Il neo acquisto neroverde con la casacca etnea

 

di Franco Zappacosta 


Sicilia-Abruzzo. Poi il percorso inverso e adesso si torna in Abruzzo. È il doppio binario professionale di Simone Brugaletta, 25 anni, difensore centrale. È nato a Modica il 19 gennaio 1994. Cresciuto nel settore giovanile del Catania, Brugaletta è passato al Teramo nel 2014 e con i biancorossi è rimasto per due stagioni, la prima con Vincenzo Vivarini in panchina. Ha collezionato 26 presenze. Poi il ritorno nella natia Sicilia, a Gela dove ha disputato gli ultimi tre campionati in serie D. È il centrale che farà coppia con il confermato Daniele Ricci, neo laureato in Farmacia.
"Sono contento, ho avuto una sensazione positiva subito, fin dal primo contatto con i dirigenti della società. Mi sono trovato bene in Abruzzo, a Teramo, è sono convinto che sarà così anche a Chieti in questa seconda esperienza nella tua regione". Dopo due stagioni in serie C, tre anni in D a Gela: l'impressione è che ti sia fermato un po' troppo a lungo dalle tue parti. "In effetti è andata così. Non ho procuratore e forse non sono stato bravo a gestire personalmente i miei interessi. Il primo anno sono tornato in Sicilia per una serie di ragioni, poi sono restato perché le alternative non mi hanno mai pienamente persuaso. Comunque non è stato tempo buttato via, anche la permanenza a Gela è servita per la mia crescita calcistica. Adesso a 25 anni credo di avvicinarmi alla prova della maturità".
In un Chieti molto giovane dovresti essere il leader, il giocatore che sarà chiamato ad assumersi le maggiori responsabilità. "Mi sento pronto per questo ruolo, l'ho avuto anche al Gela. Credo di avere la personalità giusta per mettermi al servizio del gruppo. La squadra avrà molti ragazzi, la mia esperienza sarà utile". Per te potrebbe essere l'anno della svolta. "Ho fatto subito anch'io questa valutazione. Sì delinea una stagione per me cruciale. Dovrò dare il massimo per il Chieti e mettermi in evidenza sperando nel definitivo salto di qualità". Presentati ai tifosi neroverdi. "Sono un difensore rapido. Tento sempre di uscire palla al piede e non buttarla in avanti senza avere un'idea. Anche sui campi di serie D è possibile far vedere questo tipo di gioco". Il tuo modello? "A me piace molto Bonucci e provo a imitarlo, se mi riesce. Ma per carità non è che voglio paragonarmi a lui, lo cito solo come esempio di riferimento". Hai parlato con Grandoni? "In questi giorni ci siamo sentiti spesso confrontandoci su parecchie cose. Domani arrivo a Chieti e ci conosceremo personalmente". In internet trova molto spazio quella tua espulsione dopo tre secondi nella gara contro la Palmese. "L'episodio spesso non è stato raccontato in maniera corretta. C'era una punizione e io dovevo fare blocco, il mio avversario nella mischia creatasi mi diede un pugno nello stomaco, io allargai il gomito e l'arbitro colse solo il mio gesto". Il tuo privato? "Niente di particolare. Sono fidanzato con una ragazza di Catania, si chiama Brenda. Il matrimonio? Fra qualche tempo, chissà...".

 


Di seguito due immagini di Simone in azione con la maglia del Gela

 

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