE D È FORTEMENTE A RISCHIO"

di Franco Zappacosta


Xavier Jacobelli, direttore di "Tuttosport" e soprattutto acuto analista del sistema-calcio, ha rilasciato un'intervista a tifochieti sul controverso tema della ripresa dei campionati. Le incognite sono un'infinità e, a dirla tutta, il ritorno in campo appare ancora un'ipotesi remota: troppi e troppo alti i rischi e inoltre le modalità per riaccendere i motori rappresentano una matassa talmente ingarbugliata che mettere tutti d'accordo sembra un'operazione ai limiti dell'impossibile.
Comunque "per la serie A - spiega Jacobelli - sembra emergere la forte intenzione di riprendere l'attività". "È la categoria che per diverse ragioni pare più credibilmente in grado di farcela pur essendoci anche qui criticità enormi. Basti pensare che non tutti i club dispongono di centri sportivi adeguati a necessità di tipo nuovo. Ad ogni modo si ipotizza la ripresa degli allenamenti tra il 4 e 5 maggio mettendo all'inizio del programma le due semifinali di ritorno della Coppa Italia che la Rai trasmetterà in chiaro, soluzione giusta per ridestare l'interesse del pubblico. Napoli-Inter ha la fortuna di giocarsi in una sede che non presenta dati epidemiologici allarmanti, anzi a Napoli la situazione è decisamente sotto controllo. Juve-Milan analogamente potrebbe disputarsi in una città del Sud visto che qui la tempesta si è abbattuta in maniera meno violenta. Il campionato ha ancora 124 gare in calendario, le 120 delle dodici giornate che mancano più le quattro gare da recuperare. Si stanno studiando le soluzioni migliori quanto a giorni e orari, secondo una tabella di marcia a tappe forzate settimanali da fine maggio-inizio giugno in avanti. Ma non è facile sciogliere tutti i nodi e armonizzare le esigenze di ogni club. Discorso differente trovare spazio per gli impegni delle Coppe europee. Se in Champions ci sono da disputare i ritorni degli ottavi, in Europa League l'arretrato per le italiane è tutto da smaltire. Una via d'uscita sulla quale si riflette sarebbe quella di affidare il destino di Inter e Roma in questa competizione ad una partita secca in campo neutro".
Se in serie A la situazione è molto complicata, figuriamoci scendendo i gradini cosa troviamo...
"Più giù siamo in alto mare tra onde gigantesche. Il futuro in serie B, C e D è tutto da decifrare per i motivi che ben conosciamo, dai protocolli sanitari di difficile espletamento, che hanno costi insostenibili nelle categorie inferiori, alle strutture inesistenti, solo per citarne alcuni. La quadratura del cerchio è un vero rompicapo. In C e in D la realtà è ancora peggiore, e di gran lunga. Quindi di cosa parliamo? Qui la ripartenza è fortemente a rischio per la semplice ragione che gli ostacoli esistenti in serie B, in C e D assumono proporzioni colossali, tali da essere probabilmente insuperabili".
Ci spieghi, Direttore
"Passata la pandemia molte attività economiche saranno in ginocchio, tanti presidenti e dirigenti non avranno la forza materiale per sostenere oltre le iniziative sportive come bene o male sono riusciti a fare finora. La Serie D vive di mecenatismo e se un imprenditore deve chiudere o ridimensionare la propria attività, se è costretto a tagliare costi e a licenziare persone, come farà a restare nel calcio?".
Allora sarebbe meglio azzerare la stagione, fare il censimento delle società superstiti in grado di riprendere la strada e ripartire - si spera - con maggiore serenità magari a settembre?
"Sono cose che saranno valutate da chi governa il calcio italiano anche alla luce del fatto che in D oltre al mecenatismo diffuso, bisogna considerare che i club svolgono pure un'importante funzione sociale ed hanno un prezioso ruolo nell'attività di addestramento e valorizzazione dei giovani calciatori. Un mondo che va protetto e aiutato. Alcuni vorrebbero riannodare a settembre il filo spezzatosi all'inizio di marzo per poi iniziare la nuova stagione ad una data imprecisata una volta concluso il campionato interrotto".
Soluzione praticabile? Sembra un piano folle.
"Non mi pronuncio sulla praticabilità. A me sembra che tiri aria di stop definitivo".
Ovviamente in serie A ed eventualmente anche altrove porte chiuse.
"Certamente, nessun dubbio. Per fortuna gli esperti sostengono che la cosiddetta realtà aumentata assicuri una inimmaginabile spettacolarizzazione dell'evento. Bisogna adeguarsi alla nuova realtà".