FERMO:

Coordinate GPS: 43°9'56"16 N - 13°43'27"12 E
Altitudine: 319 metri s.l.m.
Popolazione: 37.700 abitanti

Città industriale, commerciale e agricola delle Marche, è situata sulla parte più elevata di un colle tra le basse valli dei fiumi Tenna ed Ete Vivo.
I primi dati certi di insediamento risalgono al sec. VIII a.C.. Nell'anno 264 a.C. divenne colonia romana col nome Firmum Picenum ed ebbe diritto di battere moneta. Nel 408 fu presa da Alarico, poi passò ai Longobardi e fu unita al Ducato di Spoleto, quindi con i Franchi andò alla Chiesa. Verso la fine del X sec. divenne il centro di quella Marca Fermana che si estinse solo nel XIII sec., quando passò a far parte della Marca di Ancona. Nel 1199 divenne libero comune e poi feudo degli Estensi nel 1214. Nel 1433 subì la signoria di Francesco Sforza alla quale si ribellò, rimanendo però, per tutto il Cinquecento, sotto la tirannia di vari signorotti. Dagli inizi del XVII sec. Fermo è indissolubilmente legata alla Chiesa; nel 1808 fece parte del primo Regno d'Italia come capoluogo del Dipartimento del Tronto;  il 21 settembre 1860 accolse le truppe piemontesi e nel 1861 si dichiarò annessa all'Italia. La Provincia di Fermo, cancellata subito dopo l'Unità d'Italia, è stata nuovamente istituita con legge approvata dal Senato il 19 maggio 2004 al termine di un lungo iter politico e legislativo.

COSA VEDERE IN CITTA’:

-Piazza del Popolo: architettonica quattrocentesca, accurata e lineare nelle strutture, lunga 135 metri e larga 34, è considerata la piazza salotto della città.
-il complesso sotterraneo delle cisterne romane databile al I secolo d.C. composto da trenta ampi vani disposti su tre file parallele che raccoglievano l'acqua piovana e sorgiva per distribuirla in tutta la città. Le notevoli dimensioni e l'ottimo stato di conservazione aggiungono fascino ad un viaggio sotterraneo attraverso la tecnologia e l'ingegneria idraulica romana
-la cattedrale dell’Assunta, raggiungibile in pochi minuti a piedi da Piazza del Popolo. L’antico duomo di Fermo si erge sulla sommità del colle Girafalco; fondato su un tempio pagano venne distrutto nel 1176 per ordine di Federico I, detto il Barbarossa. Della ricostruzione del 1227, voluta da Federico II, rimane solamente l’imponente facciata romanico-gotica e l’atrio ricco di affreschi del Trecento. Merita una visita la cripta duecentesca
-Palazzo dei Priori edificato alla fine del Duecento, è il più antico palazzo della città nato dall'aggregazione di edifici già esistenti, unificati da un'imponente facciata rinascimentale nel 1500. Al suo interno è situata la sezione picena del museo archeologico
Per qualsiasi altra informazione turistica potete collegarvi al portale della città di Fermo http://www.comune.fermo.it

LA SQUADRA DI CALCIO:

Anno di fondazione: 1920
Campo di gioco: stadio Bruno Recchioni
colori sociali: giallo e blu

La società attuale si pone in piena continuità sportiva e morale con il vecchio sodalizio gialloblù, denominato Unione Sportiva Fermana 2006 e ancor prima Unione Sportiva Fermana Calcio 1920 (di cui riportiamo il logo).

Dopo aver militato per i primi anni di storia nei campionati di 3° livello nazionali (Prima divisione o serie C), tra gli anni 40 e i 80 si barcamena tra le ex serie C2 (quarta serie) e la serie D.
Nel 1988 la Fermana non si iscrive al campionato di diritto (Interregionale) per un errore burocrati ed è costretta a ripartire dal Campionato di Promozione (all'epoca il più alto campionato dilettantistico regionale) perdendo una sola categoria.
Da quel fallimento parte la risalita prima col ripescaggio in C2 nella stagione 1993-94 e poi con la promozione in C1 nella stagione 1995-96, stavolta ottenuta sul campo. La Fermana tocca il suo massimo storico con la promozione in serie B nella stagione 1998-99 con alla guida Ivo Iaconi. La squadra termina il girone di andata al penultimo posto con soli 18 punti ma nel girone di ritorno la musica cambia e alla penultima giornata raggiunge la vetta solitaria della classifica. Nell’ultima gara a Battipaglia è vittima di un giallo ancora non risolto, in quanto gran parte dei giocatori è vittima di un avvelenamento da cibo e devono essere trasportati al pronto soccorso per sottoposti a flebo. La squadra scende in campo rimaneggiata ma riesce comunque a vincere 2-1. In quella Fermana giocavano due vecchie conoscenze per gli sportivi teatini: Bonfanti e Di Fabio.
L’anno successivo, nonostante alcune vittorie di prestigio contro Napoli ed Atalanta, la Fermana chiude al penultimo posto retrocedendo subito in C1.
Nella storia recente due volte (nel 2006 e nel 2013) la società è fallita e non si è iscritta al campionato a cui aveva diritto (nel primo caso la Serie C2, nel secondo la Serie D). In entrambi i casi il nome, la storia e il tifo sono stati ereditati da una diversa società, costituita ex novo, con nuova matricola federale, ma che però ha di fatto sostituito la vecchia società, proseguendo la storia della maggiore rappresentativa calcistica cittadina: nel 2006 ripartendo dalla Prima Categoria (campionato dilettantistico di livello provinciale) e quindi retrocedendo di ben quattro categorie nella gerarchia del campionati calcistici, mentre nel 2013 riuscendo a mantenere la categoria attraverso un accordo con la società del Montegranaro, squadra della stessa provincia, appena promossa in Serie D.
Nella stagione 2013-14 nasce l’attuale FERMANA FOOTBAL CLUB.

                                            LO STADIO

Lo stadio Bruno Recchioni (ex mediano della Fermana, capitano di fanteria, che morì il 22 settembre 1943 nell’isola di Cefalonia assieme ad altri cinquemila italiani uccisi dai tedeschi perché si rifiutarono di consegnare le armi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943) ospita le partite casalinghe dei canarini.
L’impianto si trova ad un paio di chilometri dal centro città ed ha una capienza di 9.500 spettatori. Costruito negli anni ’30 e soggetto a vari restyling, è “modello inglese” senza pista di atletica con le tribune a ridosso del terreno di gioco che misura metri 105x68.
La curva ospiti cosidetta Curva Est (o curva mare) è accessibile da via Filippo Marchetti.
Lo stadio Bruno Recchioni dista circa 120 km dall’antica e nobile, è raggiungibile tramite la A14 uscendo a Fermo-Porto S.Giorgio e seguendo la SS.87 e successivamente la provinciale 16 in direzione viale Trento.
Ecco le coordinate GPS: 43.167 N - 13.73 E


(foto dello stadio scattata dal settore ospiti)


(foto dell’ingresso settore ospiti)

PRECEDENTI:
Il Bruno Recchioni si è sempre rivelato un campo ostico per i nostri colori.
Dopo le prime sfide del dopoguerra e del decennio successivo, Chieti e Fermana si ritrovano di fronte nei primi anni 80. La prima vittoria neroverde in terra marchigiana  è datata 1982, 0-1 gol di Tusi. La storia recente ci rimanda alla stagione 2001-2002 e a quella rocambolesca partita del 15.11.2001 che molti di voi ricorderanno.
Risultato finale 1-1 con reti di Nassi e Biancolino all’ultimo respiro. Il Chieti dominò la partita ma la porta canarina sembrava stregata; gol annullato, parate incredibili di Pardini, errori macroscopici dei nostri attaccanti (vedi Papa!).
Poi al 95’ la Fermana (rimasta in 9 per doppia espulsione) non sfrutta un contropiede quattro contro zero con Lafuenti che spintosi in attacco fa un recupero incredibile e permette la ripartenza del Chieti (rimasto a sua volta in 10 per l’espulsione di De Simone). Tacchi serve Biancolino che dopo una prima ribattuta del solito Pardini insacca l’1-1 sotto il nostro settore!
A fine partita venne esonerato il tecnico gialloblù Dino Pagliari,che tanto bene fece a Chieti nel 2004 inanellando una serie di 7 vittorie su 8 gare sfiorando la qualificazione ai playoff.
Qui trovate il servizio della partita:

Altra partita rocambolesca ma amara per i nostri colori fu la finale di ritorno playout del 05.06.2005. Il Chieti dopo aver pareggiato 0-0 la gara di andata all’Angelini ha l’obbligo di vincere, vista la posizione sfavorevole in classifica.
Il miracolo sembra compiuto al 89’ con gol di Zaccagnini ma stavolta sono i canarini a pareggiare al 95’.

L’anno scorso seconda ed ultima vittoria dei neroverdi al Recchioni: 0-1 gol di Esposito su rigore.

In totale in campionato sono stati disputati 32 incontri con 10 vittorie teatine e 8 successi canarini.

 

                                              TIFOSERIA

La tifoseria gialloblù si identificava nel gruppo BRIGATE GIALLOBLU’, fondate nel 1974 e scioltesi ad agosto 2010, in conseguenza delle diffide e del cambio generazionale che un po’ tutte le tifoserie hanno patito.


(foto delle BG74)

Il rapporto con la tifoseria canarina, per usare un eufemismo, non è idilliaco! Ricordiamo gli incidenti a seguito della partita del 2001 citata in precedenza con lanci di sassi e bottiglie e qualche tafferuglio a cui fanno seguito gli episodi del gennaio 2003 a Chieti con nove tifosi neroverdi e quattro gialloblù denunciati.
Le amicizie dei tifosi canarini con Avezzano, Viterbese, Perugia e delfino di certo non distendono i rapporti.

 

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