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Categoria: Il Chieti a casa di
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                                    FOLGORE VEREGRA (MONTEGRANARO)

Coordinate GPS: Latitudine: 43°13′59.59″N   Longitudine: 13°37′55.92″E
Altitudine: 279 metri s.l.m.
Popolazione: 12.900 abitanti

Montegranaro è un comune di circa 13.000 abitanti della provincia di Fermo. Il nucleo urbano sorge su un crinale collinare a 279 m. s.l.m. che si innalza tra la valle del Chienti e quella dell’Ete Morto e dista circa 10 km dalla costa adriatica.
La moderna Montegranaro è in tutta probabilità l'erede dell'antica città di Beregra o Veregra, colonia dell'antica Roma.
L'attuale nome della cittadina viene fatto infatti risalire all'antico mons Granarius, ovvero uno dei depositi di grano che i Romani erano soliti impiantare nei territori soggetti a Roma per l'approvvigionamento delle legioni. Un decreto degli Imperatori Ludovico il Pio e Lotario, dell'anno 829 d.C. menziona Montegranaro come donazione all'Abbazia di Farfa. Mons Granarius sarà poi assoggettata dalla città di Fermo, come uno dei suoi castelli. Solo nella prima metà del XIII secolo riacquistò l'autonomia. Nel 1354 incorse nella scomunica comminata dal cardinale Egidio Albornoz, revocata solo nel 1356. Nell'era delle signorie, Marco Zeno dei conti di Venezia fu designato Vicario, Rettore, Governatore e Padrone della Terra per conto di papa Urbano VI. All'inizio del Quattrocento, giunse Ludovico Migliorati, cui il castello di Montegranaro fu dato in vicariato dal Concilio di Costanza. Nel 1433 Francesco Sforza invase la Marca d'Ancona e a lungo rimase signore della zona. Successivamente, Montegranaro si schierò col duca di Milano e papa Eugenio IV lo scomunicò nuovamente nel 1442. Nel 1445, Montegranaro sottoscrisse dei capitolati di sottomissione con i cardinali emissari del Pontefice e tornò sotto il dominio della Chiesa cui restò poi sempre fedele. Fino al Settecento il paese si resse con proprie magistrature comunali e prosperò nell'agricoltura, soprattutto nel settore cerealicolo e nella produzione di vino ed olio. Tra la fine del Settecento ed il primo decennio dell'Ottocento un tal Granatelli iniziò la produzione della chiochiera, una sorta di pantofola di stoffa con la suola di pelle di cavallo. Fu l'inizio della fortuna della terra montegranarese. Dalla pantofola si passò alla scarpa in pelle: ciò che è divenuto il futuro ed il presente della cittadina.
Nel 1861 la popolazione di Montegranaro era di soli 1500 abitanti, ma con l’esplosione della manifattura delle calzature la popolazione crebbe velocemente portando la cittadine, nella seconda metà del Novecento, a diventare uno dei più importanti centri industriali delle Marche.
Un grande personaggio nativo di Montegranaro nel XX secolo fu l’avvocato Giovanni Conti (1887-1957), uomo politico repubblicano, senatore e vice-presidente dell’Assemblea Costituente nel 1946.
Dal punto di vista amministrativo segnaliamo che nel 2009 il comune di Montegranaro è passato dalla provincia di Ascoli Piceno alla provincia di Fermo.
L’industria calzaturiera continua ad essere l’attività preminente di Montegranaro, oggi riconosciuto come uno dei centri più rinomati di questa produzione a livello internazionale.
Dal punto di vista sportivo Montegranaro è conosciuta a livello nazionale per la palla a spicchi;la squadra di pallacanestro maschile, Sutor Basket, ha infatti disputato per ben otto stagioni, dal 2006 al 2014, il campionato di Serie A prima di retrocedere in A2 gold e scomparire per problemi economici.

                                            COSA VEDERE IN CITTA’
-Chiesa di Sant'Ugo; erroneamente definita “cripta” o “criptoportico”, è in realtà una costruzione romanica databile intorno all’anno 800 d.C.. È pensabile che insista su un preesistente edificio di epoca anteriore, forse romana. La Chiesa, edificata fuori dalla cinta muraria è parte di un monastero benedettino (passato poi alla congregazione silvestrina), era intitolata ai Santi Filippo e Giacomo e solo successivamente fu dedicata a Sant’Ugo, dopo che venne costruito un nuovo tempio più in alto sul crinale che, nelle successive modificazioni e ampliamenti, inglobò la chiesa mutandola, di fatto, in una pseudo-cripta.
Al suo interno possiamo ammirare tre cicli di affreschi di epoche differenti: il primo datato esattamente al 1299, il secondo intorno alla metà del 1300 e il terzo nel 1500. Questo fornisce la possibilità di visualizzare nello spazio di pochi metri l’evoluzione dell’arte nell’arco di tre secoli. Tutti i cicli sono di estremo interesse storico e artistico, in particolare il primo e più antico, ad opera di un non meglio identificato artista che gli storici dell’arte definiscono “maestro di Montegranaro”.
La struttura della costruzione presenta un'unica navata chiusa in alto da una volta a botte in cui l’abside risulta ancora splendidamente affrescato. Le finestre strombate e di piccole dimensioni lasciano entrare una luce diffusa che, nelle ore diurne, fornisce un’atmosfera unica al luogo.

-Chiesa di San Serafino da Montegranaro; è intitolata all'omonimo santo  sepolto però nella chiesa dei Cappuccini in Ascoli Piceno, dove morì. La chiesa presenta pregevoli altari lignei, decorati con pale di San Lorenzo ed i santi protettori dei calzolai: i Santi Crispino e Crispiniano. Sono presenti tele di Sebastiano e Filippo Ricci.

-Chiesa di San Francesco; venne edificata nel 1245 fuori le mura. Dopo sfortunate vicende venne restaurata, nel 1603, grazie all'interessamento di Sisto V, pontefice marchigiano. Il convento, ricostruito nei primi anni del Seicento, è oggi sede degli uffici comunali ed è noto come Palazzo Francescani. La chiesa presenta un notevole portale in travertino con ricchi fregi, colonne tornite e lo stemma di Sisto V all'apice dell'arco.

-Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo; di fondazione farfense. Nel 1539, fu designato suo Priore "secolare" il celebre letterato civitanovese Annibal Caro. La chiesa attuale risale al XVIII secolo e presenta un arredo di tipo barocco con preziosi stucchi, tempere su tutta la volta e pareti e una magnifica pala d'altare.

-San Pietro Apostolo; chiesetta barocca della fine del settecento, particolarissima per la sua pianta ellittica e per la finta cupola finemente decorata con stucchi, così come l'intera chiesa.

-Pieve del SS.Salvatore; di edificazione alto-medievale con datazione incerta, è quasi completamente scomparsa. Sul sito ove sorgeva ora insiste un locale parrocchiale adibito a incontri e manifestazioni. Sulla parete esterna, però, permane uno splendido portale romanico-gotico con finiture in travertino e terracotta. Recentemente, durante studi archeologici è stata rinvenuta una porzione definibile come cappella o sacrestia che attualmente rimane semi murata e di difficile accesso.


                                           LA SQUADRA DI CALCIO
 

                             

Anno di fondazione: 2015
Campo di gioco: stadio comunale La Croce
colori sociali: giallo e blu

                                  

L’attuale Folgore Veregra è la risultante della fusione tra la squadra della Folgore Falerone, nata nel 1957, e quella del Montegranaro, nata nel 1965.
Le due società hanno sempre disputato campionati regionali di Prima Categoria e Promozione; nell'estate del 2013 però la società Montegranaro Provincia Fermana (vincitrice dei play off di Eccellenza Marche e quindi promossa in Serie D) è protagonista della fusione con la AFC Fermo.
E’ nata così l'odierna Fermana Football Club iscritta al campionato di Serie D.
A Montegranaro, però, ci si impegna per far restare la prima squadra anche dopo la fusione, così l'imprenditoria locale riesce a dare seguito alla vecchia esperienza in una città storicamente votata al basket. Con la collaborazione della Società Sportiva Falerone nasce quindi la Folgore Falerone Montegranaro, utilizzando la matricola FIGC della S.S. Falerone, militante nel campionato regionale di Promozione e poi ripescata nel raggruppamento unico di Eccellenza. Nella scorsa estate c'è l'ultima fusione, quella con la Veregra (club della provincia di Macerata militante nel campionato di Terza Categoria) ed il conseguente cambio di denominazione in Folgore Veregra.



                                                  LO STADIO
Le partite in casa della Folgore Veregra si svolgono allo stadio comunale di Montegranaro: consta di un’unica tribuna che puo’ contenere fino a 1000 spettatori e presenta un terreno di gioco in erba naturale. Non ci sono strutture atte ad ospitare spettatori ai bordi degli altri lati del campo.


                                           

Lo stadio dista circa un’ora e mezzo (135 km) dall’antica e nobile Teate.
E’ raggiungibile tramite A14 uscendo a Porto Sant’Elpidio e procedendo sulla SS.62 in direzione Monte Urano-Montegranaro. L’impianto si trova in via Fausto Coppi.                                  

 

                                                  PRECEDENTI
Essendo una società neonata, non ci sono precedenti tra i neroverdi ed i gialloblù, se non la partita d’andata disputata mercoledì 9 dicembre 2015 e precedentemente rinviata per le avverse condizioni meteo che colpirono la nostra città a fine novembre.
Tutti ricorderete il 3-2 finale con l’eurogol di Varone e la doppietta di Dos Santos supportato da un grande Nicola Fiore all’esordio stagionale.

                                             

                                                      TIFOSI
La Folgore non ha una vera e propria tifoseria organizzata: alcune decine di ragazzi seguono le partite casalinghe uniti sotto lo striscione “Regime” ma non hanno un movimento ultras capace di seguire costantemente la neonata formazione gialloblù anche in trasferta.