Rizzotto prima della partita contro il Cral Napoli Cirio

 

(di Franco Zappacosta)

A Cologna Veneta, località della pianura veronese famosa per un gustoso dolce natalizio, il “mandorlato”, vive un signore che il 29 settembre compirà 87 anni. Il suo nome è Sergio Rizzotto e sessant’anni fa difese la porta del Chieti. Per due stagioni, 1958-59 e 1959-60, sempre presente. O quasi: saltò soltanto una gara <per una cattiveria del commissario di campo presente in tribuna in un derby a Pescara> la sua lucida precisazione.

Rizzotto, pallone tra le mani, prima del derby contro il Pescara

 

Quando incontriamo questi “grandi del passato” (come Dino Tormene e Tonino Salvatore, Rocco Melideo e Vittorio Giannini, Piero Merlo e Ugo Lorenzi o Radames Pizzolitto con il quale abbiamo avuto la fortuna di scambiare una breve chiacchierata qualche mese prima della sua scomparsa avvenuta nel dicembre scorso) proviamo sentimenti diversi, un mix di ammirazione, commozione, rispetto, gratitudine. I loro racconti regalano immagini in bianco e nero e guardare queste cartoline suscita intense emozioni.

Anche Sergio Rizzotto conserva ricordi nitidi della sua esperienza teatina: partite e compagni di squadra. Soprattutto conferma il suo grande affetto verso la città e la gente teatina, e un profondo ed intatto attaccamento ai colori neroverdi.

Ha una particolarità il percorso professionale dell’ex portiere. La carriera venne scandita da pochi trasferimenti, ma furono tutti di lunghissimo chilometraggio: da Bolzano a Cosenza, da Cosenza a Chieti, da Chieti a Reggio Calabria, un vero giro d’Italia.

Dopo gli anni della formazione giovanile in varie società dilettantistiche venete, Sergio passò al Bolzano nel 1954-55 in serie C (girone unico). Suoi compagni in Alto Adige Bruno Capra (per un decennio al Bologna in serie A) e Gastone Lenzi che avrebbe giocato nel Torino. Nel 1957-58 si ritrovò dalla parte opposta della penisola, a Cosenza, serie D e con i rossoblù silani vinse il campionato di quarta serie grazie soprattutto ai gol del centravanti triestino Mario Uxa e al suo ottimo rendimento tra i pali. La buona stagione disputata in Calabria gli valse il trasferimento al Chieti nell’estate del 1958. Fu un’annata favolosa (ciliegine sulla torta i due successi nei derby contro il Pescara), la squadra neroverde conquistò un eccellente terzo posto alle spalle del Catanzaro e del Cosenza. 

Un allenamento alla Civitella nell’estate 1958. Nella fila in primo piano riconoscibili: Giannini, Marchetti, Olivieri (a petto nudo), Villa. Nella linea più a destra: Tantardini, Rizzotto, Farina

 

Rinviata Chieti-Lecce il 21 settembre, prima giornata in calendario, Rizzotto esordì in neroverde domenica 28 proprio contro la sua ex squadra. Chieti-Cosenza finì 1-1.

Chieti: Rizzotto; Villa, Spinosi; Frati, Pizzolitto, D. Rosati; Olivieri, Peruzzi, Merlo, Mascherpa, L. Orazi

Cosenza: Sartori; Regalino, Coaro; Federici, Bordignon, Delfino; Risos, Ardit, Martino, Della Pietra, Palpacelli.

Gara arbitrata da Negri di Monza. Le reti furono messe a segno da Risos e Peruzzi.

Il Chieti era allenato da Valeriano Ottino (sostituito per alcune settimane da Renzo Menozzi). <Avevamo attaccanti che segnavano parecchio> rammenta Rizzotto e in realtà elementi come Peruzzi e Olivieri erano straordinari goleador e uno spiccato fiuto della rete avevano anche Luigi “Gig” Orazi e Giuseppe Mascherpa.

Il Chieti ‘58-59. In alto da sinistra Frati, il dirigente Di Cosmo, Vascotto, l’allenatore Menozzi, Spinosi, Melideo, Pizzolitto, Rizzotto, Rosati. Accosciati da sinistra Olivieri, Gigi Orazi, Merlo, Mascherpa, il “mitico” Apolloni

 

<Chieti per me fu una scoperta. Mi ci trovai subito bene. Abitavo in un piccolo appartamento in centro>. Il tempo ha cancellato nella mente il nome della via ma Sergio semina indizi… <Alla fine del corso Marrucino c’era una discesa, poi a destra degli scalini, un arco e un altro arco ancora>. Beh, non possiamo che essere in via Toppi, verso Porta Pescara. <Sì, credo che si chiamasse così la zona>.

Un primo piano di Sergio Rizzotto

 

I suoi compagni. <Tom Rosati è una delle figure che non dimentico, del gruppo faceva parte un giovane difensore di Chieti, molto forte, Rocco Melideo, un grande amico era Gigi Orazi>. La Civitella: <Ci temevano tutti quando giocavano sul nostro campo. Quell’anno battemmo anche il Catanzaro che poi vinse il campionato. Uno spettacolo i tifosi sulla gradinata e nel prato, sempre strapieni. Ci davano una spinta speciale>.

Incontro al termine del campionato 1958-59 per brindare all’ottimo risultato finale. Nella foto il presidente Marinelli, dirigenti, collaboratori, giocatori, giornalisti, tifosi. La sede della società era nel palazzo ex Enal all’inizio della Villa Comunale

 

Il primo anno: <Bellissimo, restammo in corsa per il successo finale. In quello successivo ci salvammo con una certa tranquillità. A conti fatti due campionati molto buoni. Avrei potuto stabilire un record per quei tempi: sempre in campo per due stagioni di fila. Purtroppo fui costretto a saltare la partita a Foggia> quando tra i pali venne sostituito dalla “riserva” Ernesto Alicicco che nella vita post calcistica sarebbe stato medico e per un lungo periodo responsabile dello staff sanitario della Roma.

Perché quell’assenza? <Il commissario presente a Pescara, quando vincemmo 1-0, riferì all’arbitro cose poi finite nel referto il che indusse il giudice sportivo un po’ di settimane dopo a darmi un turno di squalifica. Incomprensibile. La società allora dava mille lire di multa ai giocatori in caso di squalifica, ma il presidente non volle una lira da me ritenendo ingiusta la sentenza>.

Lo “scudetto” realizzato dal fotografo teatino Rinaldo Spinozzi per il 1958-59

 

Sergio Rizzotto ha un grande desiderio: rivedere la nostra città. <Proprio giorni fa pensavo: mi piacerebbe fare un giro a Chieti, chissà…>. Perché Chieti e il Chieti non li ha dimenticati. <Ho vissuto due anni molto belli e sono stato sempre orgoglioso di aver vestito la maglia nera con il colletto verde>.

Il Chieti 1959-60

 


Nella stagione 1959-60 il tecnico Valeriano Ottino venne sostituito dal “teatino” Novelli. In alto l’allenatore Ermete Novelli, De Benedictis, il dirigente Civitarese, Giannini, Pizzolitto, un tifoso, Rizzotto, Melideo, il dirigente Marcantonio, il dirigente Novelli. Accosciati da sinistra Frati, Rosati, Faleo, il massaggiatore Apolloni, Casisa, Vascotto, Alceo Luna

 

Infatti devi sapere che i tifosi più anziani conservano ancora la memoria del tuo nome <Mi fa molto piacere>. La figlia Cristina riesce a spiegarlo: <Mio padre si è sempre comportato con serietà e impegno, per questo ha lasciato ovunque un buon ricordo di sé. A scuola c’è un collega calabrese che mi ha detto: “a Reggio Calabria molti tifosi sanno chi è stato Rizzotto”>.

Gruppo di neroverdi con il tecnico Ermete Novelli: è il 10 aprile 1960 Chieti-Cosenza 2-1. Accosciato ultimo a destra Sergio Rizzotto

 

Dopo l’Abruzzo, nuovo trasferimento nel profondo Sud, destinazione Reggina. A Chieti, per sostituirlo, arrivò un altro portiere veneto, il vicentino Otello Milan.

La rosa al completo: siamo nella stagione 1959-60



<Ma al termine di quel campionato dissi basta. Ho lasciato il calcio vero a quasi trent’anni>. Perché così presto? <Ero troppo lontano da casa, mi ero sposato, era nata la mia prima figlia, e poi non è che si guadagnasse tanto… Ma forse sono stato uno stupido>.

Chieti 1959-60. In piedi De Benedictis, Faleo, Melideo, il tecnico Novelli, Allegretti, Alceo Luna, Pizzolitto. Accosciati: il massaggiatore Apolloni, Vascotto, Mascherpa, Casisa, Giannini, Rizzotto

 

Sergio in seguito ha svolto l’attività di rappresentante di commercio, nel settore dei prodotti alimentari. E’ stato uno dei migliori collaboratori sui quali abbia potuto contare l’azienda di Giovanni Rana.

A Cologna ha avuto per un po’ responsabilità tecniche in ambito giovanile. Nel maggio del 2017 è stato premiato dalla sua vecchia società per il lustro dato al club gialloblù anche per il buon passato da giocatore. <Esordì nella porta del Cologna a 15 anni>  è stato sottolineato nei discorsi di rito. Con lui premiata un’altra gloria locale, Antonio Vedovato, calciatore e poi dirigente del Cologna. La cerimonia ha avuto ampio risolto sulla pagine del L’Arena, il quotidiano di Verona.

Vedovato (a sinistra) e Rizzotto (a destra) premiati dal Cologna Veneta nel maggio 2017 (foto da L’Arena)

 

Sergio Rizzotto sta bene (<ma cinquant’anni fa stavo un po’ meglio…> fa sorridere con la pronta battuta), conversa piacevolmente e con lucidità. L’amata moglie Marisa è scomparsa alcuni anni fa ma l’ex neroverde è circondato dall’amore delle due figlie, Cristina e Beatrice, e dei nipoti.

I due portieri neroverdi Rizzotto e Dolce

 


Il Chieti 1959-60 con l’allenatore Ottino, alla sua sinistra Melideo. Rizzotto è l’ultimo accosciato

 

Sergio, dopo anni difficili, il Chieti adesso è stato promosso in serie D. Finalmente una gioia. <Mi dai una bella notizia perché i successi della squadra neroverde mi rendono felice. La mia mente torna di tanto in tanto a quegli anni meravigliosi, i ricordi legati al Chieti non mi hanno mai lasciato. Mando i miei saluti insieme con un abbraccio affettuoso ai tutti i tifosi chietini e auguro loro e alla società le migliori fortune>.

Il Chieti prima di un’amichevole a Palermo, nell’estate ’59. In piedi da sinistra Rosati, Vascotto, Pandolfini, Rizzotto, Allegretti, Giannini, Melideo. Accosciati da sinistra: Nundini, Casisa, Orazi, Faleo

 


Foto di gruppo alla Civitella, 1959-60. Si riconoscono il segretario Visini, il tecnico Novelli, il dirigente Fernando Novelli, Pizzolitto, Melideo , il dirigente Civitarese, il presidente Marinelli, il dirigente Tragnone, il dirigente Marcantonio, il medico sociale dottor De Mauro. Accosciati da sinistra: Giannini, Frati, Vascotto, Alceo Luna, Rizzotto, Casisa, Faleo, Rosati. Seduto davanti a tutti De Benedictis

 

p.s. Grazie a Rocco Melideo per la pazienza: ha individuato i presenti nelle varie foto inviateci da Cristina Rizzotto.

 

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