10 settembre 2016: TifoChieti compie dieci anni. Un compleanno speciale, un traguardo importante, uno stimolo per proseguire e migliorarsi con lo sguardo rivolto sempre alla stella cometa dell'informazione oggettiva ed obiettiva e del supporto a tutte le squadre di tutti gli sport che portano il nome della nostra antica e nobile Teate.
Chissà se i padri di questo progetto, Mauro (alias Webmaster), Andrea (alias VecchioIrr) e Nicola (alias NicolaFabioGraziano), si sarebbero mai aspettati di fare tanta strada…Chiediamolo direttamente a loro! 

(nota per i lettori; ad inizio di ogni risposta troverete l’iniziale della persona di riferimento, ovvero M. per Mauro, A. per Andrea, N. per Nicola)

Buongiorno ragazzi ed innanzitutto tanti auguri. La vostra creatura è ormai un ragazzino di quinta elementare, ma partiamo dall’inizio e raccontateci come è nata l'idea di mettere alla luce TifoChieti
M. Nel 2004 mi sono trasferito a Rimini con tutta la famiglia. A quei tempi il mondo Internet per me era completamente sconosciuto, ma la lontananza dalla mia Città e dalla mia squadra di calcio mi spinsero ad acquistare una connessione Internet a casa.
In quegli anni il punto di riferimento numero uno sul web era Teate.net che con il passare del tempo però andava sempre più scemando verso la chiusura. Nell'estate del 2006 sentii dentro il bisogno di fare qualcosa per la mia Città, di fare qualcosa per me, per sentirmi più vicino ai colori neroverdi ed allora iniziai a pensare di inserire on line delle pagine dedicate al Chieti… Mai avrei immaginato di riuscire a coinvolgere gente! Spinto da un mio caro amico che lavora nel mondo della tecnologia, decisi di acquistare un dominio pensando “male che vada butto qualche soldo… ci provo”. Mi venne istintivo chiamarlo “tifochieti.com” e cominciai a dare forma al progetto.
Ho lavorato tutta l'estate, tutti i giorni, dalle 16 fino alle 3 di notte con mia moglie incinta e ti lascio immaginare le intere nottate passate a risolvere piccoli inghippi. Il 10 settembre 2006 (era oltretutto il mio compleanno) finalmente riuscii a cliccare il tasto online e da lì nacque TifoChieti. Un aneddoto simpatico di quel giorno è che la notte del 10 settembre, una volta messo on line il sito, intorno alle 3 di notte, comparve sul muro il primo messaggio di benvenuto. Svegliai di soprassalto mia moglie, ne fu felicissima come d’altronde lo ero io; fu un bel regalo di compleanno!

A.Buongiorno a te e grazie per gli auguri! L'idea fu del nostro Webmaster. Erano anni in cui Internet era profondamente diversa da come la conosciamo oggi; la facevano da padrona i blog ed i forum tematici in cui, spesso, le persone celavano la propria identità attraverso dei semplici nickname. Tutto era lecito, tutto era consentito... Facebook non era ancora arrivato in Italia ed iniziò la sua fase di boom nel nostro Paese solo due anni più tardi, nel 2008. Per quanto riguarda i colori neroverdi, erano anni davvero bui. Si ripartiva dal Campionato di Promozione dopo la mancata iscrizione dell'anno precedente: non si trattava di un campionato tra i dilettanti; no, un campionato tra i dilettanti, per me, può essere considerato l'attuale Serie D. Lì il palcoscenico era quello degli scapoli contro ammogliati. Il tutto aggravato dal fatto che il vecchio punto di riferimento su Internet per i colori neroverdi, il portale Teate.net, aveva praticamente chiuso i battenti (anche se restò online con alcuni servizi per diversi anni ancora). Ed allora, TifoChieti, semplicemente NON POTEVA NON NASCERE...

N.L’idea non è stata mia, ma di quella checca isterica di Mauro. Sì, forse “isterica” non è esatto, ma la nostra vicinanza lo ha migliorato. O no. Scherzi a parte, io sono arrivato dopo, anzi io sono il terzo incomodo e non l’ho scelto, ma forse me la sono voluta io quando un giorno gli scrissi presentandomi e dicendogli che ero disposto a dare una mano. Poco dopo ero moderatore e un giorno, entrando per leggere il forum, mi accorsi che ero diventato amministratore. E mi dissero pure che me lo ero meritato!! A dirmelo però non fu Mauro, ma quel maschione di VecCHIoIRR, una conoscenza di vecchia data con la quale mi ricongiungevo (spiritualmente) dopo tanto tempo. Dopo 10 anni posso dire di sentirli davvero come fratelli, anche se la vita ci tiene occupati e distanti, ma sono persone esemplari, dalle quali ho imparato e posso imparare ancora tanto, condividere tanto. Di loro ho una stima immodificabile, come persone e come tifosi. Per dirne una: posso andare allo stadio anche con mio fratello (vero) o con mio padre, ma se ci sono loro io mi metto accanto a loro: per me sono i fratelli per il Chieti, i miei compagni di scuola che spero di avere anche alle medie e alle superiori.


C'è sempre stata una divisione chiara e netta dei compiti tra voi tre? Spiegateci chi faceva cosa.
M. Agli albori ero solo io a portare avanti la baracca aiutato da Michele La Sorsa di cui parleremo più tardi. Ho conosciuto poi Andrea che ho scoperto essere un programmatore informatico e cominciammo a parlare del sito e di una eventuale collaborazione. Andrea molto presto divenne moderatore e poi amministratore con me. I ruoli erano sempre ben definiti perché io curavo la parte grafica ed Andrea quella tecnica. Con il proseguire di questa collaborazione iniziammo a pensare al discorso della web channel e di tutta la parte dei video storici.
Nicola arrivò un po' più tardi di Andrea. Ci conoscemmo durante una cena al ristorante Peperoncino a Chieti e lì scoprii che era un giornalista (io lo definisco di fama internazionale). Tra noi piano piano si instaurarono amicizia, confidenza, stima e fiducia e divenne così il terzo amministratore di TifoChieti. Il suo ruolo, dall’alto della sua preparazione giornalistica, non poteva che essere quello di curare la parte riguardante le news e le rubriche.

A. La verità è che noi tre, pur conoscendoci di vista, ci siamo conosciuti proprio attraverso il sito e, almeno per quanto mi riguarda, è stato amore a prima vista. E' difficile dire chi faceva cosa. io mi occupavo sicuramente degli aspetti tecnici, Il Webmaster più della parte grafica e di configurazione del sito; NicolaFabioGraziano della parte comunicativa, ma la verità è che siamo andati talmente tanto d'accordo che alla fine chiunque facesse qualcosa aveva l'approvazione degli altri. IN 10 ANNI MAI UNA LITE! Mauro, Nicola: vi voglio bene!

N.La divisione è venuta automaticamente da quello che facciamo nella vita. Mauro vende a metro, perché per lui la lunghezza è importante, un altro fa l’informatico ed è molto previdente e un altro invece fa il giornalista e ha la supponenza di dire che con la sua presenza ha dato qualcosa di incancellabile alla natura del sito. Lo slogan “la nostra passione contro la disinformazione” però non l’ho inventato io. Ma in noi ci sono altre promiscuità e altri paradossi degni di nota: non è l’informatico ad aver fatto il sito e anzi è proprio lui il più lungo di tutti. Questo per dire che sì, i ruoli ci sono stati e ci sono, ma non rappresentano un obbligo. Quello che invece ci ha sempre obbligato è essere gli amministratori di una realtà che, seppure ospita una molteplicità di voci e di opinioni, non ha mai rinunciato ad elaborare la propria. Ed è difficile mantenere l’integrità di un contenitore dove alcuni rivendicano il diritto di dire quello che vogliono (non quello che pensano) come se tirare martellate lasciasse quel contenitore integro. Quello che forse non si è visto è invece il supporto logistico, materiale e morale che tante persone danno a TifoChieti.com: non hanno avuto alcun compito preciso o visibile, ma senza di loro come avremmo fatto? Come avremmo fatto a fare la differenza?

Qual è stata la prima news inserita sul sito?
M. Sinceramente non posso ricordarne il contenuto ma era legata ad una sorta di benvenuto. Ne seguirono altre, con le prime notizie scritte da me, con tutte le difficoltà del caso vista la mia lontananza da Chieti. Cominciai a parlare anche dell'aspetto tecnico della squadra di calcio che tornava in campo dopo il fallimento cercando di ricreare entusiasmo in un ambiente un po’ depresso.

A. Non ricordo... credo il risultato della prima partita di quel campionato, la trasferta a Perano (ma ci rendiamo conto?)

N.Sinceramente non la ricordo, ma ho provato ad immaginarne il titolo: Il Chieti è morto, ma risorgeremo! Sarà la suggestione degli ultimi tempi…

 

In quegli anni il Chieti toccava i momenti più bassi della sua storia calcistica ma l'interesse verso il sito e il numero sempre maggiore di utenti facevano pian piano di TifoChieti il punto di riferimento per molti tifosi neroverdi e, in special modo, per i tanti esiliati. Ve lo aspettavate?
M.Non avrei mai e poi mai immaginato di raggiungere un così grande successo. La nostra fortuna inutile dirlo è stata anche un po' la chiusura del muro di Teate.net. Non mi aspettavo assolutamente di riscuotere un interesse così soprattutto dopo le prime giornate di campionato del nuovo Chieti che nasceva dalle ceneri del Chieti 1922. Non essendoci più il punto di riferimento di Teate.net in molti decisero di spostarsi verso il nostro sito. Partimmo così dalle prime dirette web per prendere il volo e proseguire per i dieci 10 anni successivi. E’ chiaro che se non avesse chiuso Teate.net probabilmente non avremmo avuto quel successo. Non voglio dire che abbiamo cavalcato l’onda della loro chiusura, ma sicuramente ci ha dato una grossa mano, aggiungo “purtroppo” dato che l’ho sempre ritenuto un grandissimo sito di informazioni calcistiche e non.

A.Beh tanto successo non era prevedibile ma, lo garantisco, non era nemmeno cercato. Tu hai parlato di "esiliati" ma devi capire che i primi esiliati eravamo proprio noi tre, visto che Webmaster viveva a Rimini mentre io e NicolaFabioGraziano vivevamo a Roma. E, forse, la base del successo fu proprio questa, ossia il fatto che raccontavamo le cose come chi scrive una lettera alla donna che ama, ma che è lontana... e, ti assicuro che quando sei lontano, la desideri talmente tanto che la vedi sempre bellissima...

N.Io sì, perché quando la realtà è deludente la virtualità è un’ancora di salvezza, una camera di decompressione e di rimescolamento dove le idee, dopo giri vorticosi, vengono distillate. Tra l’altro, c’era un altro sito (ww.teate.net) che ospitava un forum ma che, per vari motivi, aveva dovuto gettare la spugna e molti di quegli utenti, come me, trovarono la loro nuova casa proprio in TifoChieti.com. Quello che posso dire di sicuro è che grazie a anche TifoChieti.com si è creata una grande voglia di ripartire e di fare, anche oltre il calcio e sono felice che siamo riusciti ad offrire questo ai tifosi e alla Città. Sul nostro forum le idee sono state davvero tante: a volte conseguenze logiche e altre volte colpi di genio, di quei colpi di coda che al salmone fanno risalire anche le cascate per tornare lì dove è nato per creare nuova vita. Ecco, questa forma di elaborazione del futuro attraverso l’elaborazione del passato credo che sia uno dei tratti fondamentali di TifoChieti e lo sarà sempre. Penso anche che, per scoprirne tutti i risvolti, prima o poi dovremo portarla dallo psicologo.

Qual è stato il giorno in cui c'è stato il maggior numero di contatti con il vostro portale? E quale l’articolo più letto della storia di TifoChieti?
M.Sicuramente il periodo di maggiore affluenza è stato l'anno dello spareggio con la Paganese dove avevamo una media di oltre 2000-2500 accessi giornalieri. Erano numeri importanti e, considerato che non c'era ancora stata l'esplosione di facebook, le nostre pagine erano il riferimento numero uno per tutti gli appassionati. TifoChieti veniva letto da paesi di tutto il mondo; Stati Uniti, Hong Kong Indonesia Germania, Giappone e in tantissime città italiane. Non posso darti un numero preciso ma la news dello spareggio contro la Paganese si aggirò intorno alle 5000-5500 visite.

A. Non so quale sia il giorno con il maggior numero di contatti, nè quale sia l'articolo più letto. Ricordo però, che per la nostra prima diretta video, fatta dallo Stadio Angelini, in un periodo in cui, tanto per capirci, il 99% delle persone aveva il cellulare tradizionale e lo smartphone non sapeva nemmeno cosa fosse, ed avere una connessione ad Internet decente con la sim telefonica era un'impresa, semplicemente facemmo franare i server di Livestream, per l'eccessivo numero di spettatori contemporanei... superammo le 1.000 persone connesse contemporaneamente, mentre allo stadio ce ne erano 800... L'articolo più letto non so quale sia. Posso dire, però, quale per me è stato l'articolo più bello: il titolo era "Più perdi, più ti amo" e credo sia ancora molto attuale...

N.Neppure questo ricordo e, francamente, non ci avrei neppure fatto caso. Non abbiamo mai fatto le cose per l’applauso di qualcuno, ma sempre e soltanto per spirito di servizio e/o per convinzione. Quello che invece ogni tanto ci piace fare è rilanciare uno dei nostri contenuti – filmati, foto, fanzine, materiale… - sui social: l’impatto è incredibile e questo ci fa capire quanta brace ci sia sotto la cenere, per usare un’immagine usata da un nostro caro amico.

Siete stati pionieri di tante iniziative che hanno permesso agli utenti sparsi per l'Italia e per il mondo di seguire al meglio le sorti del nostro amato Chieti. Dalle prime dirette web solo in formato testo, a quelle in audio accompagnate dalle riprese video del terreno di gioco e degli spalti, fino alla diretta con Periscope. Parlateci della più difficoltosa da realizzare e raccontateci qualche aneddoto in merito.
M.Ti racconto subito un aneddoto sulle prima dirette web. Le facevo da Rimini seduto sul divano e, non essendoci altre fonti di informazione, il mio punto di riferimento si chiamava Michele La Sorsa, grande amico di vecchia data. La prima partita la giocammo contro il Perano all’Angelini, vincendo 2-1 (risultato poi ribaltato 0-3 a tavolino); quel giorno ricevetti da Michele, tra telefonate ed sms di aggiornamento 73 contatti!
Telefono in mano, pc davanti e la collaborazione di Michele, fu una cosa stupenda ed indimenticabile!
Le dirette web con questo meccanismo erano ovviamente molto semplici da realizzare.
Un altro simpatico aneddoto è legato alla partita di Vasto che vincemmo 2 a 0 (credo fosse l’anno successivo o due anni dopo). Abbandonai per un attimo il telefono sul divano perché mia figlia piangeva, quando tornai trovai una marea di messaggi ed insulti di Michele perché il Chieti aveva realizzato due reti in pochi minuti ed io non ero stato tempestivo negli aggiornamenti.
Per rendere la cosa più coinvolgente iniziammo a fare la diretta con la possibilità di commentare in chat; fu un grandissimo successo! Man mano, evolvendoci, cominciammo a realizzare anche dirette audio e video. Per me la più bella rimane quella contro il Luco Canistro in casa (doveva essere il giorno della promozione in Lega Pro, poi rimandato alla domenica successiva).
Quel giorno avevamo la webcam puntata sulla curva Volpi che era completamente gremita nella parte centrale. Ricordo gli interventi live di Nicola e di Matteo Borghi che all'epoca ci dava una mano nel realizzare le dirette (anche se col tempo ha preferito fare altre scelte e ha lasciato il sito, mi sembra giusto menzionarlo).

A. Non esistono cose difficoltose se le si fa con passione. Di ostacoli ne abbiamo superati davvero tanti, ma l'abbiamo fatto con lo slancio di chi ha l'entusiasmo di fare una cosa che ama; la più difficoltosa, forse, fu anche la più bella: quel Chieti-Canistro (che trovate al link

) del 2010 in cui trasmettemmo la diretta dell'intera partita che poteva significare la promozione in Lega Pro per i neroverdi. Però, ci tengo a dirlo, una delle cose di cui vado più fiero è la webchannel, che creammo sulla homepage del sito, ossia lo streaming IN DIRETTA dei servizi delle partite, delle intere partite, del tifo degli Ultras e delle trasmissioni televisive della nostra squadra. Un lavoraccio titanico, ve lo assicuro. Poi trasferimmo tutto su youtube, dove oggi abbiamo superato le due milioni di visualizzazioni... e scusate se è poco...

N.La più difficoltosa è stata la diretta video con il Campobasso. Pioveva che il buon Dio la mandava e la telecamera puntata contro la Curva Volpi sembrava un dispetto per gli Ultras. Ma la cosa peggiore era la mancanza di luce tanto che, quando chiamai Alessio Rosa a commentare il primo tempo in diretta, qualcuno disse “appiccet’ sa luc’!!” Comunque quella fu anche quella più importante: commentai in diretta il gol di Vitone su punizione che ci diede la vittoria. Periscope ma anche la diretta su Facebook è un mezzo da capire ancora nelle sue potenzialità. Il mio sogno è una videochat con la società e i giocatori, ma anche i commenti del dopo partita, senza filtri. Altra bella diretta fu quella contro il Luco Canistro. Bella curva, tanto sole, tanto colore e la sicurezza di avere il campionato in pugno. Facemmo la diretta anche della presentazione della squadra il primo anno tra i professionisti alla Casina dei Tigli: contavamo di utilizzare la rete del locale, ma non voleva saperne di andare. Per fortuna avevo il mio cellulare a fare da hotspot e riuscimmo a fare seguire l’evento a tutti, anche audio grazie ad un microfono dove qualcuno aveva incollato un cartellino con su scritto “Teate TV”. Ma le iniziative più belle sono sicuramente quelle del manifesto e di “Con-te-sto”. Il manifesto nasceva come un atto di orgoglio contro certe affissioni fatte con la colla di pesce nella nostra Città, la voglia di dire “questa Città è nostra e voi dovete starne fuori” rappresentando la nostra passione. Ci siamo autofinanziati con l’aiuto degli utenti facendo una cosa di tutti, per tutti, per sentirci di nuovo uniti e orgogliosi, forti, belli. Per me quel ricordo è ancora emozionante e credo che la cosa più bella sia stata la gratuità: noi non vendiamo nulla, noi siamo e vogliamo esserci. “Con-te-sto” è stato un bellissimo momento di unità tra noi, il tifo organizzato e tutti quelli che volevano dire “Chieti siamo noi!”, ma dirlo davvero di fronte a chi diceva “Il Chieti ce l’ho io”. Il momento più bello? La preparazione dell’urlo sotto la Curva Volpi e poi sbucare tutti come da un formicaio per andare ad occupare gli spalti: è stato altamente simbolico, energetico, ma anche uno sfogo. In quel momento TifoChieti ha realizzato anche una delle sue missioni: portare gente allo stadio perché il tifoso vero per essere tale deve fare questo, ma immaginare oggi un tifoso che va solo allo stadio restando a distanza delle nuove forme di aggregazione è immaginare persone che non sanno vivere il proprio tempo.

Tifochieti però non è stato e non è soltanto diretta. E’ un tesoro di informazioni, di foto, di filmati che permettono di rivivere gioie e dolori dalla fine degli anni 70 ad oggi. Quanto lavoro e quanta passione c’è dietro a tutto questo?
M.Esatto. TifoChieti è un grande contenitore, un tesoro neroverde che sul web prima della nostra nascita mancava. Per questo voglio ringraziare in particolare Licio Esposito, un signore simpaticissimo che è stato ed è il collaboratore più fedele, visto che ci accompagna dalla nascita! Se non fosse stato per lui non saremmo mai riusciti a riempire così il nostro portale. Licio è stato ed è ancora un grande perché nonostante non sia più un ragazzino è un grandissimo entusiasta. Ricordo che mi contattò tanti anni fa via mail per propormi la collaborazione che fui molto felice di accettare.
Il suo archivio di notizie varia da storie di giocatori, tabellini, partite, racconti della guerra, risposte ai tifosi che ancora oggi continuano a fargli richieste di ogni tipo. E parlo di tifosi di tutta Italia non solo tifosi neroverdi; se TifoChieti è riuscito ad inondare il web di tante e tante informazioni, gran parte del merito è suo. Purtroppo con il passare degli anni, gli aggiornamenti tecnici con i vari passaggi di piattaforma fatti, molte informazioni al momento non sono più disponibili. Contiamo di recuperarle e ripristinarle in qualche modo non solo per i nostri appassionati lettori ma soprattutto per rendere giustizia alle migliaia di articoli scritti da Licio che ovviamente merita un plauso particolare da tutti noi.

A.Tanto lavoro, fatto anche di citofoni suonati, di richieste di materiale, di rifiuti inaspettati. Ma la passione elimina qualunque fatica! Ci tengo a precisare, tuttavia, che in diverse occasioni abbiamo avuto l'aiuto degli utenti della community, che non sto qui a menzionare nel timore di dimenticarne qualcuno, ma come nel caso delle foto, piuttosto che nella pubblicazione di alcune rubriche, o nel cammino verso il successo nella sfida del Monopoly, o ancora nell'affissione del nostro manifesto 6x3 che andò a coprire la campagna abbonamenti del Pescara, vista la nostra lontananza fisica dalla Città, senza la collaborazione di terzi residenti le cose sarebbero state molto più difficili.

N.Penso che per questo ci sono due persone che dobbiamo ringraziare: VecCHIoIRR e Licio Esposito. Penso che quello che queste due persone hanno fatto per TifoChieti non possa essere capito fino in fondo. Dietro ci sono sempre i soliti ingredienti: passione, amore, spirito di servizio e competenza. Ma anche tanto sonno. Dietro TifoChieti ci sono innumerevoli notti passate a caricare video, immagini, a scorrere i forum per scovare qualcosa che potesse mettere nei guai noi o chi scriveva… Tanto tempo tolto a noi, alle nostre famiglie e talvolta anche al nostro lavoro. Penso che chi ha fatto tutto questo sia parte della storia che ha voluto raccontare, immensamente più grande di quello che riportano gli annali. Ma non c’è storia senza narrazione e noi abbiamo cercato di darla, catalogandola, rappresentandola e infine facendone un patrimonio comune a disposizione di tutti perché tutti possano sentirsi parte di quella storia che deve continuare e trovare i suoi momenti migliori.

Il sito non ha vissuto sempre momenti felici. Ricordiamo tutti qualche anno fa il periodo di mutismo che vi siete imposti, stando lontano dalle cronache per diversi mesi. Spiegateci i motivi di quella serrata 
M.Eh si, purtroppo abbiamo vissuto diversi momenti critici. Quello a cui tu fai riferimento è il periodo Bellia quando abbiamo deciso di oscurarci per diverse settimane. Il nostro vanto è stato ed è ancora quello di non essere schiavi di nessuno, di non essere manovrabili, manipolabili ma in quel periodo la situazione era abbastanza critica. Subimmo pressioni dalla parte politica della città, da quella imprenditoriale… e mi fermo qua. Molto spesso in una cittadina piccola come Chieti qualsiasi cosa si dice viene strumentalizzata, e così preferimmo tacere per qualche mese: non fu un segno di viltà ma un segnale forte e chiaro per far capire alle persone che non eravamo e non siamo disposti a giochetti di nessun tipo. Quella di farci momentaneamente da parte ritenemmo fosse la scelta esatta; era un periodo veramente difficile, abbiamo optato per il silenzio fino a quando non fosse passato quel periodo oscuro, in cui si parlava troppo e male. In quel frangente fummo etichettati anche come “gufi” perché parlavamo di cose scomode e, a differenza di altri, prima di mettere in giro delle notizie ne verificavamo la veridicità alla fonte.
E’ una cosa che non potevamo accettare, visto che ci facevamo il mazzo tutti i giorni per il sito; fortunatamente poi in molti si sono dovuti ricredere, anzi alcuni si sono anche scusati, gesto molto apprezzato. Ancora oggi in tanti cadono dalle nuvole se si parla ad esempio della situazione societaria del Chieti SSD, ma continuiamo ad avere la nostra linea. Andiamo avanti con le nostre idee senza farci manipolare da niente e da nessuno. Tra i momenti poco felici aggiungo i diversi attacchi hacker che hanno oscurato il sito, ma che fortunatamente siamo riusciti a risolvere e l’esplosione di Facebook che, essendo una piattaforma molto più veloce, intuitiva e comoda, ha portato l’allontanamento, credo meramente per motivi di comodità, di molte persone che in precedenza avevano il nostro muro come punto di riferimento.

A.I motivi furono diversi, e forse è inutile anche dirli oggi, ma la verità è che quello che stanno passando oggi i nostri amati colori è il frutto di ciò che accadde in quegli anni e che noi tentammo vanamente di denunciare pubblicamente, avvisando i tifosi di quanto si stava preannunciando. Purtroppo non fummo ascoltati e qualcuno cercò di zittirci tentando in tutti i modi di buttarci del fango addosso, ed in parte devo dire che ci riuscì... l'unico modo che avevamo per farci notare, allora, era proprio quello di "assentarci"... una specie di "sciopero del tifo" per intenderci, e credo che facemmo bene...

N.Di problemi ne abbiamo avuto più di uno, spesso passati sottotraccia. Il nostro mutismo risale alla primavera-estate di due anni fa. Grazie a Michele, avevamo dato in anteprima il nome del compratore del Chieti (Giorgio Pomponi) e questo aveva messo in subbuglio l’ambiente. C’era chi non lo voleva a priori, chi lo benediva, chi ci diceva che eravamo noi a caldeggiarlo e c’era poi chi voleva sfruttare la situazione chiamando a sé la piazza per fare suo il Chieti. Si rincorrevano le voci sulle cordate varie, si moltiplicavano le pressioni per darne altre. Noi non volevamo essere lo strumento di nessuno. Abbiamo capito che in quel momento la nostra neutralità e il nostro equilibrio potevano farci schierare nostro malgrado e fare del male all’ambiente. Così abbiamo deciso di “spegnerci” in attesa che gli avvenimenti si compissero. In ogni caso non è stato mai facile ospitare le opinioni di tutti e rispettare la propria coscienza di dire la verità o ciò che si pensa. E’ difficile anche perché il tifoso per natura si schiera e spesso lo fa con la mano sulla pistola. Sono convinto che abbiamo fatto la cosa giusta e sono convinto che, in tutti questi 10 anni, abbiamo fatto bene anche a tacere le voci fino a quando non siamo riuscite a verificarle e, se non ci riuscivamo, non ci siamo divertiti a spargerle. Anche in questo credo che TifoChieti.com si sia comportato in modo onesto e abbia tenuto fede al proprio motto.


A fianco della triade dei fondatori, TifoChieti ha sempre avuto diversi collaboratori che vi hanno aiutato nel vostro lavoro. Tanti si sono succeduti, alcuni storici si sono defilati e sono arrivate delle new entries, ma un signore distinto e serio che risponde al nome di Licio Esposito è sempre stato al vostro fianco in tutto il cammino. Come è nata la collaborazione con quella che oserei definire la memoria storica della Chieti Calcio?
M.Su Licio mi sono già espresso in precedenza. Di collaboratori ne abbiamo avuti tantissimi; alcuni sono rimasti sempre al nostro fianco, altri hanno scelto strade diverse (come ad esempio Massimiliano Campana che ora gestisce il sito StadioAngelini.it), con altri ancora ci siamo lasciati non molto felicemente diciamo così…
Ti posso fare qualche nome scusandomi in anticipo con chi dimenticherò: cito Matteo Borghi che fu il primo vero collaboratore per quanto riguarda le news e le dirette web. Abbiamo avuto vari moderatori sui forum, come Giulio (che in realtà si chiama Marco), grande amico e grande persona. Poi Michelone, citato in precedenza, con la sua rubrica le bombe di Michele, le sue news penetranti, con il suo essere un trascinatore. Ma ci sono anche Alfredo, che cura il torneo 1X2, Vincenzo che ha curato per diverso tempo la parte delle news legate all’aspetto tecnico della squadra. Per un periodo ha collaborato con noi Luciano Ricciuti, occupandosi del calcio giovanile; oggi c’è Emanuele, divenuto da qualche mese amministratore, che si occupa dell’aspetto tecnico legato alle giovanili e che sta sviluppando anche altri progetti.
Poi come non ricordare il compianto Luigi Cerritelli, che da Brescia ci deliziava con le sue poesie dialettali. Ed ancora Giordano che faceva le vignette e che da un po’ si è ahimè defilato, Marcello e poi Stella che si occupa del basket. A questi voglio aggiungere tutti gli sponsor che ci danno una mano per i premi messi in palio nel torneo 1X2; Gianluca di Tuttufficio, Riccardo di Guido di Prinzio, Claudio parrucchieri, il White House ed il Bar Ariston. Mi scuso ancora se ne ho dimenticato qualcuno!

A.Licio Esposito è una di quelle persone che, un giorno lontanissimo, meriterebbe un busto all'interno dello Stadio. Persona colta, sincera e raffinata, grande uomo e tifoso "storico": la vera memoria vivente della storia del Chieti. Io spero davvero che questa città ed i suoi cittadini, che troppo spesso si riempiono la bocca con le "proprie origini", vantando cultura, storia e tradizioni di cui davvero non conoscono nulla, si ricordino un giorno di Licio Esposito. TifoChieti, davvero, ci proverà.

N.Ha fatto tutto il webmastro: è lui il fondatore e a lui dobbiamo essere grati anche di questo. Ma prima di tutto dobbiamo essere grati a Licio, un autentico grafomane e chietomane, e non tanto per aver iniziato, ma per aver continuato ed essere rimasto fedele a noi, al nostro progetto che, più che progetto, è un canovaccio di passioni. Ecco: io penso che un amante della nozione come lui si senta a casa proprio con quelli come noi: è chi prende le misure della cornice ad un quadro impressionista. Spesso su di lui mi faccio tre domande: chi può raccoglierne l’eredità e il bagaglio di conoscenze? Come possiamo aiutarlo nel sistemarle? Ma soprattutto perché uno come lui ha questa insana passione visto che è nato a Roma e, dopo una vita professionale degna del suo intelletto, vive nelle brume del Nord? Meditiamo gente, meditiamo

Col passare degli anni e l'avvento dei social network, il mondo di Internet è cambiato radicalmente e con esso, di riflesso, il modo di usufruirne da parte degli utenti. Quali e quanti cambiamenti ha dovuto affrontare il sito per stare a passo con i tempi? 
M.Sono sempre stato contrario a Facebook, ma non posso ignorare il fatto che sia diventato il social network numero uno e senza non puoi assolutamente pensare di gestire un sito web. Il sito ha subito la sua evoluzione ed i suoi miglioramenti grazie all’aiuto di Andrea che, dall’alto della sua preparazione professionale, ci ha aiutato a soddisfare le nuove esigenze degli utenti. Abbiamo apportato delle modifiche radicali, passando da una piattaforma Windows ad una piattaforma Linux, con un database diverso, un aspetto graficamente più snello una velocità maggiore che ci ha fatto fare enormi passi avanti rispetto ai primi anni. Oggi non possiamo dire di essere perfetti ma siamo soddisfatti di quanto fatto. Ovviamente, per stare a passo con i tempi, dovremmo avere maggiori capacità e disponibilità di tempo per interagire meglio con i social.

A.Se mi parli di cambiamenti dal punto di vista tecnico, quelli sono evidenti già solo a guardare le homepage che si sono succedute nel corso degli anni. Di volta in volta abbiamo adeguato il sito alle rinnovate tecnologie ed abbiamo creato gli spazi di TifoChieti anche sui Social Network più utilizzati (Facebook e Twitter), ma anche Youtube, Livestream, Ustream, Periscope. Volevamo inserirci anche su Instagram, ma l'idea non è mai decollata, ma in tutto questo, non abbiamo mai voluto abbandonare, per scelta, l'idea del forum che, a differenza dei social network, spazi in cui tutto viaggia a velocità elevatissima e le notizie nascono e muoiono nel giro di pochi minuti, rende tutto più duraturo e cristallizzato. La verità, però, è che troppo spesso ho dovuto constatare che non doveva essere il sito a cambiare, ma la vera cosa da cambiare era la mentalità di alcuni... per esempio... accade che Tifochieti sia in polemica con la Società e da amministratore ti connetti al sito; ebbene ti rendi conto che hai 1 (un) utente loggato (ossia che ha inserito le proprie utenza e password, consentendo di essere riconosciuto) e 300 (trecento) utenti che sono lì a leggere, ma senza fare log in... ti rendi conto che puoi cambiare tutte le tecnologie che vuoi, ma che Chieti è fatta ANCHE di persone che, nascondendosi sotto i portici, osservano e criticano le persone che passano e che, magari, si sono impegnate nel fare qualcosa...

N.Ogni novità rappresenta una sfida e un’opportunità. L’avvento dei social ha portato il dibattito fuori dal forum, questa è stata la sfida e non sono sicuro che l’abbiamo affrontata e colta a pieno, ma di una cosa sono certo: i social network lasciano sempre il tempo che trovano e non hanno nulla a che fare con la memoria, la costruzione di idee e, solo raramente, riescono a creare una vera comunità. Creare un gruppo su Facebook o un account Twitter è una cosa, un sito come il nostro ed un forum sono un’altra. I social sono un pallone che tutti possono prendere a calci e con il quale si può giocare ovunque, il forum è invece uno stadio, una costruzione. Ci si gioca pure lì, ma lo si fa su un prato che bisogna mantenere, su spalti che occorre pulire e sui quali bisogna stare seguendo alcune regole. Nel primo caso parliamo di qualcosa che assomiglia alla strada, forse ad un bar; nel secondo di un tempio dove tutti possiamo riconoscerci, portare i nostri vessilli ed esultare moltiplicando noi stessi, la nostra passione e la nostra gioia affidando ad esso sia il rito, sia il ricordo. Chi ricorderà un commento su Facebook tra una settimana o un mese? Di esso sarà più resistente il contenuto o l’umore? L’amaro o il dolce?


Il complimento più bello che avete ricevuto e da chi.
M.I complimenti sono stati veramente tanti. Ci siamo tolti grandissime soddisfazioni con le varie iniziative che abbiamo portato avanti, dalle dirette web al trionfo sul Monopoli delle città. I primi anni, quando andavo in curva e sentivo i commenti di ragazzi che parlavano di TifoChieti senza ovviamente sapere che fossi io, mi sentivo molto orgoglioso e gratificato; quelle erano le cose che mi davano la forza per andare avanti.
Voglio raccontarti una cosa molto simpatica: un giorno quando io e mia moglie comprammo casa, andammo in un’agenzia immobiliare che aveva esposte su un cartellone pubblicitario le torri Camuzzi della città nostra dirimpettaia. Guardandolo, esternai a mia moglie il mio disgusto per la cosa; lei, spaventata del mio commento ad alta voce, mi fece notare che eravamo fuori provincia e che il titolare dell’agenzia avrebbe potuto risentirsi. Ma lo stesso, ad un tratto, girò il monitor e mi disse “Ji tif pel u Chiet!!” Altra piccola soddisfazione è aver saputo che una collega di mia moglie si è commossa quando ha saputo che io ero il Webmaster del sito. Il trionfo del Monopoli rimane comunque una grandissima soddisfazione; leggere Tifochieti.com sulle maggiori testate giornalistiche italiane non ha prezzo!
Altra grande soddisfazione è stata essere stati invitati da TvSei alla trasmissione televisiva che parlava del Chieti qualche anno fa. Andammo io ed Andrea un paio di volte da Massimo Lupacchini negli studi di Città Sant'Angelo. E’ stato bello essere per anni punto di riferimento numero uno della Chieti sportiva, non solo calcistica.

A.Il commento pubblico più bello, parlando del sito, l'ho ricevuto da Massimo Lupacchini che ci invitò in trasmissione televisiva per presentare a tutti il nostro canale Youtube. Quello che invece non dimenticherò mai, sempre parlando del sito, l'ho ricevuto da mia figlia...

N.Gufi, da un certo Nerone e da chi, senza neppure un suo ordine, si è svitato la testa non accorgendosi che un tifoso, per essere davvero tale, ha bisogno almeno del collo per metterci intorno la sciarpa e portarla con onore e intelligenza. Scherzi a parte, il complimento più bello non so dirlo però penso che ogni volta che qualcuno ci ringrazia, ci chiede di farci carico di una voce o di una iniziativa, ci dice qualcosa di bello, io provo piacere e trovo le motivazioni per andare avanti. Lo confesso: mi sento davvero orgoglioso di questo.


In questo momento di incertezza sul futuro delle sorti del calcio nella nostra città, come si pongono i fondatori del sito nei confronti della diatriba tra i sostenitori del progetto Chieti SSD e quelli del Chieti FC? 
M.Domanda difficile. Parlo per me e ti posso dire che purtroppo per tanti motivi non riesco più ad emozionarmi quando sento parlare del Chieti SSD. Non lo sento più mio perché lo vedo come una squadra di calcio di un privato, non la vedo più come una squadra di calcio della città. Questo non significa che io mi auguro il fallimento o di perdere tutte le partite, significa che non riesco più ad entrare allo stadio sorridente.
Il Chieti FC per ora è una simpatia, mi stimola tanta curiosità e ripongo in lui la speranza che possa trasformarsi in una certezza per il futuro. Spero che presto la società di calcio della città possa tornare nelle mani dei tifosi. Non seguirò fisicamente il Chieti SSD, quando mi sarà possibile andrò ad assistere alle gare del Chieti FC; ripeto al momento solo per una semplice curiosità e simpatia perché comunque è una squadra neroverde e gioca all’ Angelini e si chiama Chieti, nella speranza che un giorno possa nascere qualcosa di bello e tornare tutti insieme a sostenere un'unica bandiera.

A.TifoChieti è durato tanto a lungo proprio perchè, negli anni, ha lasciato libertà a chiunque, amministratori ed utenti, di esprimere le proprie idee, purchè fossero educate, e di seguire la propria strada. A parer mio, non siamo di fronte ad una coppia in stile Coppi/Bartali, due concorrenti che si sfidano. Qui abbiamo da una parte una società che è destinata, consapevolmente e colpevolmente, nell'assordante e complice silenzio di chi amministra questa città, a morire nel giro di pochissimi mesi; dall'altra una società che deve dimostrare ancora tutto... ma il sito è noto per dare spazio a tutte le realtà sportive cittadine; negli anni abbiamo parlato di basket, pallavolo, calcio a 5, scacchi, ginnastica ritmica, baseball, softball, atletica leggera, pugilato, nuoto, rugby, tennis, arti marziali, e chi più ne ha, ne metta.. quindi, e sono io a porre la domanda: perchè ora dovremmo ignorare la nuova realtà calcistica cittadina? Una cosa ho sempre detto: il nostro sito non si chiama "TifoILchieti.com" ma "Tifochieti.com", ossia l'intera Cttà in tutte le sue espressioni...

N.Io non ho dubbi: il futuro è del Chieti FC, ma non dimentichiamo che abbiamo sempre il River Chieti in Eccellenza e fino a quando il Chieti SSD ci sarà, sarà oggetto della nostra attenzione, sia con le news sia sul forum e sui social proprio perché pensiamo che siano i tifosi a scegliersi la loro squadra. In questo momento abbiamo una fortuna: proprio mentre sembrava di nuovo tutto perduto, la Città ha tirato fuori un’altra realtà che ambisce dichiaratamente di volere essere la prima squadra della Città. Comunque la pensiamo, è una ricchezza enorme, che noi tifosi dobbiamo sfruttare a dovere. E’ triste vedere la piazza divisa, ma credo che sia un momento di passaggio necessario, una grande opportunità per ripensare e rivedere molte cose. Dispiace, è doloroso, ma sono sicuro che questo è il modo per liberare nuove e vecchie energie, di ritrovare nuove motivazioni e decantare convinzioni e atteggiamenti che ci hanno portato fino a questo punto. Dobbiamo solo stare attenti a dividerci, a cedere alle tentazioni opposte di arroccarci nel castello o rifiutare completamente il passato. Per quanto molti dicano “mai una gioia” e che a Chieti non siamo capaci di fare calcio, in qualche momento abbiamo avuto società esemplari e sugli spalti abbiamo vissuto momenti di felicità indicibile. Io, da tifoso, vivo pensando e credendo che il meglio deve ancora arrivare e spero di esserci, spero che TifoChieti.com ci sia ancora per spingerlo, supportarlo, celebrarlo, documentarlo e rappresentarlo. Con o senza di me.


Cosa c’è nel futuro di TifoChieti? Svelateci qualche anteprima
M. Il sogno proibito sarebbe quello di creare una “app” del sito, non è una cosa semplice ma magari in futuro non è escluso che si possa realizzare. In definitiva oggi il sito compie dieci anni ed il sottoscritto ne compie 43 (tanti auguri Webmaster, ndr) quindi sto valutando cosa fare in futuro. Da un lato sono tentato ad andare avanti, rimettermi in gioco, rielaborare, rifare il tutto, dall'altra sto pensando di passare la mano al futuro quindi alle nuove leve. Ci penso da un po’, è una decisione che devo prendere insieme agli altri, l’unica cosa che posso dirti è che TifoChieti sicuramente andrà avanti, questo te lo posso garantire! In chiusura permettimi di fare dei ringraziamenti; il primo va a tutti e dico tutti i tifosi che ci hanno seguito in questi tanti anni, anche chi si è divertito a fare tanta polemica. Un ringraziamento particolare va ovviamente ad Andrea e Nicola che mi hanno accompagnato in questi anni e a Licio Esposito che non ha mai tradito le mie aspettative. Ringrazio tutti i collaboratori, vecchi e nuovi, e gli sponsor che ci supportano.
L'ultimo ringraziamento, quello più speciale, lo dedico a mia moglie che mi ha sopportato in questi dieci anni. Per “colpa” di questa avventura ho trascurato in parte la famiglia, e se TifoChieti ha fatto tanta strada in questo anni il merito principale è sicuramente della mia famiglia!

A.Intanto posso parlare del passato. Abbiamo ideato e realizzato striscioni, sciarpe, siti, dirette testuali e video, abbiamo portato la Città a vincere alla competizione del Monopoly; abbiamo riempito, davvero riempito, Internet di foto, filmati, fanzine, biglietti dello stadio scansionati. Abbiamo raccontato storie di amicizia, di trasferte, di emozioni. Abbiamo affisso manifesti e dato risalto alla squadra ed alla Città. Abbiamo appoggiato battaglie, come quella contro l'abolizione della Provincia, o quella della ridenominazione del Casello autostradale dell'A14. Abbiamo organizzato l'ultima manifestazione dell'anno scorso "Con-Te-Sto", la cui idea nacque nella solitudine dell'abitacolo della mia automobile. Abbiamo fatto, abbiamo scritto, abbiamo detto; abbiamo vissuto, abbiamo lottato, abbiamo pianto, abbiamo riso. Questo è stato Tifochieti; senza mai chiedere nulla in cambio. Questo è ciò che posso dire. E di questo non finirò mai di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere viva la community, ma in particolare, mi sento di abbracciare forte Mauro e Nicola, amici prima che amministratori, uomini prima che tifosi.
Per quanto riguarda il futuro del sito, davvero non lo so. Io credo che il sito abbia bisogno di nuove forze, più giovani e più capaci di quanto lo siamo noi amministratori attuali di interpretare le esigenze e le aspettative delle generazioni dei più giovani. Abbiamo avuto la fortuna di incrociare lungo il nostro cammino colui che è diventato il quarto amministratore, persona giovane e validissima che, sicuramente, rappresenta il futuro del sito. Io posso solo consigliarlo e spingerlo a portare il sito là dove non ancora è arrivato; credo che sia arrivato il momento di creare l'app per smartphone, in modo che chi lo voglia potrà avere le notifiche sul Chieti ovunque si trovi: deve essere il sito ad andare verso i tifosi, e non il contrario. Altre cose da fare sarebero una radio ed un giornale ma non sarò io a realizzarle, e di questo mi rammarico perchè, per quanto riguarda me, VecCHioIRR, approfitto di questa intervista per annunciare la mia uscita di scena. Ormai ho 46 anni suonati e credo di aver dato tanto alla causa neroverde, soprattutto in considerazione del fatto che vivo fuori Chieti da 15 anni; ma non sta a me giudicarlo. Di sicuro, mentre mi scende una lacrimuccia, posso dire che in questi 10 lunghi ed intensi anni sono arrivato ad identificarmi con il sito, a sentirmi parte di esso ed a sentire il sito parte di me; e tutto questo, non potrò mai dimenticarlo. Ringrazio coloro che mi hanno sopportato e Vi abbraccio forte tutti, mentre vi dedico il mio "sincero e grintoso... FORZA CHIETI!"

N.Abbiamo moltissime idee, ma ci mancano il tempo e le persone per farlo. Il futuro di TifoChieti lo possono svelare solo coloro che si vorranno impegnare per il sito, i tifosi e la Città. TifoChieti non è una vetrina, ma una carretta da tirare: se si è in pochi a farlo è una fatica bestiale, se si è tanti è un piacere sentirla correre e le salite non spaventano. Non è la Processione da vedere stando fermi, ma è portare la statua della Madonna giù per le scale di San Giustino bardati come suore e, dopo ore e ore, di cammino, farle rifare le stesse scale, in salita. Certo, c’è sempre la statua del Patrono che ci guarda e ci benedice, ma il sudore, le mani, le spalle e la testa ce li dobbiamo mettere noi. La novità maggiore per il futuro ce l’abbiamo già ed è Campanilista teatino, l’ultimo in ordine di tempo degli amministratori. Oltre a fare gli auguri a noi, io voglio farli a lui perché se lo abbiamo voluto con noi è perché lo sentiamo come uno di noi.


Grazie mille ragazzi per il tempo che ci avete e che vi siete dedicati. Colgo l’occasione per ringraziarvi personalmente per quanto avete fatto in questi dieci anni e per quanto farete in futuro per la nostra Città. Credo di poter dire, senza timore di essere smentito, che il mio ringraziamento sarà condiviso da tutti i lettori saltuari ed assidui delle nostre pagine.


LUNGA VITA A TIFOCHIETI!!

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