Un undici neroverde del campionato di serie C 1967-68: da sinistra Lancioni, De Pedri, Montanaro, Savini, Martella, Gridelli, Contestabile, Dalle Fratte, Cignani, Galati, Ascatigno


(di Franco Zappacosta)

La Civitella nel destino. Lì conobbe, da ospite, una delle più grandi delusioni della sua lunga attività calcistica, poi quello stesso campo divenne “casa sua” e vi rimase per due stagioni. <E’ stato un bellissimo periodo. Ho vissuto a Chieti due anni splendidi, con mia moglie e mia figlia. Ho conosciuto tanta gente per bene, ho stretto amicizie e dal punto di vista professionale è stata per me un’altra tappa importante>. Questo disse nel riparlare della sua esperienza in Abruzzo il portiere Antonio Gridelli, neroverde dal 1966 al 1968, nato a San Mauro Pascoli il 18 ottobre 1936 e scomparso il 17 novembre 2006 a Savignano sul Rubicone a soli 70 anni vinto in pochi mesi da un male incurabile, proprio lui al quale il cielo (o la natura) aveva dato mezzi fisici eccezionali, oltre ad una spiccata agilità. Quattro le promozioni conquistate da Gridelli: due dalla D alla C (con Chieti e Sorrento), due dalla C alla B (con Prato e Sorrento). Nel Chieti totalizzò 70 presenze, 76 quelle collezionate in serie B.

Il sogno spezzato. Campionato 1960-61, ultima giornata 4 giugno 1961. Trapani e Cosenza sono appaiate in vetta alla classifica (hanno 46 punti) e si preparano a disputare la volata finale per conquistare lo storico traguardo. Quella domenica i siciliani sono impegnati a Chieti, mentre il Cosenza riceve il Cral Cirio Napoli in lotta per la salvezza. I neroverdi si sono messi al sicuro nel turno precedente (1-1 a Napoli contro il Cral Cirio) dopo una stagione piena di sofferenze (e paura).

Il Trapani viene clamorosamente sconfitto 1-0 alla Civitella, a Cosenza finisce 0-0 e sono i rossoblù calabresi a trionfare per un solo punto di vantaggio sui rivali, grazie ovviamente all’inestimabile “regalo” del Chieti. Fu un pomeriggio drammatico per le tifoserie delle due città in lotta per la B, anche per l’accavallarsi di notizie mai del tutto sicure: non c’era nulla, a livello di informazioni, che annullasse le distanze e tenesse i tifosi aggiornati in tempo reale. Altra epoca…

Ecco come andarono le cose alla Civitella il 4 giugno 1961.

Chieti-Trapani 1-0

Chieti: Milan; Adorni, De Benedictis; Rocchi, Tiberi, Orlandi; Felicani, Montelli, Grotti, Casisa, Cavalletti. All. Bellini

Trapani: Gridelli; De Dura, Ancilotti; Vascotto, Zanellato, Sassi; Nardi, Castaldi, Merendino,Tomassoni, Manenti. All. Dugini

Arbitro: Monti di Ancona

Rete: st 7’ Felicani

E’ interessante rileggere la cronaca pubblicata su “Il Tempo” lunedì 5 giugno.

<Aveva cullato tanto il suo sogno per la serie B la squadra del Trapani che quasi non credeva di doverlo bruscamente interrompere negli ultimi 90 minuti del campionato. Tensione nervosa, decisione dell’avversario nel non voler assolutamente mollare, terreno di gioco in cattive condizioni sono stati i fattori essenziali che l’hanno costretto alla resa. Non si può parlare in questo caso di risultato a sorpresa poiché erano note le difficoltà che il Trapani avrebbe incontrato alla Civitella. Il Chieti, anche se a stento si è salvato dalla retrocessione, non poteva mancare di riguardo verso il suo pubblico. Ha sofferto tanto lo sportivo neroverde in questo campionato che sarebbe stato irriguardoso negargli l’ultima soddisfazione. Il Trapani poteva pure vincere ma doveva meritarlo e il campo non ha detto nulla a suo favore. Ha deciso l’incontro una zuccata del solito Felicani. Su punizione battuta da Rocchi, l’attaccante si è trovato solo fra due difensori fermi e staccando quel tanto che bastava ha messo in rete>.

Da Cosenza arrivano i doverosi ringraziamenti. Sempre su “Il Tempo” di lunedì 5 si legge: <… Negli ultimi minuti il pubblico sembrava impazzito tanto più che al termine del primo tempo era circolata la voce che il Trapani era riuscito a chiudere la prima parte dell’incontro a Chieti sul doppio zero. Ma dove non è arrivato il Cosenza è arrivato il Chieti che si può ben dire ha regalato il campionato al Cosenza e col campionato la promozione nella serie superiore>.

<Quella delusione è stata difficile da dimenticare. Me la sono portata dentro per molto tempo. Ma onore al Chieti per aver fatto semplicemente e onestamente il suo dovere> ci disse un giorno Antonio toccando lo “spinoso” argomento il cui ricordo gli provocava sempre un po’ di amarezza.

campionato di serie B Brescia-Prato 1-1 del 10 maggio 1964. Gridelli a difesa della porta toscana

 

La partita che chiuse la stagione 1960-61 ci porta anche a ricordare doverosamente un bravo attaccante del Chieti: Emanuele Felicani nato a Bologna il 12 ottobre 1938, giunto dalla serie B dove nel 1959-60 aveva giocato con il Messina totalizzando 5 presenze e 1 gol (contro il Marzotto). I siciliani l’avevano preso dalla Mirandolese. “Felix”, così era soprannominato da compagni di squadra ed amici, in quel campionato s’impose come miglior realizzatore neroverde con 6 reti (al pari dell’altro attaccante chietino Gianfranco Grotti). Poi passò al Siena, Crotone, Benevento e Maglie. Il suo giro d’Italia si concluse a Mesagne (Brindisi) dove rimase con la moglie a lungo acquistandovi casa. Nel centro pugliese i tanti amici volevano che tornasse sempre a parlare sia del gol che era costata la promozione in B al Trapani sia del suo calcione ad un avversario in Reggina-Chieti dello stesso anno: l’episodio provocò un’invasione di campo, i neroverdi si rifugiarono in fretta e furia negli spogliatoi, Felicani si consegnò tra le braccia dei dirigenti reggini che lo sottrassero al pericoloso contatto con alcuni esagitati tifosi amaranto.

Fatal Chieti. Antonio Gridelli è stato apprezzato dai tifosi di tutte le squadre nelle quali ha giocato, fu pertanto generale e sincero il cordoglio di club e tifosi. Ecco gli articoli nei quali venne ricordato il portiere romagnolo.

<Il Trapani Calcio (Fonte “Midollogranata”) piange Antonio Gridelli, uno dei migliori guardiapali granata di tutti i tempi. L’ex numero uno è scomparso nei giorni scorsi dopo aver tagliato il traguardo delle settanta primavere. Era nato a San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì, il 18 ottobre nel 1936 e giunse a Trapani ad inizio della stagione 1957-58, proveniente dall’Alma Juve Fano. Debuttò a Marsala, in occasione del derby valido per la prima giornata del campionato di IV Serie d’Eccellenza, e fu subito vittoria grazie a una rete di Zucchinali realizzata al 21’ del primo tempo e difesa, con bravura, dallo stesso numero uno. Un exploit che per decenni è stato ricordato dai tifosi del tempo. A fine anno totalizzò 25 presenze mentre l’anno dopo disputò 15 partite risultando decisivo, in particolare, in occasione della gara disputata ad Ancona il 5 aprile del 1959. In quella gara, infatti, Gridelli neutralizzò un calcio di rigore calciato dal dorico Rambotti salvando il pareggio (1-1). Appena sette giorni prima, sempre in trasferta, ad Arezzo aveva bloccato un altro penalty tirato da Tognoni. Il maggiore numero di presenze in maglia granata Antonio Gridelli lo mise assieme nel corso della stagione 1959-60, 32, con il Trapani che chiuse al terzo posto. L’anno dopo l’estremo difensore fu uno dei protagonisti assieme a Cimpiel con il quale si divise il compito di estremo difensore, rispettivamente 23 e 11 presenze, nel famoso campionato 1960-61 quando la serie B sfumò all’ultima giornata nella fatal Chieti. E dopo Trapani Gridelli indossò tra le altre anche la maglia del Sorrento ottenendo uno storico primato di imbattibilità. Era tornato più volte nel capoluogo, una prima volta per partecipare ad una rimpatriata di vecchie glorie indossando casacca e pantaloncini, sempre pronto a raccogliere l’invito dei tanti amici che ancora oggi lo ricordano sia per la bravura che per lo spessore umano>.

Stessa commozione da Sorrento (Fonte L’Eco di Roccasecca): <La notizia è giunta inaspettata. Antonio Gridelli è scomparso all’età di 70 anni. Gridelli fu il portiere della storica promozione del Sorrento in serie B nel campionato 1970-71, restando imbattuto per 1.537 minuti: tale record fu superato in seguito solo da Emmerich Tarabocchia del Lecce, nel campionato 1973-74 (1.791 minuti). Sul sito ufficiale del Sorrento viene così ricordato. “Gridelli resterà uno dei simboli della gestione di Lauro e Torino, qui dove fu protagonista brillante dal 1968 al 1972, volando dalla serie D alla serie B. Gridelli è ricordato negli almanacchi del calcio per una sua straordinaria performance: nell’annata del salto in B mantenne imbattuta la porta rossonera per 1.537 minuti pari a 17 partite, circa cinque mesi, dal 22 novembre 1970 al 5 aprile 1971. Era il Sorrento ancora ricordato dai tifosi come un ritornello: Gridelli, Nazzi, Fiorile, Savarese, Mamilovich, Lorenzini, Angrisani, Furlan, Sportiello, Noletti e Bozza, completato da Bruscolotti, Costantino, Silvestri, Biasini, Moscarella, Cicivizzo”>

Gridelli nella formazione del Prato (serie B 1963-64)

 

Gridelli con la maglia dei toscani

 

In Abruzzo. Nell’estate del 1966 il presidente Guido Angelini per riportare il Chieti in serie C dopo una dolorosa retrocessione progettò una squadra fatta da giocatori che avessero nell’esperienza il loro requisito principale. Questa idea-guida ispirò l’operazione con l’Akragas che portò in neroverde il portiere Antonio Gridelli e i difensori Giuseppe Savini (terzino di Loreto Aprutino) e il libero Nello Sgorbissa (veneziano). Ciliegina sulla torta Fernando Ascatigno, che sarebbe stato compagno di Gridelli in anni successivi al Sorrento.

Gridelli, fisico da corazziere, confermò le referenze con le quali si era presentato. Portiere di sicura affidabilità e di riconosciuta serietà professionale. Moglie (la signora Laura è purtroppo scomparsa a soli 6 mesi di distanza da Antonio) e figlia, Anna Maria, che allora aveva due anni, lo seguirono a Chieti. <Ero molto piccola e non ho ricordi, ma del periodo vissuto a Chieti, dei compagni e degli amici che aveva conosciuto da ragazza poi ho spesso sentito parlare mio padre> ricorda Anna Maria Gridelli e anche la sorella, Marta Gridelli, custodisce con affetto la memoria di Antonio: <Apprezzato ovunque, bravo e leale, era tanto grande e forte che gli ripetevo: Tonino, tu vivrai cent’anni, e invece… Ma in questo calcio ci sarebbe stato con molto disagio viste le sue qualità umane>.

L’allenatore Piero Castignani disse un giorno: <Gridelli è l’ideale uomo spogliatoio. E’ un giocatore determinante non soltanto in campo, ma anche fuori. Cementa il gruppo con la sua esperienza e il suo buon senso, aiuta a risolvere piccoli e grandi problemi che possono sorgere all’interno della squadra>.

Antonio Gridelli debuttò in maglia neroverde il 25 settembre 1966, prima giornata del campionato di serie D:

Chieti-Martina Franca 3-0

Chieti: Gridelli; Pozzi, Savini; Pezzotti, Montanaro, Martella; Bonaldi, Martegiani, Ascatigno, Dalle Fratte, Spinelli.

Martina Franca: Buffon; Lanzillotti, Tria; Caramanno, Pellegrini, Chinellato; Rizzo, Sciacovelli, Barbieri, Varvano, Montegano

Arbitro: De Silvestri di Ascoli Piceno

Reti: st 4’ Ascatigno, 12’ Spinelli, 38’ Martegiani

Questo ricordo lo dovevamo ad Antonio Gridelli. Non bisogna dimenticare le belle figure che hanno dato lustro ai colori neroverdi.

campionato di serie D 1968-69 Savoia-Sorrento 1-3. Un intervento di Gridelli protetto dai difensori del Sorrento (maglia bianca con strisce diagonali rossonere)

 

Intervento di Antonio Gridelli in Sorrento-Avellino 1-0 del 23 novembre 1969

 

l'esultanza di Gridelli al termine del derby-spareggio per la promozione in C contro la Turris disputatosi allo stadio Flaminio di Roma il 2 giugno 1969 vinto dai rossoneri sorrentini 1-0

 

Concludiamo con due foto delle formazioni nelle quali ha militato Gridelli: Ravenna e Sorrento

 

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