Tormen in una foto dell'epoca

 

(di Franco Zappacosta)

Dalle Dolomiti alla Maiella. Per un appassionato di mountain bike l’accostamento sembra pertinente. Il personaggio in           questione è Antonio Tormen, nato a Belluno il 2 febbraio 1955, mediano neroverde nel campionato 1975-76. Durò soltanto otto mesi l’esperienza di Antonio a Chieti ma sufficienti per stabilire un solido legame con i colori che noi amiamo. <In una stanza di casa, tra i gagliardetti delle squadre dove ho giocato, c’è anche quello neroverde. Quando lo guardo si mette in moto il meccanismo della memoria e affiorano i ricordi che sono tanti. In estate vado quasi sempre in vacanza in Salento dove incontro il mio amico Claudio Berlanda e in autostrada capita di rivedere la collina di Chieti. Dico allora a mia moglie: un giorno ci fermiamo, voglio fare un salto in città. Magari accadrà la prossima volta, chissà…>.

Antonio Tormen quando arrivò a Chieti aveva già debuttato in serie A con la maglia della Fiorentina. Ecco quel pomeriggio per lui indimenticabile.

18 maggio 1975 Sampdoria-Fiorentina 3-4

Sampdoria: Cacciatori (2’ Bandoni); Romei, Arnuzzo; Valente (46’ Repetto), Lippi, Salvi; Boni, Rossinelli, Bedin, Maraschi, Magistrelli. All. Corsini

Fiorentina: Superchi; Della Martira, Lelj; Beatrice, Merlo, Caso; Antognoni, Rosi (70’ Tormen), Saltutti, Speggiorin, Casarsa. All. Rocco

Arbitro: Lo Bello

Reti: 10’ Caso, 17’ Magistrelli, 23’ Valente, 44’ Speggiorin, 73’ e 79’ Saltutti, 85’ Repetto

La stagione 1975-76 iniziò in maniera disastrosa per il Chieti allenato dallo scomparso Adelmo Capelli. Nelle prime sei partite la squadra conquistò solo tre punti, frutto di altrettanti pareggi. 15 settembre Chieti-Pisa 0-0; 22 settembre Grosseto-Chieti 2-1; 29 settembre Montevarchi-Chieti 3-0; 5 ottobre Chieti-Teramo 0-1; 12 ottobre Lucchese-Chieti 1-1; 19 ottobre Chieti-Spezia 0-0.

Il presidente Angelini corse ai ripari nella finestra autunnale del calcio mercato e ottenne dalla Fiorentina il prestito del giovane mediano Tormen per irrobustire il centrocampo. Il giocatore bellunese lasciò il Modena in B, dov’era stato spedito dal club viola, e giunse a Chieti. Il suo inserimento si rivelò subito efficace ma non risolse il problema alla radice. Infatti, se difesa e centrocampo erano sufficientemente affidabili, la sterilità della squadra costituiva l’autentico pesantissimo handicap. Fu preso anche l’attaccante Zeli che per la verità quasi non si reggeva in piedi, martoriato da vari guai fisici.

Tormen sin dal debutto dimostrò il proprio valore, tant’è che con il veneto in campo il Chieti riuscì a pareggiare in trasferta contro la capolista al termine di un’eccellente prestazione.

26 ottobre 1975 Rimini-Chieti 0-0

Rimini: Sclocchini; Agostinelli, Natali; Sarti, Rossi, Berlini; Fagni, Di Maio, Cinquetti (80’ Campi), Guerrini, Carnevali. 12. Hoffstetter, 14. Marchi. All. Meucci

Chieti: Cimpiel; Guasti, Monico; Tormen, Grezzani, Fellet; Umile, Anelli, Modonese, Zanotti, Pennati. 12. Capponi, 13. Mircoli, 14. Beltramini. All. Capelli

Arbitro: Romanetti di Messina

La Gazzetta dello Sport titolò <Dal Chieti stop alla capolista>. E l’inviato Silvano Stella scrisse: <Il pari va stretto agli abruzzesi, Umile ha fallito due clamorose palle-gol, la seconda addirittura a porta spalancata>.

Il Chieti conquistò il primo successo in campionato soltanto alla decima giornata: 16 novembre 1975 Chieti-Sangiovannese 1-0, rete di Stellone dopo 7 minuti.

Gran combattente, giocatore di grinta e temperamento (razza Piave, il bellunese) nei tabellini delle partite disputate da Tormen fra le note compare spesso l’ammonizione a suo carico. E infatti il 23 novembre in Anconitana-Chieti l’arbitro Casella di Voghera lo ammonì per un duro intervento su Paglialunga (tra l’altro autore al 9’ del gol dorico per l’1-0 decisivo) che proseguì la gara menomato.

Tormen collezionò a Chieti 29 presenze con un gol, realizzato nel corso di questo match (in panchina era subentrato Omero Tognon dopo l’esonero di Capelli):

8 febbraio 1976 Chieti-Grosseto 2-1

Chieti: Capponi; Monico, Guasti; Tormen, Grezzani, Fellet; Fruggeri (66’ Stellone), Zanotti, Zeli, Anelli, Pennati. 12. Serano, 13. Beltramini. All. Tognon

Grosseto: Negrisolo; Brezzi, Martelli; Arecco, Pezzopane, Cherubini; Zauli (46’ Ciolli), Chinellato, Di Prospero, Ciacci, Biloni. 12. Bandieri, 13. Marchetti. All. Robotti

Arbitro: Paparesta di Bari

Reti: 9’ Tormen, 26’ Anelli, 70’ Di Prospero.

Sulla Gazzetta dello Sport così venne descritto il gol del mediano: <Su lancio di Fruggeri, Tormen penetra nell’area toscana e batte Negrisolo in uscita>.

In un’intervista rilasciata qualche tempo fa hai avuto belle parole a proposito delle città dove hai giocato, dicendo che di tutte conservi un bel ricordo: Modena, Livorno, Foggia. Non veniva citata la pur breve esperienza di Chieti.

<Per carità, è stata solo una dimenticanza nel corso di una conversazione fatta con molta fretta. E’ chiaro che dei posti in cui sei stato a lungo conservi ricordi più nitidi, però anche a Chieti, dove mi sono fermato per meno di un anno, posso dire di essermi trovato benissimo. Non fu un’annata molto fortunata pensando al risultato finale, ma per il resto la definisco una parentesi positiva della mia carriera. Ho immagini di luoghi e di persone: penso al presidente Guido Angelini, uomo eccezionale, ai bravi compagni di allora, con alcuni dei quali ho ancora rapporti di amicizia. Ho rivisto Monico l’estate scorsa, si occupa anche lui di calcio ed è venuto a trovarmi. Quando vado in vacanza nel Salento incontro il vostro Claudio Berlanda che abita a Lecce. Non dimentico le passeggiate lungo Corso Marrucino, il mare di Francavilla, le cene al lunedì presso il ristorante La Buccia in un paese vicino (Ripateatina n.d.a.). Ti confesso che quando lasciai la serie B e il Modena, non rimasi deluso perché Chieti in quegli anni era una piazza di una certa importanza in serie C>.

Quella stagione si concluse con un’amara e inattesa retrocessione.

<Mancò un po’ di fortuna, la squadra in difesa e a centrocampo aveva giocatori di buon livello. In porta c’era uno esperto come Cimpiel, Grezzani avrebbe fatto la B, idem Guasti, Fellet la B e la A, Monico era un marcatore implacabile. In mezzo con me giocavano Anelli, Zanotti, che ho ritrovato da avversario, e altri elementi di qualità. Purtroppo in attacco la squadra presentava limiti evidenti. Umile, Modonese, Stellone non riuscirono a dare il contributo di gol necessario per conquistare la salvezza. E Zeli, preso con me, era in condizioni a dir poco precarie>.

Sfogliando le raccolte dei giornali sportivi spesso abbiamo letto di tue ammonizioni.

<A Chieti sono arrivato giovanissimo, ero un ragazzino di vent’anni. Avevo forza, grinta, in campo non temevo nessun avversario. Più quantità che qualità. Non sono mai stato un uomo da ultimo passaggio, però andando avanti mi sono affinato, non più un semplice incontrista. E i miei gol, inoltre, li ho sempre assicurati. Sapete che una volta in un ruvido scontro ho mandato in ospedale Claudio Berlanda?>.

Accadde in un Livorno-Chieti. Già, Antonio Tormen in seguito affrontò quattro volte il Chieti da avversario, sempre in maglia amaranto. Bilancio in perfetta parità: una vittoria a testa e due pareggi. Rivediamoli questi incroci.

14 gennaio 1979 Chieti-Livorno 1-0

Chieti: Di Carlo (63’ Violini); Di Brino, Berlanda; Rossi, Bertuolo, Nuti; Oliva, Ianniello, Luzi, Salvori, Beccaria. 13. Tinucci, 14. Antignani. All. Volpi

Livorno: Tacconi; Azzali, Mucci; Tormen, Petrangeli, Cappelletti; Mondello, Aristei, Vitulano (46’ Zottoli), Bertocci, Barducci. 12. Castelli, 14. Urban. All. Burgnich

Arbitro: Vitali di Bologna

Rete: 23’ Luzi

In quella partita Di Carlo (frattura al naso) e Berlanda (frattura terza vertebra) finirono in ospedale (il Santissima Annunziata) e al termine il presidente Luciano Marino accusò il Livorno di gioco duro. <Ma tra me e Claudio il contrasto fu assolutamente fortuito. Ne ho riparlato spesso con lui scherzandoci su>.

27 maggio 1979 Livorno-Chieti 1-1

Livorno: Tacconi; Azzali, Mucci; Tormen (72’ Piccini) Petrangeli, Cappelletti; Barducci, Aristei, Vitulano, Zottoli, Mondello. 12. Castelli, 14. Morini. All. Burgnich

Chieti: Violini; Rossi, Berlanda (37’ Lombardi); Nuti, Bertuolo, Riccardino; Salvori, Ianniello, Antignani, Brunetti, Beccaria. 12. Di Carlo, 14. Luzi. All. Volpi

Arbitro: Corigliano di Crotone

Reti: 43’ Vitulano, 76’ Beccaria.

Anche stavolta a Berlanda il Livorno non portò fortuna: fu costretto ad uscire per una forte contusione. Tormen? Innocente.

Le due squadre (con Tormen in campo) si ritrovarono di fronte anche nella stagione successiva.

28 ottobre 1979 Chieti-Livorno 0-0

Chieti: Marigo; Mattolini, De Canio; Cavallari, Bertuolo, Lombardi; Monzani, Sassanelli (49’ Di Donato), Tomba, Ferretti, Beccaria. 12. Eberini, 13. Luteriani. All. Volpi

Livorno: Incontri; Azzali, Mucci (46’ Spigoni); Tormen, Petrangeli, Cappelletti; Romanini, Bedin, Martelli, Della Volpe, Vitulano. 12. Bertolini, 14. Venturini. All. Burgnich

Arbitro: Pezzella di Frattamaggiore

Tra le note sapete cosa compare? Ammoniti Tormen…

Per il Chieti fu il primo punto: alla quinta giornata.

2 marzo 1980 Livorno-Chieti 2-0

Livorno: Bettolini; Azzali, Mucci; Tormen, Petrangeli, Cappelletti; Venturini, Bedin, Vitulano, Della Volpe, Zottoli. 12. Sasseta, 13. Barducci, 14. Magi. All. Burgnich

Chiieti: Marigo; Mattolini, De Canio; Nardello, Bertuolo, Lombardi; Cavallari, Sassanelli, Luteriani, Ferretti, Beccaria. 12. Violini, 13. Antignani, 14. Di Donato. All. Volpi

Arbitro: Tubertini di Bologna

Reti: 22’ Vitulano, 77’ Venturini

Rimpianti per non essere mai rientrato alla Fiorentina?

<Nessun rimpianto. Dopo tre prestiti, la società decise di non riprendermi e ho proseguito il mio buon percorso disputando oltre 400 partite tra i professionisti. Sono soddisfatto di quello che ho ottenuto tenendo anche conto del fatto che una volta era più difficile emergere, dovevi essere veramente bravo per importi. E si badava alla qualità. Ora si privilegia la fisicità, macchine in palestra aiutano a creare fisici strutturati. Diminuisce la qualità e la gente non va più allo stadio. A Livorno, Foggia, Udine vedevo sempre spalti strapieni. Adesso…>.

Antonio è rimasto nel calcio.

<Ho allenato in serie D per 18 anni, in Veneto e in Trentino. Dopo tanto tempo ho deciso di smettere ed ho assunto un altro ruolo. Ora sono direttore sportivo a Feltre, girone C della serie D. Ho costruito una squadra giovane, il più “vecchio”, tra virgolette, è un ragazzo del ’90. Stiamo ottenendo risultati apprezzabili. Dopo il calcio, la mia passione è la mountain bike>.


Antonio Tormen in "borghese" oggi

E Chieti?

<Te l’ho detto. La prossima estate, andando giù in Salento, faccio una sosta in Abruzzo. Esco al casello di Chieti e vado a rivedere prima lo stadio, poi salgo su in città. Voglio che anche mia moglie la conosca. Intanto mando un affettuoso saluto ai tifosi neroverdi augurando loro le più grandi soddisfazioni. Quel gagliardetto in casa me li ricorda sempre>.

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