Michesi a Catanzaro, stagione 1976-77

 

(di Franco Zappacosta)

Dopo Fortunato Torrisi, l’arrivo a Chieti del centravanti Pietro Michesi rappresentò un altro bel colpo della neonata Società per azioni Chieti Calcio, costituita il 7 giugno 1977 presso lo studio del notaio Vincenzo Cracchiolo in piazza Templi Romani. Prendeva forma il nuovo (e ambizioso) Chieti progettato dal gruppo di imprenditori ai quali, tramite la mediazione istituzionale del sindaco Angelo Zito, era stata donata l’intera struttura lasciata da Guido Angelini.

Pietro Michesi, nato a Roma il 10 marzo 1950, presentava credenziali importanti. Veniva dalla serie A dove aveva giocato e segnato con la maglia giallorossa del Catanzaro. Nella massima divisione aveva esordito il

7 novembre 1976 Catanzaro-Roma 1-1

Catanzaro: Pellizzaro G.; Nicolini, Ranieri; Braca, Silipo, Vichi; Nemo (46’ Banelli), Improta, Sperotto, Vignando, Michesi. 12 Novembre, 13 Petrini S. All. Di Marzio

Roma: Conti; Chinellato, Sandreani; Boni, Santarini, Menichini; Sabatini (70’ Di Bartolomei), Maggiora, Musiello, De Sisti, Conti B. 12 Quintini; 14 Bacci. All. Liedholm

Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa

Reti: pt 9’ De Sisti su rigore, 26’ Vignando

Il suo primo gol in serie A Michesi lo aveva realizzato il

9 gennaio 1977 Catanzaro-Foggia 3-1 (campo neutro di Reggio Calabria)

Catanzaro: Pellizzaro G.; Vignando, Ranieri; Braca Maldera I, Vichi; Nemo, Improta, Michesi, Boccolini, Sperotto. 12 Novembre 13 Silipo, 14 Arbitrio All. Di Marzio

Foggia: Memo; Colla, Gentile C.; Pirazzini (58’ Bergamaschi), Sali, Scala N.; Domenghini, Salvioni, Bordon A., Delneri, Nicoli. 12 Bertoni L., 14 Ripa All. Balestri D.t. Puricelli

Arbitro: Bergamo di Livorno

Reti: 18’ Pirazzini autorete, 23’ Improta, 77’ Domenghini, 81’ Michesi

 

Michesi nel Chieti ha disputato 33 partite mettendo a segno 7 reti. In serie A ha collezionato 19 presenze (tutte col Catanzaro), in B 89 (e 14 gol) con Brindisi, Brescia e lo stesso Catanzaro.

- Pietro cosa ti convinse ad accettare il trasferimento dalla serie A alla C? Il passo indietro sembrò piuttosto strano.

<Ci furono due persone che esercitarono nei miei confronti una pressione fortissima, una continua opera di persuasione. Il primo a contattarmi fu Antonio Giammarinaro, un tecnico che stimavo moltissimo. Era uno schietto, non le mandava a dire, preferiva un rapporto molto franco con il gruppo. Mi conosceva dal periodo in cui giocavo nel Brindisi e lui era al Bari. Mi telefonava quasi tutti i giorni, mi voleva ad ogni costo, il che era in fondo anche un motivo di gratificazione personale. L’altro che martellava era Carmine Rodomonti, il direttore sportivo del Chieti, bella figura di professionista. Uomo perbene, ci legava un rapporto di stima reciproca. Inoltre era già nato il mio primo figlio e volevo riavvicinarmi a Roma. Chieti da questo punto di vista mi sembrava la piazza giusta. E poi mi cedevano in prestito, le porte per categorie superiori non mi si chiudevano definitivamente. A Chieti c’era un interessante progetto tecnico, grandi aspirazioni. Per tutte queste ragioni mi ritrovai a indossare la maglia neroverde>.

- Mai pentito della scelta?

<Mai. A Chieti mi sono trovato benissimo, è stata un’annata stupenda sotto tutti i punti di vista. Conservo bellissimi ricordi. La città mi piaceva, gente cordiale, simpatica. A livello sportivo probabilmente avremmo potuto ottenere di più ma forse il gruppo non era competitivo ai più alti livelli. C’erano alcune squadre meglio attrezzate. La partenza fu eccellente, poi non riuscimmo a tenere il passo, comunque finimmo con l’ottenere l’ammissione nella nuova C1, traguardo di una certa importanza. Anche sul piano personale potevo dare di più ma un guaio condizionò il primo periodo della mia stagione>.

- Cosa accadde?

<Diversi giocatori, c’ero anch’io tra questi, abitavano a Francavilla. Una sera, eravamo alcune famiglie, mangiammo del pesce, in particolare lumache di mare. Ebbi una brutta intossicazione, parlerei di avvelenamento devastante. Passai una notte e un giorno in bagno, poi visite, analisi, esami e ancora controlli in ospedale. Il bello fu che tra tutti quelli che erano seduti a tavola e avevano mangiato le stesse mie cose, nessuno accusò disturbi, soltanto io finii a pezzi. Persi cinque-sei chili di peso e a fatica riuscii a riprendermi. Così tornai a segnare dopo parecchie partite>.



                           Una formazione del Chieti stagione 1977-78

 

Rivediamoli i gol neroverdi di Michesi:

18 settembre 1977 Chieti-Arezzo  4-0

Chieti: Di Carlo; Bertuolo, Berlanda; Guasti, Colzato, Menconi; Salvori, Torrisi, Michesi, Brunetti, Tilotta. 12 Capponi, 13 Lo Vecchio All. Giammarinaro

Arezzo: Giacinti; Ballacci, Quercioli; Tarquini, Battiston, Piccinini; Tombolato, Sanna, Baldi, Colusso, Pasquali. 12 Giuliani, 13 Ardemagni All. Ballacci

Arbitro: Stillacci di Torino

Reti: 9’ Guasti, 12’ Torrisi, 65’ Michesi, 78’ Torrisi

Superati i problemi causati dall’intossicazione, Michesi tornò a ruggire verso la fine dell’anno, quando già la squadra, esonerato Giammarinaro, era stata affidata ad Ezio Volpi.

4 dicembre 1977 Chieti-Pisa 2-0

Chieti: Di Carlo; Berlanda, Bertuolo; Guasti, Colzato, Menconi; Salvori, Torrisi, Michesi, Brunetti, Tilotta. 12 Violini, 13 Riccio All. Volpi

Pisa: Ciappi; Schiaretta, Bencini; Baldoni, Franceschini, Miani; Barbata, Cannata, Cini (56’ Gualandri), Piccoli, Di Prete. 12 Tomei 13 Rapalini All. Corradi

Arbitro: Corigliano di Crotone

Reti: 11’ Torrisi, 61’ Michesi su rigore

19 febbraio 1978  Chieti-Giulianova 3-0

Chieti: Di Carlo; Bertuolo, Berlanda; Guasti (76’ Torrisi), Colzato, Menconi; Michesi, Salvori, Tilotta, Brunetti, Panozzo. 12 Capponi, 14 Rosa. All. Volpi

Giulianova: Tuccella; Nodale, Giorgini; Comisso, Triboletti, Caucci; Palazzese (70’ Marino), Chinellato, Marchesi, Amato, D’Ottavio. 12 Giuliani, 14 Pavone. All. Capelli

Arbitro: Agate di Torino

Reti: 83’ Panozzo, 86’ Michesi, 90’ Panozzo

16 aprile 1978 Chieti-Forlì 1-0

Chieti: Di Carlo; Bertuolo, Berlanda (72’ Lo Vecchio); Guasti, Nuti, Menconi; Salvori, Torrisi, Michesi, Brunetti, Panozzo. 12 Capponi, 13 Lombardi All. Volpi

Forlì: Brustenga (65’ Busi); Perazzini, Modica (82’ Martini); Cecchini, Ravaglia, Schiano; Morra, Tolin, Luchitta, Bernardini, Angeloni. 14 Sabato. All. Santarelli

Arbitro: Agate di Torino

Rete: 79’ Michesi

7 maggio 1978 Chieti-Teramo 1-1

Chieti: Di Carlo; Bertuolo, Berlanda; Guasti, Colzato, Nuti; Rosa, Torrisi, Michesi, Brunetti (75’ Lo Vecchio), Panozzo. 12 Cappponi, 14 Lombardi All. Volpi

Teramo: Zecchina; Garzilli, Esposito; De Berardinis, Nicolucci, Paolinelli; Pelliccia, Piccioni, Izzo, Minozzi, Pulitelli. 12 Budoni, 13 Sabbadini, 14 Cirilli. All. Bruno

Arbitro: Gazzari di Macerata

Reti: 68’ De Berardinis, 78’ Michesi

28 maggio 1978 Chieti-Lucchese 1-0

Chieti: Capponi; Bertuolo, Berlanda; Guasti, Nuti, Menconi; Salvori, Torrisi, Michesi, Brunetti, Panozzo (61’ Lo Vecchio). 12 Di Carlo, 13 Colzato All. Volpi

Lucchese: Bartolini; Cisco, Dariol; Gaiardi, Morgia, Platto (37’ Menichetti), Ciardelli, Savian, D’Urso, Lupi, Novelli. 12 Pierotti, 13 Vescovi. All. Meregalli

Arbitro: Stillacci di Torino

Rete: 74’ Michesi

5 giugno 1978 Livorno-Chieti 2-1

Livorno: Castellini; Mucci, Bertocco; Poletto, Vianello (69’ Ferraro), Cappelletti; Mondello, Ianniello, Quaresima, Reta, Vitulano. 12 Castelli, 13 Doldi All. Meucci

Chieti: Capponi; Bertuolo, Berlanda; Guasti, Nuti (46’ Colzato), Menconi; Salvori, Torrisi, Michesi, Brunetti, Panozzo; 1 Di Carlo, 14 Rosa All. Volpi

Arbitro: De Marchi di Novara

Reti: 18’ Vitulano, 35’ autorete Nuti, 71’ Michesi

- Quale è stato il gol che più ti resta nella memoria?

<Posso dirti che ho un ricordo forte del derby vinto contro il Giulianova per una serie di motivi. Segnai una rete molto bella, l’intesa con Panozzo funzionò a meraviglia, raggiunse il massimo e infine il loro allenatore mi disse: “Ma quanti anni hai? Quanto corri, non ti fermi mai…”. Bel complimento. Panozzo arrivò nel corso del mercato autunnale. Ci integravamo benissimo, io giocando più sulla fascia, lui agendo da punta centrale>.

- Dopo Giammarinaro, arrivò Volpi. Qual è il tuo giudizio?

<Ottimo tecnico, di vasta esperienza. Diverso da Giammarinaro per carattere, ma umanamente e professionalmente anche lui di grande spessore. Poi, ti spiego, io non ho mai avuto problemi con gli allenatori, non ho mai rotto le scatole a nessuno, sono andato d’accordo con tutti>.

- Hai parlato di squadra molto forte e di risultato inferiore alle aspettative.

<L’organico era di qualità, composto da giocatori per lo più importanti. Gente che aveva fatto o avrebbe fatto almeno la serie B. Ma altre formazioni avevano valori superiori. La stessa società era troppo giovane, non era strutturata in maniera tale da poter inseguire determinati obiettivi. Il presidente Marino era molto bravo, una bella persona e un imprenditore di successo, ma era entrato nel calcio da pochi mesi. Carmine Rodomonti era il più esperto, conosceva tutto e tutti, però era solo… Comunque l’ingresso in C1 nella stagione della riforma della categoria non fu da buttar via>.

- Dal Chieti sei poi tornato al Catanzaro.

<Un giorno alla fine di un’amichevole contro l’Ascoli, mi avvicina Carletto Mazzone e mi fa “Oh, ma che ci fa uno come te in serie C? Sei sprecato…” Gli risposi:  ”In serie C ci sto bene”. Nel ’78 assunse la guida del Catanzaro e mi volle riprendere. Ho poi chiuso la carriera ad Arezzo dove ho conosciuto mia moglie Mara>.

- Dal matrimonio due figli.

<Simona è dipendente della Banca di Credito Cooperativo, dove ho lavorato anch’io quando ho smesso con il calcio. Paolo è responsabile di una delle sedi di un’importante azienda di servizi per il settore finanziario e commerciale>.

- Tu col pallone hai smesso totalmente?

<Collaboro con il Torrenova che gioca in promozione e ha un bel settore giovanile>.

- Il tuo ricordo di Chieti e del Chieti, il tuo saluto alla città e ai tifosi neroverdi.

<Sono passati quaranta anni, tantissimi, ho girato molto e ho conosciuto luoghi, ambienti, contesti diversi e tifoserie diverse. Chieti e quei colori occupano però un posticino particolare perché in Abruzzo mi sono trovato davvero bene. E’ stato un anno fantastico e non lo dimentico. Anche con la gente mai uno screzio. Ci siamo presi e c’è stato sicuramente affetto reciproco. Quanto alla squadra so che il momento non è felicissimo ma spero che le cose possano presto cambiare. Il Chieti dove ho giocato io era temuto e rispettato in tutti gli stadi perché la tradizione e il nome che porti hanno un loro preciso significato, non è che non contino nulla. Ecco, io dico che bisogna ridare lustro a quella tradizione sportiva. E’ il mio sincero augurio ai tanti che amano la maglia neroverde>.

 

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