Parlare di questo giocatore sembrerebbe  anacronismo, invece  sto con i tempi. Certo perché molti non l’avranno mai sentito parlare  ma forse, chissà qualcuno si ricorderà di lui. Nelle squadre di calcio ci sono molti giocatori che hanno un percorso diverso uno dall’altro, ci sono i panchinari, prima invece non c’erano e rimanevano sempre negli spogliatoi e solamente dal 1980 vi saranno in panchina oltre al portiere di riserva (n.12) anche giocatori di riserva fino al numero 16. Poi giocatori che giocano saltuariamente  che magari hanno giocato solamente una partita, ecco Petraz è uno di loro. Io voglio dedicare quest’articolo anche a loro. Infatti, Aldino  Petraz  era un tosto atleta venuto dalla terra Friuli-Venezia Giulia nel  campionato 1962-63,ma sempre nero verde.

Questo è solo il prologo, perché buona parte dell’articolo è stato già scritto per altro sito ma parecchi anni fa. Il mio intento è ritrovare molti pensieri scritti a qual tempo che, poi all’inirca  era quando il Chieti calcio cercava di uscire dal basso morale per la  ricostruzione della squadra.

Ho riletto la storie di questo giocatore che ha mantenuto i suoi valori sportivi per uno sport che amava. Mi sono anche informato che in quest’anno ha ricevuto una benemerenza 2016-17  per dirigenti di Società, attività a cui si era dedicato dopo l’abbandono dell’attività sul campo. Questo da parte del Comitato Regionale Friuli venezia Giulia.

Nello sport se si segue seriamente un’attività che piace anche allo spirito, vale la pena seguire  anche gli esempi che la vita ci offre.

 

Per quanto riguarda la nostra attività nelle rubriche, cercherò sempre di seguire tutta la storia calcistica della squadra per una migliore conoscenza di tutti i personaggi che si sono impegnati per portare il nome della città il più in alto pssibile. Ci stiamo servendo di un mezzo sportivo e in questo caso è ancora il calcio, almeno popolare per gli sportivi.Ma anche gli altri sport che magari abbiamo anche professato in altre epoche, hanno la loro importanza e sappiamo anche quali sono. Quanti ricordano episodi di un tempo e quelli contemporanei. Molti. Ma ci sarà sempre qualcuno che racconterà fatti-avvenimenti enel contempo devono seguire ciò che il nostro carissimo Luigi Cerritelli ha scritto per questo sito. La sua prematura scomparsa  ci ha privato di un uomo, teatino doc che dalla lontana Brescia scriveva delle antiche origini della città. La sua intelligenza, cultura intellettuale docente di matematica e sportivissimo non possiamo più leggere le sue riflessioni ed anche le sue perplessità sulle sorti del Chieti città e squadra.Ancorato al passato con i suoi legami affettivi ma con il futuro che si presentava incerto ma con una fede incrollabile.La sua vena poetica la esternava nelle varie poesie dialettale sulla squadra ed anche su personaggi.

Io lo ringrazio sempre  per il suo trittico sulla mia persona, per cui in una delle sue scritte/pubblicate  il 15/09/2010 mi descrive  come sono ed io seguirò sempre quanto mi scrive:

 

Quando Licio digita a penna.

Quando Licio digita a penna,

Mi collego come un’antenna.

I ricordi del passato

Che Lui ha bene rievocato

Parlan in Casa? Non sarà mai!

 

D’Altronde era pur sempre altra stagione

Non venduta alla televisione

Che pretende di uniformare

Il dentro e il fuori;

Ed…il tutto schiacciare.

 

Quando Licio digita a penna,

fa decollare antiche memorie.

 

Chieti imbattuto all’Angelini?

Oggi è una favola per bambini!

(Luigi Cerritelli)

Ecco allora apparire,un nostro giocatore dei tempi passati, già con la sua piccola storia pubblicata ma che ora parlandone un po’ di più si può conoscere  quanto si può amare uno sport sia come giocatore che come dirigente.Vogliamo anche dimostrare che la nostra squadra, nei vari anni passati aveva orizzonti non fatui.

Adesso siamo relegati a giocare con squadre nell’ambito regionale, ma non credo che queto sia il nostro habitat calcistico.

Aldino Petraz da Begliano, (30.4.1942), libero,  attualmente allenatore per la Fincantieri dei pulcini '98, premiato nel 1977 dal gruppo arbitri sez. di Monfalcone (allievi regionali Monfalcone), premiato nel 2004 dalla F.I.G.C. Gorizia come istruttore giovani (Fincantieri calcio), premiato nel 2007 dalla F.I.G.C. FVG con la "Panchina verde" (Fincantieri calcio).

Petraz  accenna  alla squadra del MONFALCONE  A.C. (1912) (GO). Campo sportivo Costanzo Ciano,-via C.Cosulich-5.000 posti- poi “Italcantieri”-via Cosulich-8.000 posti-colori: maglia azzurra-calzoncini bianchi)

Nasce come  dopolavoro aziendale dei Cantieri  Riuniti dell’Adriatico (CRDA) Navali dopo la Grande Guerra.

Ruolino:

v 1958-59, San Canzian, campionati minori

A 16 anni ha giocato in prima squadra a San Canzian contro la Gradese con mister Mario Degrassi, il libero non c'era, giocava come si usa dire oggi da ultimo uomo.

v 1960-61, Siena Serie C (provino)

v 1960-61, Como Serie B (provino)

A diciotto anni fece un provino a Como passando prima per Siena.

v 1961-62, Como Serie B (De Martino; squadra B; 1^squadra).   

A Como fu preso, e incominciò a giocare con la "De Martino", poi con le riserve (la squadra B), poi anche in prima squadra, Fu ceduto l'anno successivo in prestito a Chieti,

v 1962-63, CHIETI Serie C/B (prestito).

v 1963-64, Como Serie C/A.

poi di nuovo a Como,  ma lì ebbe un piccolo diverbio perchè voleva andare a Mantova dopo il periodo da militare, così fu messo al minimo di stipendio - 35.000 lire -, alla fine tornò a casa e ricominciò

v 1964-65, Ronchi (allenatore-giocatore). Fino al 1971 con Sangiorgina, Villesse, Farra.

1964-65:da Ronchi, a 23 anni faceva il giocatore-allenatore". Poi sino al 1971 con le squadre Sangiorgina, Villesse, Farra

 

v allenatore...dal 1971:

- giovanili di Vermegliano e Fogliano, "Ciso" a Monfalcone per sei anni ad allenare gli allievi..."

E nel 1979 Italcantieri.(allievi e 3^ categoria) poi Staranzano, ancora Begliano (1981-86) nei tornei di 2^ e 3^ categoria, ancora Fincantieri

Il nostro ex nero verde mi ha inviato del materiale che riguarda il Chieti calcio, come ritagli di giornali della sua unica partita e di altro. Ho inviato il tutto al Sito che lo metterà nell’apposito spazio. Ho ripreso alcuni punti salienti dalla cronaca della sua partita dell’epoca e l’ho trascritta.

2^Gior. 30-9-1962 - Seconda Giornata Salernitana-Chieti. 1-0.    Reti:29' Palmieri.

CHIETI:Bellagamba, PETRAZ, De Benedictis, Fontana, Pin, Pestrin, Alaimo, Taluzzi, Grotti, Dalla Mura, Gasparini. All. Morgia

SALERNITANA:Pezzullo, Fermi, Vergazzola, Vascotto, Scarnicci, Gigante, Visentin, Santin, Palmieri, Baldi, Nastri. All. Pasinati

Arbitro: Gunti di Arezzo. Angoli 5-1

Partita particolarmente equilibrata ma  al 27’ Visentin allungava, all’altezza dell’area di rigore, un pallone a Palmieri che scartava due giocatori e con un tiro imparabile infilava  Bellagamba. La reazione del Chieti era infruttuosa e non portava nessun pericolo particolare alla difesa granata della Salernitana.

I migliori delle due squadre: Bellagamba, Pin, Alaimo e Gasparini per il Chieti.

Vergazzola, Scarnicci, Baldi e Palmieri per la Salernitana.

 

Note: spettatori 8.000 tempo discreto,pochi incidenti ma l’espulsione di Taluzzi

Il Chieti si è chiuso nella sua area dall’inizio Del gioco,ma essa manteneva spinti innanzi il centravanti Grotti l’ala sinistra Gasparini ed il mantice Taluzzi; l’ala destra Alaimo faceva anch’egli un gioco a fisarmonica spesso all’attacco o in difesa. La salernitana, imbottita di riserve per le asenze di Voltolina, Fumagalli, Di Paola e Mattei…..Comunque la partita è stata equilibrata fino al 26’ del primo tempo per la difesa dei verdi, tra cui ha fatto spicco il portiere Bellagamba. Un minuto dopo, proprio nel momento in cui la Salernitanaaveva un ritorno offensivo, si produeva l’azione del golo granata, una sgroppata di Visentin portava il pallone a pochi metri dall’area teatina, Visentin allungava un docile pallone a Palmieri che scattava fulmineo, sorprendendo così un primo giocatore , poi un secondo giocatore e infilava in rete con una stangata imparabile anticipando l’uscita di Bellagamba……. Mancavano quattro minuti alla fine il Chieti dava tutto ma non la spuntava.    I migliori delle due squadre sono stati Bellagamba, Pin, Alaimo e Gasparini per il Chieti, Vergazzola Scarnicci, Baldi e Palmieri per la Salernitana…..

 

Ho voluto inserire nell’articolo una intervista  effettuata nel 2008 ad un giornale  e speditaci da  Petraz , sul suo modo di pensare di allenamento per i giovani. Da buon veneto con parole semplici ma franche e concrete  traccia delle linee che, a suo parere, riguardano la situazione ed il rapporto tra tra genitori, giovani calciatori e la società. Credo che l’attaccamento ad una maglia ed al proprio lavoro di sportivo ci rende più consapevoli dei compiti che ognuno di noi può condurre ad una società, come quella di questi tempi, che ha bisogno di valori.

Grazie sig. Aldino Petraz, del suo impegno verso i giovani calciatori e del magnifico ricordo che ha della città di Chieti e dei suoi residenti, del Chieti calcio e di tutta la tifoseria. Questo è quanto mi ha detto nella nostra piacevole conversazione telefonica. A Lei il mio cordialissimo saluto e sempre un arrivederci.

(Licio Esposito)

 

L’anno era il 1962-63 ed era il primo da presidente di Guido Angelini.

Il nuovo presidente si diede molto da fare per completare una squadra competitiva, con DS Walter Crociani ed allenatore  Ottavio Morgia. Ci furono molti acquisti anche di valenti giocatori: Bellagamba, D’Arile(portieri),De Benedictis, Pin Giuseppe, Mariotti Montanari Tommaso,(terzini), Fontana Aldo, Petraz, Carboncini, Pestrin Settimio, (mediani), Alaimo, Della Mura, Grotti, Taluzzi, Morandini, Muffatti(attaccanti) poi Vittorio Di Luzio e Gasparini.

 

Completati da Bacci (att), Fantasia(cm),Galassini, Ghiradello, Moro Silvano(poi uno dei calciatori in Nazionale).

Il Chieti non fece un buon campionato vinto dal Potenza e si clasificò al terz’ultimo posto con Del Duca Ascoli, Tevere e Bisceglie.

Molte cose però cambiarono e la squadra si preparava per il campionato successivo 1963-64, rimasto scritto negli annali.

 

 

I migliori della Serie C- Girone C:

PORTIERI: Trinelli (Siracusa); Bastiani (Trapani),     BELLAGAMBA (CHIETI) (CHIETI,Serie C/C (34p),1962-63,  Serie C/C(22p),1964-65,  Serie C(14p),1965-66);     Di Censo (Pescara).

 

MEDIANI DESTRI:Becchi (Akragas): De Palma (Bisceglie); Cioni (Taranto);  FONTANA(CHIETI) (Catania,Serie B, 1952-53,    Parma, 1954-5523 pres-8 r),   Catania,1955-56(13pre-4r), Como,1956-57,(24p,2r),  1957-58(29p,1r), 1958-59(23p,4r), 1959-60,(2p,2r),  1960-61(23p,1r).  1961-62(14 pr),   Chieti, Serie C, 1962-63(34p),,(34p),    1963-64,(6p),      1964-65,(1p). .

 

CENTRO-MEDIANI:Scarnicci(Salernitana),   PIN (CHIETI); (SAMBENEDETTESE, Serie B 1960-61(15 pres);   Chieti,Serie C/B1962-63,  Udinese, Serie B,Udinese,1963-64(23p, 1r).      Vemati (L’Aquila); Cairoli(Siracusa).

 

MEDIANI SINISTRI: Taccagni(Trani); PESTRIN(CHIETI); (Udinese, Serie A, 1961-62, Serie A.    Chieti, Serie C/B 1962-63,)         Capelli (Del Duca Ascoli), De Grassi(Potenza).

 

ALI DESTRE: Gareffa(Potenza); ALAIMO (CHIETI); (Chieti, Serie C/C,Nov1961-62.   1962-63,  Reggina, Serie B,1965-66(34p,3r),  1966-67(25p,1r).     Arfuso (Lecce); Bravi (Marsala).

 

INTERNI SINISTRI: Janni (L’Aquila); Costariol (Akragas); Bitetto (Trani);

 Lodi (Potenza); TALUZZI (CHIETI).(Chieti, Serie C/B 1962-63,)     

Tra i migliori della Serie C Girone B troviamo anche  alcune giocatori già del CHIETI:

Portieri:  Gridelli (Prato). (1966-67  Chieti  Serie   D  34,      1967-68  Chieti  Serie   C   36)   

Interni sinistri: Pensotti(Torres). (Chieti, 1961-62, Serie C/C(22,3). (Atalanta, Serie A 1956-57, (Atalanta,1958-59, Serie B(32 pre, 4 reti).    

Mediani destre: Cioni(Taranto) (Chieti,1964-65, Serie C/C.     Chieti.1965-66, Serie C))

Ali sinistre: Zucchinali(Pescara); (Chieti, 1956-57, 4^Serie, Girone G.) 

 

ALDINO PETRAZ:

"IL MIO CALCIO DEI POVERI MA BELLI,  FATTO DI DIVERTIMENTO E DISCIPLINA"

29/10/08

Aldino Petraz, classe 1942, lo conoscono tutti dalle parti del monfalconese e anche più in là, sicuramente tutti quelli che hanno avuto a che fare con il mondo del calcio dilettanti negli ultimi trentacinque anni. Di lui si è detto tanto - da "condottiero" a "santone", fino a "allenatore senza valigia" - parafrasando un'etichetta che avevano affibbiato molti anni fa anche a "Ciso" Zeleznik.

 

Aldino è un beglianese purosangue, guai a parlargli male della Sua Begliano, già dirgli che fa parte del comune di San Canzian lo rende nervoso. Eppure a San Canzian Aldino ha mosso i suoi primi passi da baby giocatore.

 

" Intanto una volta si incominciava a giocare a dieci anni e non a sei come succede oggi, poi noi ragazzini di Begliano per imparare il calcio un anno ci mandavano a giocare a Turriaco, un anno a San Canzian, un pò come girava. A 16 anni ho giocato in prima squadra a San Canzian contro la Gradese con mister Mario Degrassi, il libero non c'era, giocavo come si usa dire oggi da ultimo uomo. A diciotto anni feci un provino a Como passando prima per Siena. A Como mi presero, e incominciai a giocare con la "De Martino", poi con le riserve (la squadra B), poi anche in prima squadra, mi cedettero l'anno successivo in prestito a Chieti, poi di nuovo a Como,  ma lì ebbi un piccolo diverbio perchè volevo andare a Mantova dopo il periodo da militare, così mi misero al minimo di stipendio - 35.000 lire -, alla fine tornai a casa e ricominciai da Ronchi, a 23 anni facevo il giocatore-allenatore".

Hai finito presto di giocare al calcio però!

-"Sì, ma mica a 23 anni! dopo Ronchi giocai con la Sangiorgina, con il Villesse, anche a Farra, a 29 anni smisi poichè i problemi alla schiena mi impedirono di proseguire".

E poi una vita da allenatore...

-"Sì, dalle giovanili di Vermegliano e Fogliano, poi con "Ciso" a Monfalcone per sei anni ad allenare gli allievi..."

In quegli anni avrai conosciuto delle persone importanti...

-" Tante, ma due persone su tutti: Ciso Zeleznik, e Collavin presidente della Sangiorgina, due signori con la S maiuscola".

Ma ti imponevi già in quegli anni, cioè studiavi già da "condottiero"?

-"Non mi sono mai fatto condizionare da nessuno, ma già da giocatore se è per quello, io avevo e ho le mie idee e me le tengo, nessuno mi ha mai influenzato minimamente".

E nel 1979 l'approdo all'Italcantieri.

Sì, il primo anno alla guida degli allievi e poi la terza categoria, dove portai alcuni giocatori che conoscevo, quattro-cinque in tutto, poi subentrò l'anno dopo Alfredo Lulich, e io me ne andai prima a Staranzano, poi fui il primo allenatore della prima squadra del mio paese, Begliano, loro fino ad allora avevano solo il settore giovanile; quello era il mio calcio, il calcio dei poveri ma belli, le mute comprate con una colletta, altrochè, quasi tutti giocatori del paese, al massimo del paese accanto, lì rimasi cinque anni, al terzo salimmo in seconda categoria, un "evento" per il paese, ebbi grandissime soddisfazioni, ti cito anche qualche giocatore: Anut, Cibula, Bergamasco e tanti altri.

Un paio d'anni dopo tornai alla Fincantieri (nel frattempo aveva cambiato denominazione) con Abram presidente, feci di nuovo gli allievi, e poi presi in mano la prima squadra ancora in terza, ma mi avevano privato in partenza del bomber Blason andato a Turriaco credo; salimmo subito in seconda, praticamente con niente, senza un centravanti di ruolo, misi allora Claudio Santoro centravanti, facemmo due spareggi per salire, uno a Pieris con il Mladost, e uno a San Giovanni di Trieste con la Roianese. A Trieste vincemmo 1-0 non so come, rubammo il bottino pieno., loro attaccavano come forsennati, se avessimo preso un gol, ci avrebbero sotterrato e umiliato chissà con quanti altri ancora, l'anno dopo subito la retrocessione di nuovo in terza, ma stava maturando un gruppo storico che pochi anni dopo ci fece fare il salto fino in prima categoria; ti parlo dei Pilutti, dei Pangos, di Caiffa, Forte, Zearo, Gigi Toscani, un grandissimo giocatore  -Guerin - un mancino come pochi".

Però non sono stati tutti anni consecutivi alla Fincantieri, un anno ti sei fermato.

-"Sì, nel '97 allenò Cossaro (n.d.r. attuale mister della Romana), è stata una disfatta, retrocessione in seconda, gruppo sgretolato, ad agosto dell'anno successivo ho ripreso le redini in mano io con un manipolo di giocatori rimasti, ho fatto l'allenatore e il presidente; siamo andati in prima subito; vedi,

 

“io ho sempre avuto il pallino di prendere giocatori che ad altri magari non interessavano, non mi costavano quasi niente...io ho fatto l'allenatore senza soldi, ma con tanta testa, la serietà della persona paga sempre, ricorda, quell'anno siamo andati su, non scrivere con quanti soldi perchè non è bello, ma oggi con quello che abbiamo speso allora, altrochè un'intera stagione, se riesci a mantenere due giocatori per un anno è già tanto".

 

Ma oggi proprio non riesco a farti una domanda attuale, cambiamo discorso: giovani, svincoli ecc. ecc

-"Anni fa da presidente della Fincantieri, andai a Udine- assemblea F.I.G.C. - si parlava di svincoli, tutti d'accordo meno io e pochi altri.

“oggi io vedo il futuro dei ragazzi che giocano a pallone, le società lavorano male, vogliono vincere a tutti i costi, non so...credo che ogni tanto una retrocessione sia anche salutare per certe squadre troppo ambiziose. Poi si ritorna con i piedi per terra e riparti bene magari con i giovani dal tuo vivaio".

Dove arriva la Fincantieri quest'anno?

-"Ti rispondo senza problemi: tra le prime sei, sono sicuro!" Qui la società è sana, c'è una continuità, è stata portata una famiglia, qui i giocatori stanno bene e si rendono conto, vanno via malvolentieri. Pensa che sono 18 anni consecutivi che la terza domenica di ottobre prima della partita, portiamo un mazzo di fiori al cimitero per ricordare Canesin (n.d.r. Oreste Canesin, giocatore della Fincantieri morto giovanissimo insieme ad altri due giovani giocatori a seguito di un incidente stradale - 14 ottobre 1990)

Oggi però hai sempre un impegno molto importante nel settore giovanile.

-"Sì, il mio lavoro è qui con i ragazzi del vivaio, molto difficilmente tornerei ad allenare una prima squadra, già così mi fanno incavolare abbastanza; mi viene nervoso pensare che i ragazzi di oggi vanno a scuola accompagnati, vanno all'allenamento accompagnati, vanno a musica accompagnati, vanno sul computer accompagnasti, ma cosa?

 

i genitori li accompagnano anche al bidè per caso? Non vedi che poi non riescono nemmeno normalmente a camminare bene, non ti dico correre che è un problema grosso. Oggi allenando i piccoli devi preparare il corpo, altro che decreto Gelmini, io a scuola istituirei la ginnastica obbligatoria per mezz'ora al giorno".

Quante panchine Aldino?

-"1136 fino a oggi e le ho contate tutte".

Il giocatore di queste parti che ti ha impressionato di più?

-"Sergio Ambrosi, il prete di Gorizia, proprio forte".

Aldino Petraz da Begliano, attualmente allenatore per la Fincantieri dei pulcini '98, premiato nel 1977 dal gruppo arbitri sez. di Monfalcone (allievi regionali Monfalcone), premiato nel 2004 dalla F.I.G.C. Gorizia come istruttore giovani (Fincantieri calcio), premiato nel 2007 dalla F.I.G.C. FVG con la "Panchina verde" (Fincantieri calcio).

LA TELEFONATA - ALDINO PETRAZ

01/09/07
Millecentoventiquattro panchine all’attivo, il recente ritiro del premio «Panchina verde» al Torneo internazionale Rocco di Gradisca e chi più ne ha, più ne metta. Aldino Petraz, attuale responsabile del settore giovanile della Fincantieri, non ha bisogno di presentazioni, da quando ha preso in mano la panchina degli Allievi dell’allora Italcantieri alla fine degli anni '70 sino ai giorni recenti con le squadre giovanili biancazzurre è passato per San Canzian, Villesse (in entrambi i casi nelle vesti di allenatore-giocatore), Fogliano, Vermegliano, Monfalcone e, infine, ha definitivamente legato il proprio nome al sodalizio cantierino dove per molti anni è stato l'unico punto di riferimento.
La Finca ha ottenuto l’Eccellenza, massimo traguardo storico, la sente una sua creatura?
La dirigenza attuale è quella che è cresciuta col sottoscritto e che incarna il vero spirito Fincantieri. Il presidente Brugnolo, Rodolfo Lugli, Mauro Santoro e Sergio Zuri sono una famiglia.

Qual’è questo spirito Fincantieri?

Direi la serietà, la presenza costante sul rettangolo di gioco il lavoro meticoloso sia con la prima squadra che con il vivaio, ricordo che siamo partiti con tredici ragazzini, ora abbiamo abbondantemente superato quota centocinquanta. E vogliamo che tutti giochino, magari allestendo una squadra supplementare.


Capitolo settore giovanile, che succede?

Un caos completo con figli succubi di genitori assatanati di successo e quindi poco tranquilli.

Esistono società che operano diciamo da professionisti?

Tempo addietro esisteva una migliore collaborazione tra le varie realtà, ora si cerca solo il successo, manca la competitività. Prendono i pezzi pregiati e stravincono su tutti i fronti, ma poi saranno obiettivamente soddisfatti?.

Cambierebbe le regole?

L’inizio dell’attività dovrebbe essere allungato. Passare dai 5 anni attuali agli 8. E poi farei

firmare un cartellino che leghi il giocatore alla società fino ai 15 anni, non anno per anno. Le decisioni della Figc partono tutte da Roma, dovrebbe essere l’opposto con le iniziative e le proposte che dalla nostra realtà vengano vagliate, studiate e infine accolte ad alti livelli. Solo noi sappiamo quali siano le nostre reali esigenze.


Passiamo ai più grandicelli. Profumo di derbissimo?

La Fincantieri ha scritto un altro prestigioso capitolo della sua storia. Ma sono convinto che non finisce qua. Il derby? Può succedere di tutto.


Lei lo ha già assaggiato...

Sì, in Prima categoria. Furono due scontri abbastanza tranquilli, oggi sento che l’evento è di gran lunga più atteso.


Il ruolo della Finca?

Ha cambiato poco, ha inserito i giovani in un contesto vincente con una vecchia guardia che ha la giusta mentalità. Gruppo, mentalità e umiltà, si può andar lontano.

Petraz e la fusione, possibilista?

Bisogn

a parlarne a fondo. A livello giovanile posso dire che con Monfalcone e Aris non esistono attriti. A livello maggiore esistono diversi inghippi che rendono intricata la questione. Programmi e discorsi seri, un incontro che coinvolga tutti, anche il pubblico e forse ne potrebbe nascere qualcosa di interessante. Monfalcone ha i mezzi per avere una prima squadra inserita in un contesto extra-regionale e un'altra magare in Promozione dove i prodotti del vivaio possano forgiarsi e spiccare il volo.


Una valanga di ricordi tinti di biancazzurro, quali gli atleti che vorrebbe sempre nella sua squadra ideale?

Citerei tutti o quasi. Mettiamoci i Piccotti, i Baldan, Tofful, Pilutti, Guerin, Paolo Novati e Gigi Toscani, quanti ricordi

 

 

Scritto da  Licio  Esposito  il 18 luglio 2017

La locandinal la formazione 1962-63  Serie C

Condividi
Pin It