STORIE   NEROVERDI: COME ERAVAMO

I fatti anche sportivi, se visti da un’angolazione preferenziale, cambiano di valore ma delle volte si ripresentano quasi quanto accaduto diversi anni fa. Ho ripercorso il tragitto della nostra squadra dopo le peripezie vorticose e complesse che ci hanno portato a posizioni molto inferiori alla nostra storia calcistica. Su varie fasi dei campionati passati viene quasi subito una riflessione. Quali sono state le nostre e le reazioni degli sportivi che ci hanno preceduti? Oppure quando noi stessi ne siamo rimasti invischiati, sportivamente, in episodi che sono nell’ordine delle cose? Penso che abbiamo reagito certamente male e magari con qualche distinguo, oppure diversamente rapportato al malumore attuale.

Allora bisogna ricercare nel passato  e ho pensato di ricercare  o ritrovare negli stati d’animo degli sportivi anche il valore  della teatinità.

Ecco la parola che sta ritornando a galla. Ma c’è sempre stata,solamente che viene o veniva adoperata in svariati modi, magari male o mal compresi.

Con “come eravamo” verrano fuori tante situazioni che molti hanno dimenticato ma che questo sito può  far ricordare.

Intanto questo preambolo vuole essere come un omaggio alla mia squadra con la promozione  ormai in tasca all’Eccellenza. Parlerò appunto di questo campionato in cui nel 2007 la squadra ritrovò la spinta per la riscossa, anche se durò poco.

Il mio saluto di augurio  di Buone Feste è naturalmente  datato ma le mie reazioni sono sempre le stesse di oggi. Il mio modo d’essere sportivo non è cambiato. Ho ritrovato il mio amico Paradiso (teatino Doc Milano-Varese) con gli stessi ideali di oggi. Ho riportato il tutto come avevo scritto allora.

Nel contempo mi concedete una licenza  per poter riscrivere una partita di allora che mi ero veramente impegnato a ritrovare nei meandri delle reti televisive. Forse il mio commento non è consono ai canoni del telecronista, ma mi sentivo come se fossi Lì con i neroverdi. Però in quella sede  mi colpì una bandiera con un numero “89” che ho ritrovato in questo periodo in questo  sito. Li saluto cordialmente. Mi auguro  che possa aver mantenuto il numero dei tifosi e aumentato per le gare che il Chieti Fc dovrà affrontare nel prossimo futuro.

Licio Esposito

Invio a tutti coloro che seguono questo sito e in particolare le “ rubriche  neroverdi”, i miei più affettuosi auguri di Buon Natale e Buone feste estensibili anche ai loro familiari.

Ai nostri carissimi tifosi e fedelissimi neroverdi un sincero e caldo augurio per le vicende calcistiche che ci aspettano.

Vorrei però esporre un piccolo quadro fin ad oggi sia per quanto riguarda il sito che sulla squadra neroverde. Ringrazio il Sito per l’opportunità datami e per tutti quelli che ci seguono, in special  modo i giovani. Si è pensato di far conoscere la vera storia agonistica della squadra, magari c’è qualche numero in più ma serve per rendere più credibile la notizia e l’avvenimento.

Questo sito seguiterà nel suo filone principale che è quello dei derby delle squadre abruzzesi (27 squadre di cui 9 pubblicate) e di altri avvenimenti riguardanti i giocatori.

Ci sono ancora delle notizie che molti non sanno, per es. giocatori ed allenatori che hanno giocato nella serie superiore o che hanno fatto parte di rappresentative nazionali anche in tornei internazionali. Quali giocatori hanno intrapreso la carriera di allenatore. Ma quanti sono i giocatori e gli allenatori? I giocatori a disposizione della gestione passata dal 1922 al 2005-06 sono 1112 compresi 104 portieri. Gli allenatori sono 73.

Osservazioni sull’attuale squadra e sul calcio teatino. Non voglio fare il profeta o colui che sa, ma vado affermando da tempo che sono molto scettico sull’andamento attuale della formazione del colle, una svolta strategica ci deve essere nelle scelte che riguardano esclusivamente il campionato.

Avevo espresso le stesse considerazioni anche per il Varese e basta vederlo in caduta verticale (anzi è di oggi che la squadra è in vendita!Ma non ci credo). Il mio giovane fans-edicolante Alessandro mi dice che ormai sono diventato un esperto tecnico (non è vero niente!) perché i miei giudizi, a breve termine, si stanno avverando. Alla domanda: “il suo Chieti è sempre lì fermo, anche se a 2 punti dalla vetta” ho risposto: “Avendolo visto ultimamente in TV sono rimasto così così, è vero che i conti si fanno a fine campionato i giocatori sono abbastanza tecnici per il torneo, ma l’agonismo avversario li frega e vengono infilati in velocità in difesa e a centrocampo, gli avversari giocano alla morte contro di noi con molto furore, con forza al limite delle rotture fisiche e insulti a non finire in campo e fuori. Situazione imbarazzante.

Fin qui niente di anomalo. Per me era previsto”. Come ho scritto nella mia intervista a questo sito in occasione di una partita della scorsa stagione…… “Il comportamento sportivo, leale e signorile nei confronti di coloro che hanno usato atteggiamenti al limite dell’offesa verso i colori neroverdi é stato esemplare (mi riferivo al presidente Angeloni). Magari avrebbero meritato un intervento rigoroso e severo, per molti atti che hanno rasentato l’antisportività. Forse i nostri modi di agire fanno parte dell’essere “Teatini”?”…..

Una cosa è certissima e ne sono sicuro, il Chieti ha dei tifosi che altri non hanno e forse loro trascineranno la squadra al successo e al posto che ci compete. Lo auspico e lo spero.

Ma su che cosa si basa questo assioma? Sui numeri. Sulla frequenza in Serie C (compresi C1 e C2) dal 1935-36 a tutto il 2007-08 su 609 squadre, il CHIETI si piazza al 4° posto con 48 campionati, preceduto da Prato (56), Legnano (52) e Spezia Ausonia (50). Seguono Treviso (47, Biellese (44), Carrarese (44) e poi Salernitana (44). Stranamente le squadre del Nord sono ai primi posti. Delle abruzzesi Giulianova (39) e ultima la recluta Piscina (1 pres). Ma gli organi sportivi non tengono conto dei meriti sportivi? Vogliamo fare un commento?

Non si è visto mai, riferendosi anche al campionato passato in Promozione, tanti tifosi seguire la propria squadra. Non vedo in questa zona tanta passione per la propria squadra. I Play-off per la categoria sono intricati, pericolosi e difficili ogni partita un tranello. Bisogna vincere solo il girone. Punto.

La squadra non viene seguita solamente a Chieti, siamo in molti fuori dalla “cinta daziaria”che si interessano al suo campionato. Mi hanno scritto da Roma, Venezuela, Brasile, poi da un emigrante appassionato, da Penne  da parte di L.D.S. che oltre a chiedermi notizie sulla squadra della sua città, letteralmente  mi scrive:…in bocca al lupo……….. ed al Chieti nella speranza che possiate da subito tornare a calcare i campi che più vi competono. Poi l’amico …….. teatino Doc da tempo a Milano e Varese, condivide con me le perplessità  e preoccupazioni sulla squadra e sull’andamento complessivo. Ma entrambi restiamo fiduciosi.

Secondo il mio modo di pensare, i campionati giocati nel Sud-Centro sono differenti da quelli giocati nel Nord-Centro. Il Chieti ha giocato quasi sempre con le squadre del Sud dove oltre ai campi molto infuocati, domina l’agonismo, la forza ed il vigore. Mentre invece nel Nord-Centro si pratica un gioco più tecnico, più compassato, più ragionato. Infatti, il Chieti ha fatto sempre bella figura appunto con le squadre centro-nordiche se si presenta con squadra a tasso tecnico adeguato, mentre invece ha sempre faticato con quelle centro-meridionali. Io non sto facendo del campanilismo, ma ho visto qui giocare le squadre dalla 3^ categoria alla Serie A, ogni 10 chilometri c’è una squadra di categoria superiore, giocano fra loro in allenamento, i tifosi vedono giocare la Serie A o B quando vogliono. Basta prendere magari una bicicletta ed assistere ad un incontro qualificato. Quindi sanno e vedono. Questione di cultura? Invece nel Sud-Centro so come giocano ma c’è una differenza, poi nelle Serie minori (dove attualmente gioca il Chieti)non sanno stoppare una palla a rientrare (che cos’è?), cross sbagliati, rimandi alla viva il parroco, appoggi (tutto da vedere), precisione (chi l’ha visto?), però molta forza, potenza, velocità molta velocità, agonismo e velleità di gioco. I vari Contini, Antignani, Galluzzo e Obbedio devono lavorare di più e si vede, vengono atterrati con tante scuse e poi via andare, ed il cambio di categoria si vede. Eccome. Sarò un po’ esagerato, ma la sostanza è questa. Mi darete ragione.

Ultimamente c’è stato un progresso generale ma non basta, il gap calcistico rimane, almeno per me e per quello che vedo. Qual è il vero calcio?

Allora la squadra deve essere adeguata al campionato che deve giocare, tecnico o agonistico, ecco il problema! Ma risolvibile. Adeguarsi al campionato che si gioca.

Di nuovo auguri a tutti e Forza Chieti.

(Licio Esposito)

25/03/07-ore 15 - A.FLACCO GT-CHIETI: 91° MINUTO

Domenica sera verso le ore 22 non trovando di meglio, a mio giudizio, da vedere alle televisioni dei programmi di mio gradimento, mi decisi di andare sulla parabola che forte dei suoi circa 200 canali mi permise di spaziare ed accedere a trasmissioni in qualsiasi parte d'Italia. Dopo qualche minuto nel mio lento "zapping" è apparso sullo schermo uno sventolio di bandiere di colore nero-verde. In brevissimi istanti ho pensato a quale squadra appartenessero quelle bandiere che somigliavano a quelle del CHIETI, ho letto subito la scritta in calce: FLACCO GIULIANO TEATINO- CHIETI 0-0    1°tempo, Campionato

Promozione girone B.
Nemmeno il tempo di pensare che si apre uno spiraglio nello sventolio e appare l'area della Flacco con palla a terra per un calcio di punizione diretto sanzionato dall'arbitro D'Adamo, tira il giocatore Nepa e palla in rete (3° minuto). Tutto in pochi secondi. Insomma avevo pescato non volendo la partita del Chieti in Serie Promozione. Meravigliato di questo andai a verificare il canale, si stava trasmettendo su Sky 910-canale Nostradamus. Dopo questa piacevole sorpresa mi sono sistemato per vedere all'opera questa squadra e rendermi conto della sua forza (12 punti di vantaggio) o sulla sua debolezza (altrettanti punti persi) per il secondo posto, avendo dovuto cedere il bastone del comando. Una vittoria odierna avrebbe riportato al comando la squadra, con l'attuale capolista Casoli, a riposo. Su una bandiera era stampato un numero "89" e mi stavo chiedendo che cosa volesse significare, forse la fondazione di qualche gruppo di tifosi? Forse sì. Dopo alcune impressioni telefoniche con l'amico Pierluigi Vitulli, mio webmaster, sono andato a controllare nel mio archivio. Infatti, nel campionato 1989-90 riportavo integralmente:

«SUPPORTER TEATINI: Nel mese di settembre nasce il gruppo "IRRIDUCIBILI" con la denominazione di "Irriducibili Skalo". In esso confluiscono diversi altri gruppi come Supporter Village, Indians Scalo, Orda Scalina, Amiterno's Brothers, quasi tutti giovanissimi. Comunque la lotta "pacifica" era la conquista dello spazio nelle curve dello stadio».

Lo sventolio delle bandiere era accompagnato dall'incitamento dei tifosi (circa 500?) che non hanno abbandonato la squadra se non dopo il tripudio finale. Credo che la società debba essere orgoglioso di avere questi sostenitori perché qui a Varese (Serie C2) il numero è certamente molto inferiore e vedere tanti appassionati per un Campionato di Promozione è veramente strabiliante.
Intanto la squadra gioca bene, anche se gli avversari sembravano inferiori ma si oppongono alla velocità e alla tecnica con moltissimi falli. Ma il fatto è che il Chieti non lasciava giocare e la difesa era insormontabile ed un centrocampo e gli attaccanti venivano avanti insieme ogni volta il Chieti si catapultava verso l'area avversaria. Intanto al 33° Doraci segnava dopo un rimpallo e dopo qualche minuto un tiro di Vespucci era parato e messo in angolo dal portiere "armadio" avversario. Molto bravo. Io aspettavo qualche parata del nostro Galli ma ho dovuto aspettare il 43° della ripresa, un tiro rasoterra di un attaccante del Flacco ha impegnato in una parata a terra il nostro che solo nel recupero è intervenuto, ma senza grande difficoltà, su un tiro scoccato da vicino. Poi normale amministrazione.
Nella ripresa il Chieti macina gioco e al 14° segna ancora Doraci su respinta difettosa di un avversario. Altra parata strepitosa del portiere avversario ma al 32° su una mischia il teatino Marcantonio segna da pochi passi. La differenza si vedeva sia tecnica che schematica ed era facile dire che le squadre avversarie sono deboli quando si gioca bene perché il Chieti, se è quello che ho visto io, è di categoria superiore.

Al 32° della ripresa dopo un attacco continuato dei neroverdi, segna Marcantonio da breve distanza. Partita chiusa nonostante una reazione, d'altronde debole e poco convinta, del Flacco che si infrangeva sulla barriera teatina che poi rilanciava con un attivissimo centrocampo. Mi è piaciuto molto il n.10 (Stella) che mi sembrava nel fisico e nel gioco l'ottimo n.10 del Portogruaro (Serie C2) visto qui a Varese qualche domenica fa, poi Partemi terzino alla Serao con propulsione offensiva e poi ancora Santarelli vera barriera che potrebbe benissimo giocare in C2.
Il mio giovane edicolante, e mio compagno di tribuna nelle partite del Varese, sarà ora contento di questa performance con 1° posto perché oltre a seguire le mie rubriche (specie quelle neroverde) è anche diventato appassionato del Chieti ( forse lo fa per farmi contento) ma mi chiede sempre del perché del vantaggio perso. Siamo d'accordo che è una questione di testa! In ogni modo la squadra c'è, i tifosi pure e la società sta facendo bene. Un’iniezione di fiducia per l'allenatore Assetta con gli auguri della vittoria finale.
(Articolo di Licio Esposito - Varese).

VARESE  19 Aprile 2017

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