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Categoria: Il Chieti a casa di
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FANO

Coordinate GPS: Latitudine: 43.839816 - Longitudine: 13.01942
Altitudine:  12 metri s.l.m.
Popolazione: 61.200 abitanti

(l'arco di Augusto in centro storico)


Fano è il terzo centro delle Marche per numero di abitanti, nonostante non abbia una propria provincia ma sia inglobata in quella di Pesaro-Urbino.
E' circondata alla spalle dalle colline appenniniche ed è attraversato dal piccolo torrente Arzilla. Era conosciuta in epoca romana con il nome di Fanum Fortunae, nome che rimanda al "Tempio della Fortuna" probabilmente eretto a testimonianza della battaglia del Metauro: era l'anno 207 a.C. e le legioni romane sbaragliarono l'esercito del generale cartaginese Asdrubale, uccidendone il condottiero che, dopo aver varcato le Alpi con gli elefanti da guerra, intendeva ricongiungersi al fratello Annibale.
La città ebbe un notevole sviluppo durante il dominio romano grazie alla sua posizione strategica sulla via che congiungeva la valle del Tevere alla Gallia Cisalpina. Nel 49 a.C. Gaio Giulio Cesare la conquistò assieme a Pesaro, dando così inizio alla Guerra Civile contro l'antagonista Pompeo.

Solo successivamente Cesare Ottaviano Augusto dota l'insediamento di mura di cinta (ancora parzialmente visibili), elevando l'insediamento allo stato di colonia romana col nome di Colonia Julia Fanestris.
Nel corso dei secoli subì la dominazione dei longobardi e dei franchi e intorno al XII secolo passò sotto il dominio della famiglia Malatesta di Rimini che la governò fino al 1463 quando, dopo un lungo assedio durante il quale fu danneggiato anche l'arco di Augusto, furono costretti a lasciare la città al duca di Montefeltro.
Durante le due guerre mondiali subì numerosi bombardamenti navali e incursioni aeree miranti alla distruzione dei suoi ponti ferroviari e stradali. L'esercito tedesco,in ritirata, si macchiò della distruzione di quasi tutti i campanili della città (tranne quelli di S. Francesco di Paola e di San Marco), della torre civica e del maschio della rocca malatestiana. Fano è sede del Carnevale più antico d'Italia, risalente addirittura al 1347.

 

                                  COSA VEDERE IN CITTA’:
-Arco Augusteo:da sempre simbolo della città di Fano, fu in epoca romana la principale porta d'accesso alla Colonia Julia Fanestris.
Costruito sul punto in cui la Via Flaminia si innesta nel Decumano Massimo della città, il monumento si data, tramite l'iscrizione del fregio, al 9 d.C.
Realizzata esternamente in blocchi squadrati di pietra d'Istria, la porta si articola in due cornici laterali minori e una cornice centrale maggiore: la chiave di volta di quest'ultimo è decorata con una rappresentazione di animale oggi non più riconoscibile.
Le pietre provenienti dall'attico, demolito dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro nel 1463, furono reimpiegate nella costruzione della adiacente chiesa di San Michele
-Mura Augustee: volute dall'Imperatore Augusto nel grandioso progetto di monumentalizzazione della città e completate nel 9. d.C., le mura si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario.
La cortina muraria è realizzata in pietra arenaria disposti a filari orizzontali intervallata a spazi regolari da torri cilindriche.
Oltre alla porta d'Augusto, nelle mura si inserisce una deliziosa porta secondaria: la "Porta della Mandria"
-Area archeologica di S.Agostino: di grande suggestione sono le imponenti strutture murarie rinvenute sotto la Chiesa e il Convento di S.Agostino, che si articolano in un lungo muro a blocchetti di pietra intervallato da pilastri,finestre e piccole arcate.
-Piazza XX Settembre: dominata dal Palazzo della Ragione e dalla cinquecentesca Fontana della Fortuna, sorge in pieno centro città a dieci minuti a piedi dal litorale e a quindici minuti dallo stadio Mancini
-Cattedrale di Santa Maria Assunta: costruita nel secolo XI, è in stile romanico ad esclusione del campanile ricostruito dopo la distruzione dovuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Elevata a grado di basilica minore nel 1953, di particolare interesse sono la cappella Nolfi e l'organo a canne che, costruito nel 1909, mantiene tuttora le sue caratteristiche foniche originarie.
Collegandovi al sito www.turismofano.com troverete tante altre curiosità e itinerari per scoprire tutti i segreti della Fano attuale.

 


                    

                               LA SQUADRA DI CALCIO:

Anno di fondazione: 1906
Campo di gioco: stadio Raffaele Mancini
colori sociali: granata

Il primo nome della società granata fu Fanum Fortunae, ideato da un docente di latino del locale liceo, cambiato poi in Alma Juventus Fano nel 1915.
Nel 1930 il Fano lascia il vecchio stadio di Borgo Metauro e si trasferisce nell'attuale impianto. Nella stagione 1935-36, militando in serie C, raggiunge i sedicesimi di finale di Coppa Italia dalla quale viene estromessa dal Milan. A parte la parentesi degli anni 30 e dei primi anni 40 in serie C, l'Alma nel dopoguerra milita per circa trent'anni tra serie D e minori.
Nella stagione 1975-76 arriva la promozione in serie C in cui i granata militeranno per oltre venti anni, passando anche dal ripescaggio in C2 nel 1993 e dalla sconfitta ai playoff con il Castel di Sangro per la promozione in C1 nella stagione 1994-95.
Dopo la retrocessione in CND nel 1999 e la nuova promozione in C2 nel 2002, i granata restituiscono “il favore” ai sangrini battendoli nello spareggio playout della stagione 2002-03 e condannandoli alla retrocessione in serie D.
Nel 2005 nuova retrocessione in serie D in cui milita fino al 2009, anno del ritorno in C2. L'anno successivo sfiora la promozione in C1 perdendo la semifinale playoff con il Gubbio e nel 2013 torna nuovamente in serie D. In totale il Fano ha militato per 26 volte in campionati di terza divisione nazionale e 41 in quelli di quarta divisione.

 

 

                                          LO STADIO
Lo stadio Raffaele Mancini è entrato in funzione nel 1930. Chiamato inizialmente Polisportivo Borgo Metauro oggi è intitolato a Raffaele Mancini, ex calciatore dei granata degli anni 30 che militò anche nel Bari, Perugia e Livorno.
Oltre alla tribuna centrale coperta, alla gradinata e al confinante settori ospiti, lo stadio possiede una curva dove si riunisce il tifo organizzato granata.

Può contenere un massimo di 8.800 spettatori ed il rettangolo di gioco misura metri 105x68.

(foto dalla gradinata)

 

 

Lo stadio dista due ore e dieci minuti di auto (circa 220 km) dall’antica e nobile ed è raggiungibile tramite A14 uscendo a Fano e seguendo le indicazioni per Fano centro. L’ingresso del settore ospiti è situato in via Antonio Vivaldi.

 

 

 

                                          

 

                                                  PRECEDENTI:
Il Chieti torna in terra fanese dopo la disfatta dello scorso anno; nella partita prenatalizia giocata il 21.12.2014 i neroverdi furono sconfitti 3-0.

La precedente visita al Mancini invece portò bene ai colori neroverdi; 01.04.2012 un Chieti in piena corsa playoff  sbanca il terreno granata 2-0 con le reti di Migliorini ed Anastasi allo scadere.

Ecco le immagini della sfida

 

Quell’anno i neroverdi non riuscirono a coronare una stagione giocata alla grande perdendo la finale playoff per la promozione in C1 contro la Paganese. Il desiderio di tutti è quello di rivedere quanto prima una Volpi stracolma come in quel 10 giugno.
Tornando indietro con i ricordi la mente ci riporta al 20.10.1991 con la sfida dell’Angelini terminata 1-1. In campo c’erano Enrico Chiesa e Dario Hubner, che siglò il gol del pareggio con la natica dopo lo strepitoso gol del vantaggio di Giovanni Pagliari. Eravamo alla 6° giornata e quello fortunoso di Hubner fu il primo gol incassato dai neroverdi nella stagione del ritorno in C1.

 

 

 

                                               TIFOSI
Il movimento ultras a Fano coincide in particolar modo con il gruppo Panthers, nato nel 1977 da una costola del club “Forza Alma”.

Il tifo era prima organizzato dal suddetto club, poi alcuni elementi tra i più giovani decisero, visto la diversa mentalità e il diverso modo di vedere le cose, di staccarsi e formare un gruppo a parte. Con la nascita dei Panthers fecero la loro comparsa allo stadio, oltre ai soliti tamburi e striscioni, i primi fumogeni e torce; i membri si contraddistinguevano per l'uso di un abbigliamento in stile militare. I Panthers sono tutt’oggi il club ultras di riferimento.

Gemellaggio storico e molto sentito dei tifosi granata è quello con gli ultras della Jesina.

Un'altra amicizia importante è quella con i ternani. Ottimi rapporti, con visite reciproche, anche con i ragazzi di Sant'Angelo in Vado, realtà di categoria minore.
Recentemente ricordiamo il gemellaggio nato nel 2004 con gli ultras del Ravenna.

Il derby più sentito dalla tifoseria fanese è sicuramente quello con il Pesaro ma, come caratteristica marchigiana, sono molto sentite anche altre sfide corregionali e in particolar modo quelle contro Samb, Fermana, Civitanovese, Ascoli ed Ancona.
Fuori regione i tifosi granata nutrono inimicizie contro Gubbio, Rimini, Forlì, Pro Vasto; anche con il Chieti i rapporti non sono dei migliori.